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Louis.

Era sempre stato al mio fianco.

Era il mio migliore amico, stavamo sempre insieme, io e lui, e poi Niall, Liam e Zayn.
Sempre.

Louis era sempre stato bello in una maniera particolare e credo di non essere stato l'unico ad accorgermene, Niall gli faceva spesso complimenti come se lo venerasse.
Un po' era vero: Louis poteva essere considerato un angelo, occhi azzurro cielo, capelli morbidi, e ali bianche.

Il mio angelo.

Non avevo mai pensato a Lou al di fuori della semplice amicizia, anche se avevo sempre provato un'attrazione particolare verso di lui;
in generale verso il genere maschile e lui lo sapeva, lo aveva capito per primo quando mi stavo scrivendo con un un ragazzo.
Disse che mi si illuminavano gli occhi e non per la luce dello schermo.
Tomlinson è più grande di me solo di qualche anno, eppure sembrava molto più maturo della sua età.

Un angelo maturo.

Un angelo che un giorno mi ha baciato.

Eravamo sul divano a casa di Liam, solo io, lui e Lou, gli altri quella sera non poterono venire.
Stavamo guardando un film, un horror per l'esattezza, mentra mangiavamo i popcorn che Liam aveva preparato.
Quando questi finirono e Liam sì alzò per andare in cucina a prenderne degli altri, Louis mi sì fiondò addosso senza preavviso, letteralmente "fiondò" tanto che sbattè la sua fronte contro la mia.
Rimase a guardarmi e solo dopo qualche secondo (forse stava provando a leggermi nella mente? Probabile) premette le sue labbra sulle mie.

Non mi spostai, ovvio.

Ma non seppi come reagire, se stare fermo o, come feci dopo, avvicinarmi a lui.

Approfondii il casto contatto, Louis aveva le labbra più soffici di quanto immaginassi.

Era una sensazione bellissima.

Rimanemmo così, fermi senza andare oltre finché lui non si spostò e tornò al suo posto, senza dire una parola o fare qualcosa.

Liam tornò poco dopo.

Il film continuò a passare immagini che mi parvero indistinte per la mia disattenzione: immaginare di fluttuare su una nuvola con un angelo dalle ali bianche aveva la priorità in quel momento.
Il fatto che continuai a pensare a quel contatto i giorni seguenti mi struggeva, perché non lo avrei mai immaginato e non sapevo come prenderla o se a me piacesse Louis.
Oltre l'attrazione provavo qualcosa?
Impossibile, non ci avevo mai fatto caso, non avevo mai notato di comportarmi diversamente in sua presenza e forse era questo il punto: il fatto che mi forse mi piacesse e che quindi mi sentissi a mio agio con lui?
Non ne avevo la minima idea.

E non pensavo che le occhiate che mi lanciava durante le prove potessero farmi arrossire e che quando mi baciò una seconda volta sarei voluto andare oltre.

Non immaginavo neanche che la mia prima volta sarebbe stata con lui, non lo avrei mai immaginato.
Era semplicemente successo dopo che iniziammo a "frequentarci" al di fuori del gruppo di amici, quando presi confidenza e iniziai a baciarlo di mia spontanea volontà, senza rimpianti.

Una sera eravamo a casa mia et voilà!

Ed era strano come la sua vicinanza mi mettesse a mio agio.
Non era la prima volta che succedeva:
ricordo di quando eravamo andati a prendere un caffè, di come fare la fila da vicini, quasi attaccati, mi abbia fatto sentire protetto (se può dirsi così) e allo stesso tempo destabilizzato (come se qualcuno stesse prendendo a pugni il mio stomaco e che poi mi abbracciasse).

Sentivo sempre andare il viso a fuoco, ed era quello che stava succedendo anche adesso, con lui sopra di me a squadrarmi da cima a fondo con quegli occhi blu oceano, anzi no, azzurro cielo, con la sua figura angelica stagliata sopra la mia abbastanza minuta.

E di quel ti amo sussurato avrei davvero tanto da dire.

Di come mi sentissi a mio agio,
di come comparvero anche a me delle ali bianche.

(648 parole)

alis albis ; larry osDove le storie prendono vita. Scoprilo ora