Capitolo 6 ~infermeria~

1K 58 6
                                    

Era mattina quando El aprì gli occhi, all'inizio fece fatica a tenerli schiusi perché la luce che oltrepassava  la finestra era molto potente;
Quando riuscì finalmente a riprendersi completamente si Guardò intorno, cercando di capire dove dannazione fosse finita.

Era in infermeria.

Elizabeth non ricordava quasi nulla, tuttavia poteva intuire di essere svenuta dato che ultimamente le capitava molto spesso...

Qualche anno prima i suoi genitori l'avevano portata a fare una visita e il medico aveva espresso chiaramente che in casi di stress elevato o forti tensioni emotive, la pressione della ragazza sarebbe potuta calare abbondantemente.
Nonostante ciò però, non capiva come diavolo ci era finita in infermeria, qualcuno l'aveva portata lì?
Poi le venne un lampo di genio che le recò un elevato imbarazzo.
Santo cielo ieri sera avevo la ronda con  Riddle, dev'essere per forza stato lui a portarmi qui.
La ragazza aveva una mano tra i capelli mentre  pensava alla notte precedente, tuttavia non si preoccupò a lungo, dato che i suoi pensieri furono interrotti dal forte cigolio della porta, che rimbombò in quell'astanteria.
Si girò di scatto e vide una figura, alta snella e con le braccia rigorosamente intrecciate sul torace... Chi altro poteva essere se non Tom,
Quando se ne accorse  Elizabeth arrossì violentemente.
La ragazza si ricompose, tuttavia non staccò lo sguardo da quello di lui, che si avvicinava a passo lento, con una postura perfettamente dritta.
Nenache Tom smise di guardarla, dopo pochi passi arrivò al lettino dove riposava tranquilla la fanciulla, e senza dire niente si sedette di fianco a lei,
che non smetteva di  contemplare quegli occhi, verdi neanche per mezzo secondo.
Restarono così per un tempo indefinito, fino a quando Tom non ruppe il ghiaccio
<come ti senti? >
<Bene credo, solo che non mi ricordo esattamente cosa sia successo. >
Disse lei fissando adesso il vuoto e non più gli occhi di lui.
Tom sospirò
<ieri sera durante la ronda, ti sei accasciata a terra e poi sei svenuta...
Ti ho portato in infermeria subito dopo. >  disse lui piattamente, senza far trapelare neanche un filo di emozioni.
El sorrise, un sorriso dolce e innoquo che, nonostante ciò, provocò in Tom un calore improvviso, come se avesse visto un qualcosa di meraviglioso, emozionante.
<grazie mille... Tom>
Solitamente il ragazzo si sarebbe innervosito a sentirsi chiamare per nome, tuttavia ciò che provava non era rabbia o nervosismo, era confusione;
Cosa le stava facendo quella ragazza? Gli stava facendo provare sentimenti di cui lui era completamente allo scuro...
Queste molteplici domande cessarono di ronzare attorno alla sua testa quando sentì una folta chioma riccia sotto il  mento e delle dolci e calde mani dietro la schiena... Era El, lo stava abbracciando.
Tom in un primo momento rimase sconcertato, non sapeva come reagire, tuttavia poco dopo adagiò le sue braccia sulla schiena della ragazza, che, non appena si rese conto che Riddle aveva ricambiato l'abbraccio, arrossì,
ma non si staccò.
Rimasero abbracciati senza dire niente per qualche paradisiaco minuto, fino a quando non sentirono qualcuno entrare in infermeria.
Si staccarono velocemente, facendo attenzione a non incrociare i propri sguardi entrambi sopraffatti dall'imbarazzo , poi si girarono verso la porta.
Erano Priscilla, Cathlin e Kaila, venute probabilmente per controllare lo stato di salute dell'amica.
La Williams corse, senza nemmeno fare caso alla figura di Tom, ad abbracciare l'amica seguita dalle altre due.
El ricambiò la calorosa stretta dell'amica e, subito dopo, rivolse un lieve sorriso a Tom che osservava la scena divertito, e forse anche un po irritato, dal fatto che le tre ragazze non si fossero accorte di lui.
<beh, se non vi reca disturbo, io mi congedo... Riprenditi Anderson>disse Tom ghignando,per poi alzarsi con perfetta eleganza.
<Grazie per la visita Riddle te ne sono grata. > disse El stuzzicandolo con un sorrisetto infantile.
Le amiche restarono a guardare la scena a bocca aperta e, quando Tom uscì in modo definitivo dalla stanza, queste cominciarono a emettere gridolini e risatine fastidiose, per poi farsi raccontare tutto dall'amica.
Ovviamente El non disse nulla sul loro abbraccio, sapeva che Riddle odiava sembrare vulnerabile e non voleva metterlo in questa posizione sotto gli occhi curiosi delle amiche;
Parlò solo di cosa successe la sera prima, lasciando le ragazze completamente a bocca aperta, sbalordite da tutto quel "contatto" che aveva avuto la loro amica con un ragazzo affascinante e misterioso come Tom Riddle.

Spazio autrice
Salve persone che leggono la mia storia, spero che questo capitolo sia all'altezza dei precedenti, mi scuso per non aver scritto per un po, ma non ero in condizioni di cominciare un nuovo capitolo... Beh detto questo alla prossima e buona giornata a tutti.

𝓲 𝓬𝓪𝓷'𝓽 𝓮𝓼𝓬𝓪𝓹𝓮 𝓯𝓻𝓸𝓶 𝔂𝓸𝓾Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora