4. La Solita

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Ripresi tutti colori con la tela e corsi via.

K<<Celeste? Celesteee?>>

C<<Kim? Cos'è successo?>>

K<<è già arrivata?>>

C<<nono, dai a me, li poso io>>

K<<grazie>>

Le diedi un bacio sulla guancia.
Controllai la casa.

-perfetta! È splendente come non mai-

M<<KIIIIM, VIENI SUBITO QUI.>>

K<<madre...>>

M<<lo vedi questo?>>

Indicò una piccola pietra all'entrata.
La guardai incredula

K<<si...>>

M<<sai cos'è?>>

K<<una pietra, madre>>

M<<e sai cosa significa?>>

K<<no...>>

M<<che stasera non mangerai nulla>>

K<<ma...>>

Guardai Celeste, che rimase ad osservarmi con la tristezza dentro e fuori.

M<<NON VOGLIO SENTIRE ALTRO. COSÌ IMPARI PER LA PROSSIMA VOLTA.>>

se ne andò con nonchalance e disinvoltura.

-non posso crederci-

Anche se oramai ne ero abituata.
Mi lasciava a morire di fame nella mia stanza quasi ogni sera...
Stanza?
Scusate...nel mio buco.
Letto, specchio e armadio.
Nient'altro se non i miei disegni.
Quelli vicini al muro li avevo coperti con un telo.

A mia madre non piacevano.
A mia madre non piaceva niente di me.

La sera come promesso, mi fece aspettare sulla poltrona mentre lei mangiò tutto il pollo preparato da Celeste.

Alla fine mi fece sparecchiare, lavare i piatti e levare tutto ciò che mi fece mettere in mezzo.

Mentre lei, ovviamente, andò a dormire.

Restai sveglia fino alle 2.00 con la cuoca .
C<<oh piccola cara>>

K<<non preoccuparti per me...ci sono abituata>>

C<<ti ho lasciato qualcosa, prendi>>

Mi diede un piatto con una coscia di pollo.

La mangiai assaporandone ogni pezzettino.

K<<grazie Celeste>>

Mi accompagnò in camera e poi se ne andò.

alla ricerca della libertà -Jack Sparrow Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora