capitolo 4

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Era passata una settimana da quando ero uscita dalla terapia intensiva. Poco a poco stavo sempre meglio e questa cosa non faceva altro che rendermi felice.

Era passata anche una settimana dall'ultima volta che avevo visto Payton.

Chiesi anche a svariati dottori che fine avesse fatto ma la risposta fu sempre la solita "è impegnato con la scuola" o qualcosa di simile.
D'altronde ha solo 17 anni, è piuttosto normale come cosa.

Io avrei dovuto iniziare il secondo anno alla North Carolina high school, dove facevo dei corsi specializzati in lingue con i miei amici. Ovviamente loro vanno a scuola, ma senza di me per ora.

Oggi dovrebbe arrivare il risultato del terzo ed ultimo tampone fatto questa settimana. Non mi sento più il naso però fin'ora sono risultati tutti negativi.
Spero con tutto il mio cuore che anche questo lo sia.

Poco dopo, come non detto, entró in stanza un'infermiera, a mia sorpresa senza mascherina.

Sul mio viso comparve un sorriso enorme.

"è quello che penso?" domandai retorica "è quello che pensi piccolina" confermò dolcemente.

I miei occhi si riempirono di lacrime mentre la gioia si espandeva per ogni angolo del mio corpo.

Certo, avrei dovuto fare riabilitazione per un bel po di tempo, ma la parte più dura era passata, l'avevo sconfitta con tutte le mie forze. Ero così fiera di me.

"Sei stata bravissima Asia" mi abbraccio lievemente la dottoressa accarezzandomi i capelli.

La ringraziai asciugandomi le guance bagnate.

"Ma...Payton?" domandai senza pensarci troppo.

La donna sorrise furba "lo abbiamo appena avvisato, arriverà a momenti" rispose abbandonando la stanza.

Presi il telefono e scrissi a Jaden avvisandolo che anche l'ultimo tampone era risultato negativo.

Poco dopo la porta si aprì e si presentò "il mio infermiere".

Buttò lo zaino a terra come se per tutto il tempo fosse stato un ostacolo e cercò di riprendere fiato per la corsa appena fatta.

Era fermo alla porta mentre io lo fissavo attentamente.
Era fasciato in una semplice tuta nera, indossava un capellino grigio e delle air force one bianche sporche. Era sicuramente a scuola.
Era molto bello.

Gli sorrisi flebilmente.

Payton pov
Dopo aver corso un chilometro in poco più di cinque minuti arrivai in ospedale ed entrai nella sua stanza senza nessun tipo di protezione avendomi appena informato che era risultata negativa al virus.

Dopo aver ripreso fiato e averla guardata negli occhi per qualche secondo corsi verso di lei. La sollevai dal lettino -facendo attenzione- e la presi in braccio facendole fare un giro. Si teneva stretta a me mentre rideva di gusto.

La rimisi seduta mentre le sorrisi sinceramente.

I suoi occhi si fecero leggermente lucidi e i miei la seguirono. Odio essere così sensibile certe volte.

L'abbracciai forte non riuscendo ancora a crederci. Era viva grazie a me. Se non fossi arrivato, ora lei non sarebbe nemmeno qui.

"i-io, non so davvero come ringraziarti" sussurro con un sorriso mentre singhiozzava.

Le lasciai un bacio sulla guancia asciugandole alcune lacrime.

"non devi ringraziarmi" Le accarezzai dolcemente il viso mentre la scrutai: aveva preso qualche chilo, le guance erano teneramente cicciotte, le occhiaie erano sparite e gli occhi brillavano speranzosi.

𝗝𝗨𝗦𝗧 𝗔 𝗩𝗜𝗥𝗨𝗦?; 𝗽.𝗺.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora