Ink marks - XueXiao

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La domanda lo prese in contropiede. Perché gl'interessava tanto?
«Zichen...» cominciò, ma non trovò parole per spiegare la prolungata assenza dell'amico da casa sua. Xue Yang lo spronò con un'ulteriore domanda, spiazzandolo nuovamente.
Scosse la testa. Song Lan non gli avrebbe mai fatto qualcosa di male, aveva sempre agito per il suo bene, ma... Quella volta era stato particolarmente aspro nei confronti del ragazzo dello studente. «Zichen ha degli impegni, per un po' non verrà.» decise di coprirlo. Non voleva inasprire ancor più il delicato rapporto che avevano, se così si poteva chiamare. Sapeva che, se non fosse stato per lui, quei due si sarebbero sempre evitati.
Si sedette sul divano, appoggiando i gomiti sulle gambe, si tolse gli occhiali con una mano, poggiandoli sul tavolino davanti a sé, e prese a massaggiarsi l'attaccatura del naso, lasciandosi sfuggire un sospiro. Continuava a ripetersi che Zichen avrebbe potuto scambiare qualunque ragazzo per Xue Yang, dopotutto era notte, quindi la scarsa illuminazione avrebbe potuto ingannarlo... Tuttavia il tarlo del dubbio si era insinuato nella sua mente.
Cosa sapeva di Xue Yang? Tutto ciò che sapeva era perché l'aveva visto dai suoi comportamenti durante la convivenza, mentre le altre poche notizie le aveva ottenute da confessioni tenere come quella di qualche sera addietro. Aveva sentito quel nome per la prima volta e, nonostante sembrasse non adattarsi particolarmente al ragazzo, ne era stato felice. Aveva condiso un altro fatto con lui, l'aveva reso partecipe di qualcosa d'intimo e profondo. Xingchen sentiva il petto scaldarsi al pensiero di una tale fiducia nei suoi confronti e più A-Yang si donava a lui, aprendosi e parlandogli con assoluta sincerità, più Xingchen dubitava della veridicità delle parole di Zichen. Se avesse fatto uso di droghe, non sarebbe mai stato così in forma... Avrebbe avuto sicuramente un cedimento, qualcosa che dimostrasse la sua astinenza. Come poteva assumere droghe ed essere così lucido? Ci sarebbe dovuta essere qualche defaillance!
Xingchen aveva notato che le sparizioni di denaro non c'erano più state da un bel po' di tempo. Dando la colpa allo stress, Xingchen si assunse le responsabilità e il discorso si chiuse lì, ma più ripensava a quella situazione, più non capiva. Song Lan non gli avrebbe mentito, non era così crudele da volergli fare del male gettando fango sulla persona di cui si era innamorato. L'unica cosa era chiedere spiegazioni al diretto interessato. Ma come intavolare il discorso? Come chiedergli se avesse "fatto un prestito"? All'insaputa di Xingchen, poi! Ma gli aveva detto che stava lavorando, perché prenderli da lui e non dai propri risparmi?
No, doveva far chiarezza, doveva capire se l'amico avesse ragione o meno. Voleva assolutamente scoprire la verità, ma al pensiero di dover affrontare una situazione del genere, col rischio di litigare con una o l'altra delle persone a cui teneva di più, lo faceva star male. Sentiva il cuore accelerare i battiti, un peso che gli gravava sul petto ed un senso di nervosismo gl'invase l'intero corpo. Xingchen odiava litigare, ma quella storia doveva essere chiarita. Doveva assolutamente capire chi avesse ragione.

La risposta che gli diede Xingchen ebbe l'effetto di innervosirlo ancora di più. Zichen ha degli impegni . Xiao Xingchen era una persona molto arida di parole, di solito parlava lo stretto necessario e rispondeva alle domande con frasi dirette e chiare, era una persona essenziale. Tuttavia quando si manteneva sul vago non era mai per caso, Xue Yang lo aveva imparato. E aveva anche imparato ad osservarlo con grande attenzione. Xingchen sembrava a disagio, qualcosa velava il suo sguardo e Xue Yang era tanto attento nel notare quelle piccolezze perché intuiva che quel qualcosa che non andava aveva in un qualche modo a che fare con lui. Cosa poteva essere? Cosa poteva essere successo con Song Lan perché Xingchen sembrasse così a disagio con lui? Xue Yang e Song Lan avevano un pessimo rapporto e si tenevano a distanza, tuttavia sembrava che l'altro si fosse rassegnato alla loro relazione e non aveva più osato metterlo in guardia così apertamente in presenza di Xue Yang. Quindi cosa poteva essere successo? Quel dubbio lo innervosiva, in quelle settimane era stato così felice e sereno come non era mai stato prima e ora quella incertezza che serpeggiava nel fondo della sua anima era come un ago pronto a bucare la bolla di felicità in cui si era rinchiuso assieme a Xingchen, quella bolla fatta solo da loro due, che escludeva tutto l'inutile mondo intorno. Sapeva che raramente la felicità era gratis e che c'era sempre un prezzo da pagare, ma stavolta non aveva alcuna intenzione di cedere alla inevitabilità di questa condizione. Non avrebbe rinunciato a quel piccolo mondo perfetto che Xingchen gli aveva creato attorno, era disposto a mentire per questo, a prendere Song Lan e riempirlo di botte se fosse stato necessario, a ingannare persino il ragazzo che amava pur di non rinunciare a quella pace. I suoi occhi non perdevano di vista Xingchen, affilati e attenti nel cercare di carpire qualcosa che potesse fargli capire che stava succedendo. Tuttavia Xingchen, come era solito fare quando una situazione era fuori dal suo controllo, si limitò a non rispondere direttamente, trincerandosi dietro quella che Xue Yang sapeva essere solo una misera mezza verità. Si alzò e si spostò sul divano, togliendo gli occhiali e massaggiando il naso dove la montatura gli lasciava sempre un delicato segno rosso. Dalla prima volta che avevano fatto sesso insieme, Xue Yang aveva imparato anche che quel gesto indicava che Xiao Xingchen era nervoso, a disagio, in senso positivo, ma anche negativo. Si morse il labbro, sentendo il cuore accelerare i battiti in un modo totalmente diverso da allora, sentendo un nervosismo crescere silenzioso come un peso gelido nel suo stomaco, un dubbio scorrergli nelle vene come ghiaccio che ne gelava il sangue. Xue Yang era abituato a quelle situazione, aveva vissuto tra bugie e parole non dette tutta la sua vita, A-Yao era stato forse l'apoteosi del caos in cui aveva vissuto, ma poi era arrivato Xingchen. Xingchen gli aveva mostrato un diverso modo di rapportarsi con qualcuno ed ora Xue Yang era diventato dipendente da quell'amore e non voleva che gli sfuggisse tra le dita. Normalmente avrebbe fatto finta di nulla, come faceva sempre, ma la loro bolla di felicità era già stata bucata e lentamente si sgonfiava, non poteva più ignorarlo. Per di più il modo in cui Xingchen lo escludeva lo faceva incazzare. Lasciò cadere le bacchette nel piatto con un sonoro tintinnio e si alzò di scatto, allontanando la sedia dal tavolo. Lo raggiunse sul divano e si sedette al suo fianco, facendo aderire il suo corpo a quello del compagno.
«Mi fa incazzare quando eviti le mie domande e non mi rispondi. Lo sai che lo detesto!»
La sua voce cercava di essere pacata, fredda, ma invece uscì incrinata di urgenza e nervosismo. Insinuò la mano sotto il suo mento e lo costrinse a guardarlo negli occhi. Fu un gesto secco, ma poi lasciò scorrere le dita lungo la sua mascella e ritrasse la mano con una carezza.
«Che cosa mi stai nascondendo? Non ti fidi più di me?»
Addolcì il tono con l'ultima domanda, avvicinando il viso al suo per baciargli le labbra, lo zigomo, la mascella, mentre insinuava la mano nei suoi capelli. Le sue labbra raggiunsero l'orecchio dell'altro per poter parlare a voce bassa.
«Che cazzo sta succedendo? Non puoi sottrarti ora, rispondimi! Sono stufo di questa situazione, dimmi cos'hai!»
La voce si indurì di nuovo e la mano si strinse nei suoi capelli. Xue Yang si sentiva come quella notte in cui lo aveva spinto sul letto e gli aveva urlato in faccia. Tutto il controllo che aveva guadagnato con quella felicità era stato cancellato dal dubbio che si era insinuato tra di loro. Era stufo di quella situazione, gli avrebbe tirato a forza fuori le parole e avrebbe fatto qualsiasi cosa, qualsiasi, per ritornare alla sua piccola bolla di pace.