IX

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Tooru e Hajime ridevano, ormai nessuno dei due conosceva più il motivo per il quale erano nate quelle risa, ed ad entrambi andava bene così, l'unica cosa di cui gli importava era la reciproca compagnia.

Tooru era steso sull'erba bagnata dalla rugiada, la sua testa era appoggiata sulle cambe di Hajime il quale era seduto scompostamente.

Era da tanto che il moro non provava quelle determinate sensazioni, il sentirsi libero, un ragazzo normale...e anche se per un attimo riuscì a dimenticare tutto quello che era successo in quei mesi: la partenza del padre, i problemi di alcolismo della madre.

L'unica cosa che meritava la sua attenzione in quel momento era "Tooru."

Non si spiegava "il perché" ed infondo non gli interessava saperlo, ma vederlo sorridere era diventata, ai suoi occhi, la cosa più bella del mondo; per una volta dopo tanto tempo si sentiva veramente felice: "Tooru" era forse la prima volta che lo chiamava per nome: "ti ricordi quel discorso che abbiamo fatto un po' di tempo fà?"

"Quale?" Chiese l'altro con un espressione interrogativa, dopo aver spostato la testa in maniera da poter far scontrare i suoi occhi con quelli smeraldo dell'altro: "Sei proprio un caso perso..." disse Hajime con un finto tono arrabbiato mentre faceva scoccare l'indice e il pollice sulla fronte del castano: "ah! Iwa-chan non c'è bisogno di ricorrere alla violenza" esclamò l'altro con il suo solito fare teatrale che ormai Hajime aveva imparato ad apprezzare: "quello sulla felicità."

Il castano sembrò rinsavire: "oh...si, ricordo..." ci riflette un po': "eh allora che c'entra adesso?"

Hajime sorrise, distolse lo sguardo dal ragazzo, probabilmente perché parlare mentre fissava quei grandi occhi nocciola sarebbe stato insostenibile per lui: "niente, volevo solo dirti che penso di aver sbagliato quella volta.
La vera felicità non l'ho mai ottenuta da alcol o roba del genere...la sto provando adesso, con te, anche se sono steso sull'erba come un coglione e sto ridendo per un motivo che neanche ricordo."

Il cuore di Tooru iniziò a palpitare velocemente, era la prima volta che qualcuno gli diceva tali parole, certo aveva sempre avuto tanti amici ma sentiva che con Hajime tutto era diverso, forse più complicato, più intenso.

La loro amicizia era speciale, diversa dalle solite, qualcosa di unico, sconosciuto ad entrambi.

Il castano sorrise, un sorriso sincero e bellissimo: "anche io sono felice quando sto con te."

Hajime rimase a fissare il vuoto, era completamente bloccato, voleva parlare ma non ci riusciva, non era abituato a tutte quelle emozioni insieme; per uscire da quella conversazione così profonda e che lo imbarazzava notevolmente si accese una sigaretta e ne passò una all'amico.

"Che vuoi fare adesso?" Chiese Hajime porgendo l'accendino al castano.

"Non lo so" ridacchiò l'altro: "ho troppe possibilità, non so scegliere."

"Puoi scegliere quello che vuoi, hai l'occasione di fare qualcosa che non hai mai avuto il coraggio di fare."

"Una cosa ci sarebbe...ma è troppo rischiosa."
Hajime fece un lieve sorrisetto: "dimmi dai."
"Hai presente il vecchio edificio abbandonato?"
"Si"
"Voglio salirci sopra, da lassù le stelle si vedono benissimo, voglio vederle." Spiegò il castano con tono sognante.

"Per me va bene" fece spalllucce il moro.
Tooru stava affrontando un conflitto interiore, da una parte voleva lasciarsi completamente andare, dall'altra temeva ossessivamente le conseguenze, decise di mandare a fanculo la seconda vocr: "ok!" sospirò "Iwa-chan andiamo!"

Il ragazzo si alzò di scatto e prese l'altro per mano in modo da farlo rialzare più in fretta: "andiamo prima che me ne penta."
continuò il castano iniziando a saltellare e a correre in giro come un bambino nel giorno del suo compleanno.

Le mani dei due ragazzi erano ancora legate insieme, Hajime veniva trascinato da Tooru verso quel malconcio edificio.

Il castano non lo notò ma l'altro a quel contatto era leggermente arrossito.

Hajime si concesse un ennesimo sorriso, Tooru era una tempesta: capace di scatenare tutto il suo impeto e la sua frustrazione per poi, dopo solo qualche minuto, calmarsi e trasformarsi in una piacevole brezza, come se prima non fosse successo niente: "Non riuscirò mai a capirlo." Pensò Hajime.



Spazio autore
Hey sono tornata!
Vi auguro un buon Natale🎄👄🎄 (in ritardo).
Prendete questo capitolo come un piccolo regalo.
Commentate e lasciate stelline, mi piace sempre sapere la vostra opinione riguardo la storia, come sempre se ci sono errori o parti poco chiare fatemelo notare.
Grazie di tutto il supporto è ancora auguri.
Mars😼

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