Epilogo

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Julian gemette forte mentre stringeva il cuscino sotto la sua mano. Dietro di lui, Hevan dettava un ritmo frenetico e veloce mentre con la bocca tormentava la pelle chiara del collo. Julian voltò di poco il viso e lo baciò mentre con la mano libera stringeva i suoi capelli neri, il letto cigolava sotto le spinte del corvino.

<<Sei bello>> sussurrò Hevan al suo orecchio mentre gli stringeva i fianchi.

Julian gettò la testa in avanti e assecondò le sue spinte mentre Hevan si occupava anche della sua erezione. E si lasciarono andare al piacere più selvaggio.

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<<Hai un bel culo>>

Julian sbuffò a quella frase ma sorrise. I due, stremati e appagati, erano ancora intrecciati con le braccia di Hevan a stringerlo.

<<Il processo di Pierce è domani, quindi...>>
<<Partirò tra due giorni>>

Il detective gli sfiorò il petto con la mano.

<<Forse tu potresti restare, hai detto che ti mancava Chicago>> sussurrò.
<<Tu mi mancavi>>

Julian sorrise appena e si mise a sedere.

<<Non potrò mai convincerti a restare, hai una nuova vita lì>>
<<Magari potresti venire da me>>

Il ragazzo lo guardò ed Hevan gli circondò il viso con le mani.

<<Hai dato giustizia a mia madre e te ne sarò sempre grato>>
<<Io...>>
<<Anche io>> rispose Hevan mentre lo baciava.

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Pierce fu condannato all'ergastolo mentre Jack e Sean ebbero la pena ridotta. Uno per le gravi condizioni in cui si trovava e l'altro per aver collaborato.

Julian non fu stupito di non trovare più Hevan a casa sua dopo aver seguito il processo e la sentenza in tv. Eppure si sentì meno solo rispetto a due anni fa, forse perché finalmente aveva capito e accettato i suoi sentimenti.

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<<Quindi ti piacciono gli uomini?>> domandò dolcemente Amber.
<<Non provo attrazione per gli altri uomini, solo per lui>> rispose bevendo il caffè.

<<Lo ami?>>

Julian guardò fuori dalla finestra.

<<Più di quanto potessi immaginare>>
<<L'ho notato nel tuo sguardo, gli occhi non mentono mai>> disse sorridendo.

Il detective ricambiò il sorriso e la Lopez continuò :

<<Ottimi gusti, te lo concedo. Quei jeans stretti mettevano in risalto un culo da urlo>>
<<Dovrei dirlo a Josè?>> domandò punzecchiandola.
<<Gli occhi sono fatti per guardare>> ammise sincera.
<<Sei incredibile>>
<<Lo so, Josè me lo ripete spesso>>

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Dublino :

Erano passati due mesi da quando aveva lasciato Chicago certo di poter ritrovare la calma, cosa che era successa. Quella cruda verità lo aveva spaccato a metà tra vendetta e giustizia e fortunatamente Julian lo aveva fatto ragionare.

Mentre gustava il caffè nel suo bar preferito, una persona con una camicia bianca e jeans neri si avvicinò a lui.

<<Sono ufficialmente in vacanza per due settimane, potresti farmi da guida?>> domandò sorridendo.

Hevan ricambiò il sorriso.

<<Per te questo ed altro, Julian>>

La resa dei conti (Sequel dell'Ultima sfida)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora