Capitolo 49

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Asia pov
Passó una settimana ed era finalmente arrivato il momento di partite alle Bahamas insieme a Payton.
Avevo già preparato le valige il giorno prima così mi alzai con tutta la calma di sto mondo e mi preparai.
Mi feci una doccia per poi mettere dei pantaloncini dell'adidas di Payton che arrivavano poca sopra il ginocchio e sempre una sua felpa.
Abbinai le mie amate Jordan, ormai le trattavo come delle figlie.
Mi legai i capelli in un messy buns e andai in camera di Payton convinta di trovarlo già sveglio, mi sbagliavo.

"Non ci credo"
Sussurrai a bassa voce vedendolo praticamente addormentato.
Mi sedetti di fianco a lui e lo svegliai dolcemente accarezzandoli i capelli.

"Amo svegliati"

"Payton dai"

"Tato abbiamo l'aereo tra un'ora emmezza"

Tolsi la mano dai suoi capelli ma lui la rimise subito.

"Allora eri sveglio bastardo"

Sorrise sempre con gli occhi chiusi e li lasciai un bacio a stampo che lui approfondi facendo intrecciare le nostre lingue.
"Dai però ora alzati"

"Dai mi fai i grattiniii"
Mi supplico

"No"

"Però in aereo si eh"

"Se ti alzi ok"

Si alzò senza nessuna lamentela.
"Comunque sei sexy con i miei vestiti addosso"
Disse per poi lasciarmi un pizzicotto sulla guancia e andando in bagno lasciandomi li ad arrossire come una cogliona.

Finito di prepararsi andammo giù dove salutammo tutti, chiamammo un taxi e partimmo dato che alle nove e trenta avremmo avuto il volo.

In macchina nessuno spiccio parola per il semplice fatto che eravamo ancora mezzi addormentati.
Pagammo ed entrammo in aereo porto.
Intrecciammo le nostre dire e dopo esserci scambiati uno dei sorrisi più sinceri raggiunsimo il gate.

"Il volo charlotte-Bahamas partirà tra dieci minuti"

[...]

Ci accomodammo sull'aereo che parti poco dopo.
Le nostre mani erano ancora intrecciate.

"Sei agitata?"
Mi chiese lui sorridendo
"Abbastanza"
Risposi sinceramente
"Perché?"
"Praticamente stai diventando un grandissimo cantante, questa vacanza ti regalerà un sacco di soldi e la cosa più importante è che in questa piccola svolta potevi portarci solo una persona che...sono io"
Dissi gesticolando ad ogni singola parola.
Senza pensarci un attimo mi abbracció, uno di quelli abbracci che sa dare solo lui, dove ti senti a casa.
Si appoggio con la testa sul mio seno.
Iniziai a farli i grattini come promesso finché non si addormentò.

[...]

Passai il resto del viaggio a guardare film in streaming su un sito craccato, oppure ad ascoltare musica mentre coccolavo Payton.
Penso che mostrare il proprio affetto alle persone a cui si tiene sia una cosa bellissima.
Io lo amavo da impazzire, soprattutto dopo quella notte.

[...]

Dopo essere scesi dall'aereo ed essere andati nella casa che aveva affittato Payton per questi giorni a sistemare la roba, decidemmo di andare a fare un giro in centro.

Percorremmo le vie sul lungo mare, erano pieni di negozi.
Ci fermammo in alcuni, tra i quali Nike ed Adidas ma non comprammo niente.
Arrivammo da bershka e decidemmo di entrare.
Quel negozio sembra fatto appositamente per me.
E centrato in pieno il mio e il suo stile.
Ci dividemmo in reparti diversi.
Adocchiai un jeans strappato a dir poco stupendo e un top a scacchi.
Lui invece due felpe.
Entrai prima io a provare le cose in camerino.

𝗝𝗨𝗦𝗧 𝗔 𝗩𝗜𝗥𝗨𝗦?; 𝗽.𝗺.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora