Capitolo 12

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"Mi fido di te"

"Allora puoi dire addio alla luce del sole" disse ironica.

"Vuol dire che mettero' da parte gli occhiali da sole"

"Tienili li potrai scambiare in prigione per qualcosa" scherzo' facendoli la linguaccia.

"Allora terrò anche questo per sicurezza" asseri' mostrandole il suo cellulare.

Lei lo afferrò facendolo sparire in una frazione di secondo dalla sua mano.

"Non puoi essere cosi' crudele, come sopravvivro'? "

"Di certo senza il mio cellulare"

Risero.

'Dovresti ringraziarlo' parlò la coscienza.

'Te lo puoi scordare' la zitti' Anna.

L' autista rimase immobile attendendo quello che per lui era un meritato 'grazie'.

"Non ti aspetterai che ti salti addosso abbracciandoti"

"Non l'ho nemmeno preso in considerazione" mentì per non ammettere che il suo fragile ego maschile era stato ferito.

"Bene" affermò lei avviandosi verso il tavolo con i suoi compagni.

Emanuele, alle sue spalle, muoveva la bocca da una parte all' altra, incapace di trovare una risposta. Lo faceva sempre quando era nervoso. Anna si voltò improvvisamente sorprendendolo con il labbro inferiore nascosto sotto quello superiore.

"Hai espressione troppo buffa" mormorò.

Automaticamente lui mostrò i denti in un sorriso colpevole di qualcuno che viene scoperto nelle mani nel sacco. Fece per parlare ma lo precedette lei.

"Quindi e' la prima volta che mentivi"

"Si e' notato molto?"

"Abbastanza" affermò con la convinzione di un professionista che giudica il lavoro di un nuovo arrivato.

"Preferisco essere sincero, non sono abituato a dire bugie."

"In tanto l' hai fatto"

"Mi stai portando sulla cattiva strada"

"Sei troppo rammolito per passare al lato oscuro

...

non si puo' definire mentire quello che hai farfugliato tu."

"Alla fine ho solo detto macc-pulman chiunque si poteva sbagliare" si difese lui.

Anna si bloccò e le sue labbra si incurvarono in un sorriso che non riusciva a trattenere.

"Hai solo..? Ah dimenticavo sei maschio." Alzò gli occhi al cielo e sospiro' paziente. "Premettendo che io non prendo pulman dato che vado a scuola con mia zia non potevamo conoscierci come autista e passeggero. Stamattina quando ci siamo visti non abbiamo accennato nessun saluto identificandoci come sconosciuti. Mettendo che avresti potuto cercare nel cellulare chi fossi nelle foto, anche se e' impossibile visto che per accedervi bisogna avere la password, il mio nome non potevi conoscerlo eppure hai nominato sicuro 'Anna', dato che non mi sono presentata devi aver ascoltato la mia chiamata con zia ma questo e' irrilevante. In qualunque caso non potevamo conoscerci. E come se non bastasse hai errato sulla macchina.

...Devo continuare?"

"Non c' e' ne bisogno" esclamò sorpreso dallo spirito di osservazione della bambina.

"Bene" ripeté lei soddisfatta mentre raggiungeva i compagni.

Quando pochi passi distanziavano tra loro e i bambini un illuminazione improvvisa si accese nella mente di Emanuele.

"Sei davvero intelligente" lanciò l' esca.

"Ma dai" abbocco' ingenua la sua vanità.

"Allora perche' hai dimenticato il cellulare in macchina?"

To be continued-

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