Il sole era alto nel cielo terso, i brillanti raggi rendevano difficoltosa la vista per chiunque non indossasse delle protezioni. Xiao Xingchen si fece ombra sollevando un braccio, gli occhi affaticati da tanta luce. Stava tornando a casa dopo una giornata di lezioni, casa che riusciva a mantenere grazie agli sforzi che faceva costantemente: figlio di una stirpe di avvocati, aveva sfidato i propri genitori dicendo che voleva fare il biologo, voleva aprire una serra e prendersi cura di quelle piante che avevano tanto bisogno di attenzioni e cure. Ma i genitori non ne avevano voluto sapere, dandogli come ultimatum la carriera o il vivere da solo.
Xingchen, addolorato per la violenta costrizione dei genitori, aveva deciso di andare via. Era stata dura trovare qualcuno che potesse affittargli anche solo una stanza, nessuno voleva immischiarsi con un principino squattrinato. Finché una signora piuttosto anziana non ebbe pena per lui e gli cedette una stanza, riducendo l'affitto. Xingchen era una persona volenterosa, diligente ed educata, quindi per lui fu facile trovare dei lavoretti per andare avanti. Tuttavia, ad ogni scadenza di contratto si ritrovava punto e accapo: con nessuno che gli permetteva un lavoro stabile, per Xingchen fu dura andare avanti, ma un giorno trovò posto ad un caffè letterario. Subito il gestore si affezionò a quel dolce ragazzo ed il rinnovo arrivava così puntuale, permettendo al giovane di potersi rilassare e concentrare sugli studi.
In uno dei primi lavori che aveva ottenuto, aveva incontrato un collega col quale aveva instaurato un'amicizia che i due continuarono a coltivare anche quando Xingchen andò via, Song Lan. Egli era un giovane più o meno della sua età, alto, serio, ma al contempo affettuoso verso il giovane amico. Era dispiaciuto del fatto che Xingchen era dovuto andare via, ma proprio da quel momento, restando separati, avevano stretto il loro legame. Song Lan aveva una sorellina, Qing, che veniva spesso aiutata durante il fine settimana con delle ripetizioni scolastiche dallo stesso Xingchen. L'ammirazione della fanciulla cresceva sempre più, man mano che cresceva, finché non realizzò d'avere una cotta per l'amico del fratello. Song Lan non ne era per niente contento, sentiva che Xingchen era come fatto di cristallo e lui doveva proteggerlo, perfino da quella scapestrata di sua sorella.
Il cellulare suonò, vibrando nella borsa che il giovane aveva sottobraccio, riscuotendolo. Song Lan aveva fatto partire la telefonata, probabilmente per autoinvitarsi per l'ennesima volta a casa sua. Sorridendo, si portò l'apparecchio all'orecchio, rispondendo con un garbato «Dimmi.», ben sapendo chi fosse dall'altro lato della cornetta.La testa di Xue Yang stava appoggiata al proprio pugno chiuso, mentre fingeva di ascoltare l'uomo che gli stava davanti. I capelli legati in un basso codino gli erano scivolati giù dalla spalla e penzolavano annoiati quanto l'espressione che aveva stampata in faccia. L'uomo che aveva davanti era giovane, insegnava da poco, era attraente, ma disgustosamento logorroico e pieno di sé. Xue Yang era una persona di per sé molto arrogante ed egocentrica, avere a che fare con un uomo che parlava solo di se stesso lo seccava così tanto da renderlo nervoso. Continuava a torturarsi il labbro mantenendosi calmo con il pensiero di come si sarebbe vendicato su di lui dopo, ma dovette fermare quasi subito perché una ferita non del tutto guarita gli pizzicava all'interno della bocca quando compiva certi movimenti. Non che temesse il dolore, aveva un'alta soglia di sopportazione, ma quel fastidio era una seccatura ulteriore da aggiungere al suo già elevato malumore. Fortunatamente quel tipo era tutto fumo e niente arrosto, uno convinto di poter sottomettere il mondo, quando l'unico che sarebbe stato sottomesso era proprio lui. Per sopportare quella giornata, Jin GuangYao avrebbe dovuto essere molto più generoso del solito. GuangYao era il suo coinquilino, o meglio il suo affittuario. Xue Yang viveva a spese sue, aveva purtroppo smesso da mesi di potersi permettere qualcosa che costasse soldi. Era sempre stato un soggetto "particolare". Innanzitutto era nato da una donna che lui stesso riteneva misera. Rimasta incinta per errore di un uomo che poi aveva trovato la propria anima gemella, aveva passato la sua infanzia a farsi usare da qualsiasi uomo convinta che fosse la sua metà. Così disperatamente convinta, cercava in ognuno di essi i segni che fosse quello giusto, ma che lui sappia questo giusto non esisteva. Così presa dalla sua ossessiva ricerca era riuscita a farsi usare, derubare e maltrattare da centinaia di uomini che non erano stati gentili nemmeno con lui, finché le era stata tolta la tutela del figlio, ormai già trasformato in un piccolo criminale aggressivo e intelligente che nessuna famiglia aveva tenuto per più di qualche mese. Xue Yang non ricordava nemmeno la sua faccia, né la gioia sul suo volto credendo che il figlio, al pari di lei, non avesse una metà ad attenderlo. A diciotto anni l'obbligo di tutela era scaduto e Xue Yang si era trovato in mezzo alla strada. Con il carattere violento che si trovava, non aveva resistito molto in nessun posto di lavoro, fino a dover abbandonare l'università, unica cosa che avesse mai apprezzato, per mancanza di soldi. Tuttavia aveva conosciuto Jin GuangYao, suo compagno di corso e con alle spalle una vita altrettanto ostica. Il ragazzo era disgustosamento falso e intelligente, Xue Yang lo trovava parecchio interessante, così quando gli aveva proposto un accordo si era reso disponibile. Jin GuangYao voleva e doveva brillare, non gli aveva spiegato i motivi, ma voleva eccellere. Xue Yang era particolarmente convincente con gli insegnanti, minacciandoli, ricattandoli flirtando con loro, facendo ottenere al compagno voti eccezionali. In cambio il suo amico gli offriva vitto, alloggio e condivideva con lui gli studi. Xue Yang posseva non solo un certo charme, ma anche un corpo che, per una particolarità, era considerato molto ambito. Finora non un solo esame di Jin GuangYao era andato sotto la votazione massima. La cosa seccante era che molti uomini, vedendo quel corpo esile e allettante, pretendevano di comandarlo e doveva farselo andare bene. Il suo orgoglio ne risentiva tremendamente. Ma quel patetico uomo che aveva davanti.... No, quello sarebbe stato un altro discorso. Già pregustava come si sarebbe divertito con lui. Tuttavia, arrivare a quel punto necessitava sopportare le sue chiacchiere ed era tremendamente pesante. Solo il posto in cui l'aveva portato era così pateticamente pieno di pretese da dirla lunga sul soggetto che aveva davanti. Si morse ancora il labbro e non ce la fece più.
Si alzò di scatto, abbandonando l'uomo al tavolo e raggiungendo il bancone senza dire una parola, lasciandolo lì a bocca aperta, con i resti del discorso che grazie al cielo gli morivano in gola. Se la fosse strangolata quella gola... Si appoggiò al bancone, picchiettando le dita sul legno, in attesa che qualcuno lo considerasse, aprendo senza permesso una confezione di caramelle esposte sul bancone e mangiandone un paio senza alcuna intenzione effettiva di pagarle.
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Ink marks - XueXiao
FanfictionXiao Xingchen è un ragazzo che crede fortemente nell'anima gemella. Xue Yang non vuole ficcarsi in situazioni che non riesce a giostrare. Il loro incontro riuscirà a far cambiare idea a Xue Yang oppure Xingchen deve arrendersi all'evidenza?