Capitolo 26 ~gli Anderson~

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Tom ed Elizabeth erano seduti nello stesso scompartimento del treno, entrambi immersi nella lettura, la ragazza con la testa appoggiata alla spalla di lui, che con una mano teneva il suo prezioso libro sulle arti oscure, mentre con l'altra accarezzava la vita della giovane.
Gli amici serpeverde del ragazzo avevano insistito per farlo sedere accanto a loro, ma lui aveva categoricamente rifiutato, ultimamente dedicava molto tempo alla sua El e, nonostante in passato sarebbe stato solo disgustato da questo suo comportamento, la vicinanza con la ragazza lo faceva sentire... Speciale.
<a cosa pensi?> chiese la fanciulla scostando una ciocca riccia dalla fronte del ragazzo;
Ormai aveva imparato a conoscerlo, sapeva bene quando Tom era pensieroso.
<a te> rispose in modo ovvio, guardandola,osservando ogni lentiggine, ogni capello fuori posto, ogni singolo dettaglio del suo volto.
Una leggera risata candida, uscì dalle labbra di Elizabeth, che scostò velocemente il suo libro e poggiò le mani sulle gance del ragazzo, per poi lasciare un lieve bacio sulle sue labbra.
<è partito tutti da qui> sussurrò lei guardandosi intorno, riferendosi all'inizio dell'anno.
Tom non rispose, si limitò ad accarezzarle i riccioli biondi.

***
I due giovani si trovavano alla stazione, erano stati raggiunti dai due gemelli della famiglia Anderson, all'inizio erano terrorizzati dalla presenza del prefetto di serpeverde, ma quando videro che El si stringeva al suo braccio e che lo guardava con occhi "smielati", così definiti dai due, avevano iniziato a fare una serie di battutine non esattamente caste.

<dio ma come fate a sapere queste cose che avete a malapena 11 anni?>

<ti potremmo stupire sorellona>
Disse uno.
<non sai nemmeno la metà delle cose di cui siamo a conoscenza>
Disse il secondo, con aria maliziosa.

Riddle osservava in silenzio la scena, i gemellini erano estremamente simili alla sorella, anche loro avevano dei riccioli biondi e gli occhi chiari, l'unico elemento di distinzione era un neo sul mento di Carl, dettaglio assente sul volto paffuto di Thomas.
Mentre Elizabeth continuava la sua conversazione con i fratellini, le venne quasi automatico incastrare le sue dita tra quelle di Tom, un gesto semplice, che fu in grado però di risvegliare il ragazzo dal suo stato di trans.
<I MIEI BAMBINI> sentirono urlare poco dopo da una voce femminile.
Una donna si stava avvicinando a loro correndo, seguita dal colui che probabilmente  avrebbe dovuto ricoprire il ruolo di marito, che le stava dietro a fatica, urlandole ogni tanto di rallentare.
<mamma!> gridarono i gemelli andandole in contro.
Il serpeverde rimase un attimo interdetto, fermo, come un blocco di marmo.
<Tom?tutto ok? > disse la voce della ragazza che tanto bramava, mente gli accarezzava il braccio.
<si>disse solamente, in modo anche piuttosto freddo, che scosse subito la ragazza.
<sicuro?>
<El ti ho detto che è tutto ok>rispose stavolta bruscamente, accorgendosi solo dopo del sussulto della sua ragazza.
Era sempre stato abituato ad essere scontroso con tutti, nessuno gli aveva mai donato nemmeno un briciolo di amore oltre a lei, per questo gli riusciva difficile adattarsi a situazioni del genere.
<scusami, mi dispiace tanto>se qualche mese prima scusarsi con una mezzosangue sarebbe stato inaudito per lui, adesso gli riusciva in modo quasi spontaneo, ma solo con lei.

<ehi è tutto ok, capisco se ti senti a disagio>
Tom non fece in tempo a rispondere che i signori  Anderson si avvicinarono a loro.
<ELIZABETH CARA, COME MI SEI MANCATA, E TU DEVI ESSERE TOM, SEI PROPRIO UN BEL RAGAZZO> disse la madre prendendogli il viso tra le mani, gesto poco gradito da lui, ma al quale non si ritrasse per educazione.
Le gote di El nel frattempo erano diventate rosse come non mai, aveva pregato la sua dolce madre di non metterla in nessuna situazione imbarazzante in tutti modi, ma lei poco aveva ascoltato la figlia.
Riddle, vedendo il rossore della sua amata, non poté fare a meno che accarezzarle una guancia, accaparrandosi le occhiate dolci di Chelsea e quelle assassine di Eric.
***

<lasciate pure i vostri bagagli di sopra, Tom, per te abbiamo preparato la stanza degli ospiti, avevo detto ad Eric che potevi tranquillamente dormire con Elizabeth, ma ti lascio immaginare perché non volesse> disse la donna, ammiccando.

<Mamma!> urlò lei esasperata, seguita da un ghigno divertito di lui.

<vieni Tom, ti accompagno di sopra> scappò El seguita dal giovane.
***
La sera si riunirono tutti a cena, Riddle iniziava ad ambientarsi in questa famiglia babbana, ma d'altronde era abituato ad adattarsi ad ogni tipo di situazione, che gli andasse a genio oppure no.
<allora Tom, che lavoro fanno i tuoi? Hanno qualche impiego nel mondo magico?> chiese Eric, completamente disinvolto.
A quelle parole la forchetta che Tom Marvolo Riddle stringeva tra le sue lunghe dita bianche cadde rumorosamente.
I suoi genitori? Erano morti, o almeno la madre, il padre, quello stupido babbano avido e senza cuore, lo aveva abbandonato e tante erano le volte in cui Tom rimpiangeva di portare il suo stesso nome, o semplicemente di essere venuto al mondo.
Senza pensarci, senza dire nulla, si alzò e si diresse nella sua stanza, sotto lo sguardo di tutti.
<cosa ho detto di sbagliato?>
La figlia non gli rispose, si limitò a seguire il suo amato.

<Tom?> chiese con voce flebile, bussando alla porta della camera in cui si era rinchiuso.
Solo dopo non aver ricevuto risposta, El decise di entrare, non gli importava se si fosse arrabbiato, voleva solo sapere che stava bene.

Il ragazzo era seduto a terra, la testa fra le mani, i gomiti appoggiati alle ginocchia, le nocche sanguinanti e una crepa sul muro, non troppo grande, ma abbastanza evidente.

<o santo cielo, Tom!>
Allarmata, El si avvicinò a Riddle, prendendo la mano ferita e grande di lui, tra le sue, piccole e tremanti.

Lui non rispose, fissò i gesti esitanti di Elizabeth, chiedendosi come mai una creatura tanto buona e gentile si fosse avvicinata a lui;
Un nodo inspiegabile allo stomaco di formò, quando gli venne in mente cosa avrebbero fatto dopo le vacanze, un animo così buono e puro marchiato da tanta cattiveria.

<a cosa pensi?> La Anderson ripropose la domanda che aveva posto a Tom solo poche ore prima.

Sorrise, per una volta, sul volto bello e magro del ragazzo, non appariva nessun ghigno malefico, nessuna espressione corrugata, solo un sorriso, quasi impercettibile.

<ti amo Elizabeth>

<ti amo anche io Tom>

E un bacio sigillò il loro scambio di parole.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 22, 2021 ⏰

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