A rispondere fu un rumore sospetto proveniente da Emanuele che si sentì proprio nel momento in cui c' era più silenzio.
Anna non riuscì a trattenersi e scoppiò a ridere.
Le guancie del ragazzo si colorarono di rosso in ben che non si dica.
"Non é quello che pensi! Sto morendo di fame!" Si difese subito lui con evidente disagio.
"Non c' e' motivo di mentire dato che so la verità" ammise lei con un sorriso perfido incollato al viso.
"Era la pancia! Che vai a credere! Te lo posso assicurare!"
'É uno spasso farlo sclerare'
"Io quello che ho sentito, ho sentito. Ma non ti devi vergognare sono cose normali" affermò con falsa convinzione.
"Tra il portarti qui e ritornare per darti il cellulare ho saltato il pranzo"
"Hai saltato il pranzo, tranquillo" mormorò facendo notare la finzione che celava nel dirlo.
"E' vero! " asseri' quasi disperato.
'Tra un po' si mette pure a piangere. Lo adoro.'
"Si, si e' vero" lo rassicuro' lei con un tono che sottolineava una certa ironia.
Emanuele stava odiando il suo stomaco in quel momento. Ma per sua fortuna fu proprio quello a dimostrare la sua innocenza con un "Grrrrr".
"Visto, ho fame ora l'hai sentito" gioi'.
"Non ho sentito nulla" mentì Anna.
"Ma come.."
"Guarda il bagno e' proprio li'. Se hai bisogno vai pure faro' finta di nulla."
Proferi' la bambina indicando la porta con la scritta 'Bagno' sopra.
"Sono solo affamato!!! Come diamine posso convincerti?"
Supplico' il ragazzo.
"Fammici pensare...
Un attimo eh...
Aspetta...
Ah si! Non puoi."
*Nel frattempo in ospedale*
"Possiamo denunciarla!" Esclamò la guardia del corpo.
"Lo so" rispose consapevole l' uomo seduto di fronte a lui.
"Allora perche' non lo fai?"
'Be é semplice' pensò. Solo due volte in tutta la sua vita si era rotto il naso. La prima era stata per colpa di una ragazza o meglio la ragazza, il suo primo amore, il suo primo bacio, la sua prima volta, il suo primo tutto. La seconda a causa della bambina ma per quanto si sforzasse non riusciva a provare rabbia verso lei per il semplice fatto che aveva svegliato in lui un ricordo dimenticato nella sua mente. Uno di quei ricordi che ti scaldano il cuore quando ricompagliono nella mente. Non sapeva cosa rispondere quindi ma fu salvato dalla voce di quello che doveva essere un medico "Cristina portami il camicie per cortesia"
"Dottor Michelini lei lavora troppo, dovrebbe essere in pausa pranzo ora" commentò la giovane infermiera.
"Eh gia' ma il lavoro mi perseguita. Sai com' é il sole va dai belli e il lavoro va dai bravi" scherzo'. Poi invitò il professore alle sue spalle ad attendere un paio di minuti.
"Si accomodi qui" gli suggerì indicando la sedia vuota affianco ai due uomini che discutevano. L' uomo obbedi' e involontariamente ascoltò il discorso che stavano facendo.
"Se andiamo al XXX sono sicuro che sia ancora li' " aggiunse il bodyguard.
▶Pause◀
Ecco spero che ora abbiate immaginato i personaggi bloccati come fossero alla tv. (Vi conviene e.e). Ho messo 'XXX' perché non ho voglia di andare alla ricerca del nome di qualche ristorante. Sono pigra lo sapete quindi metteteci pure un nome che volete voi.
▶ Play ◀"Non credo"
"Magari i genitori erano dentro il locale"
"Ne dubito si sarebbero avvicinati vedendo la scena. Poi lei e' entrata di corsa come se volesse arrivare prima"
"Appunto. Prima dei genitori."
"Ma chissa' per quando mi prendono. Saranno gia' andati via"
"Che ti prende? Perche' stai trovando tutte queste scuse?"
"Non ho voglia di stare li' a creare problemi a nessuno ho un gran mal di testa e sono stanco."
Una rivelazione di colpo illumino' il professore. Il locale nominato da quei due era lo stesso nel quale aveva portato i suoi allunni. Oltre a loro però non aveva notato nessun altro bambino eccetto un neonato con una coppietta. E solo Dio sa quanto avesse studiato a posta quel locale per calcolare quante persone ci fosseri e che persone fossero. Gli tornarono in mente le parole dell' autista come faceva a sapere che il cellulare fosse proprio di Anna? Collego' poi che non aveva minimamente pensato a lei durante la visita al miseo quindi poteva essere che...
"Scusate se mi intrometto, non ho potuto far a meno di udire. Potrei domandarvi se la bambina di cui parlate ha dei capelli lunghi castani, degli occhi azzurii ed é super giù di undici anni?"
"Esattamente!" Urlò immediatamente la guardia. Ricevendo un rimprovero dall' infermiera.
"La conosce?"
"Diciamo di si"
"Sa come si chiama?" Continuò sempre la guardia.
"No, mi dispiace" mentì il professore. Non voleva metterla nei guai visto che l' aveva coperto senza dire che si fosse dimenticato di lei in pullman. Non poteva tradirla.
"Sa qualcosa su quella bambina?" Proferi' con la sua voce calma il parlamentare.
"So che il padre ha abbandonato la madre quando ha scoperto fosse incinta" rispose per poi chiedersi perché avesse risposto dicendo proprio quello. Avrebbe potuto dire tantissime cose su Anna invece aveva detto proprio quella.
A quel punto l' espressione cupa della guardia del corpo si rilasso' mutando in stupore.
"Capisco, la ringrazio" mormorò l' uomo affianco a lui.
To be continued-▶My moment◀
(Lo so scrivere anche in inglese ne so troppo u.u)
So che questo capitolo non era il massimo del divertimento ma dovevo scriverlo. La storia ha pur sempre una trama.Allora moltissimi di voi (uno per l'esattezza) mi hanno domandato come potevano votare o commentare se hanno problemi con l'email quindi ho deciso di dedicare questo Spazio Autrice per spiegare come confermare l' email.
→Passo 1: Entrare nella propria posta elettronica (account google, email o come la chiamate)
→Passo 2: Cercare l' email di Wattpad dove vi da il Benvenuto.
→Passo 3: Aprirla (mica dovete rimanere a guardarla cosa credavate)
→Passo 4: Cliccare sull' Okay Facciamolo che dà in evidenziato (Da quel momento in poi si potra' votare, commentare e scrivere storie).
→Passo 5: Non fare caso ai strani messaggi subliminali che sembrano comparire.Spero di esservi stata utile.