Capitolo 14 ~la Verità~

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Finalmente il martedì pomeriggio arrivò e i ragazzi si prepararono per quella sorta di appuntamento di gruppo che li attendeva.
<dove hai detto che dobbiamo andare?> disse Keila, mentre con le altre camminava verso una metà non ben definita.
<ci vediamo davanti al portone principale> le rispose Cat.
Una volta arrivate videro il gruppo di ragazzi ad aspettarle.
Tom era elegantemente appoggiato ad una colonna, così come Avery,
mentre Abraxas e Orion erano in piedi in attesa delle 4 fanciulle.
<ciao ragazze> le salutò Avery, seguito da cenni degli amici e dai saluti cortesi delle ragazze.
<allora che vi va di fare? Non vorrete mica andare fino ad Hogsmade> la voce di Priscilla era sprezzante, come se quella fosse stata l'ultima cosa che avrebbe voluto fare nella vita.
<pensavamo di fare una passeggiata verso il Lago Nero che ne dite?> le rispose Abraxas.
Il gruppo di ragazzi si diresse verso il luogo prestabilito e camminò per un tempo abbastanza lungo.
Tom ed El non spicciavano parola, Rimasero vicini tutto il tempo, scambiandosi ogni tanto qualche occhiata.

**Tom non la capiva quella ragazza, non capiva come mai tenesse così tanto a stargli vicino, senza niente in cambio;
Tutti coloro che gli stavano accanto volevano qualcosa da lui, tranne forse Orion, che era suo amico sin dal primo anno.
Tutto il dolore e la frustrazione che aveva accumulato in quegli anni passati in orfanotrofio, e che costantemente lo tormentava, pareva dissolversi quando lei era nei dintorni, perché in quel momento la sua mente era concentrata solo su quei morbidi ricci dorati.
**
I ragazzi tornarono giusto in tempo per la cena, che El consumò piuttosto frettolosamente quel giorno, consapevole di dover fare la ronda subito dopo.

 **I ragazzi tornarono giusto in tempo per la cena, che El consumò piuttosto frettolosamente quel giorno, consapevole di dover fare la ronda subito dopo

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<Riddle> lo chiamò lei dirigendosi verso il corridoio.
<Anderson, vogliamo avviarci?>
<si... certamente>
Il tragitto fu tranquillo, tranne magari qualche ragazzino del primo anno intento a non rispettare il coprifuoco.
<abbiamo finito> disse lui spegnendo la luce flebile proveniente dalla bacchetta, utile per controllare meglio il perimetro.
<bene allora buonanotte> disse lei sorridendo e dirigendosi verso il dormitorio.
<Anderson aspetta prima di andare> la chiamò lui.
El si girò tranquillamente guardandolo e avvicinandosi a lui.
<Si dimmi>
<Ti andrebbe di vederci uno di questi giorni? Ho un urgente bisogno di parlarti.>
Tom aveva intenzione di raccontarle tutto, nonostante sapeva che molto probabilmente l'avrebbe persa, che lo avrebbe considerato un mostro, però non poteva tenere nascosta la verità, non a lei.
Lei sorrise <ma certo che mi andrebbe>.
Lui non riuscì a trattenere un sorriso, non un ghigno sprezzante come suo solito, ma un vero e proprio sorriso.
<cosa c'è?> disse lei lasciando sgorgare tutta la sua spensieratezza.
<Niente è che sei sempre così sorridente> le rispose lui accarezzandole una guancia.
Quello non era più il Tom freddo e distaccato di qualche mese prima, era un ragazzo più dolce di quanto El immaginasse.

<è che stare con te mi rende felice> concluse lei prima di fiondarsi sul petto del ragazzo, che cercava di godersi quelli che forse sarebbero stati gli ultimi momenti che i due passavano insieme

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<è che stare con te mi rende felice> concluse lei prima di fiondarsi sul petto del ragazzo, che cercava di godersi quelli che forse sarebbero stati gli ultimi momenti che i due passavano insieme.
<Buonanotte Tom> sussurrò lei prima di staccarsi da quel dolce amplesso, per dirigersi verso la sua stanza.
<Notte El> concluse lui accarezzandole la testa finendo per dirigersi verso i sotterranei.
Non voleva perderla, ma sapeva bene che non avrebbe potuto continuare una storia basta sull'omertà, soprattutto dopo essere venuto a conoscenza di essere l'erede di Salazar Serpeverde.
***
Quella notte Riddle non chiuse occhio.

Non può finire così, non posso finire per perdere ogni forma di affetto che mi circonda, non posso perdere l'unica persona a cui importa veramente di me
Questi pensieri continuavano a tormentare il ragazzo che tentava invano di sperare in una reazione differente della sua amata, il giorno in cui le avrebbe detto la verità.
***
Finalmente quel giorno arrivò, era domenica e Tom era in piedi davanti al lago nero in attesa di El.
<EHI TOM> la voce femminile della ragazza risuonò fino alle orecchie di Riddle.
<Elizabeth...> il ragazzo una volta ancora aveva paura...

Paura che quella sarebbe potuta essere la fine.

Spazio autrice
Ciao persone che leggono la mia storia :)
OK non mi menate, so che questo capitolo è piuttosto corto, però secondo me scrivere tutto nello stesso capitolo lo avrebbe reso meno interessante.
Comunque la prossima parte uscirà a breve non vi preoccupate, cercherò di terminarla oggi ma non prometto niente.
Beh come al solito vi auguro una buona giornata, ci vediamo alla prossima

𝓲 𝓬𝓪𝓷'𝓽 𝓮𝓼𝓬𝓪𝓹𝓮 𝓯𝓻𝓸𝓶 𝔂𝓸𝓾Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora