karting race. (F1, LN)

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Sorrise mentre teneva per mano Lorenzo, già vestito della sua tuta con in mano il casco personalizzato per quella gara. Sarebbe stata l'ultima e il campionato di Kart si sarebbe chiuso per qualche mese, ricominciando poi a febbraio.
Se qualche anno prima ad Ella le avessero detto che suo fratello sarebbe diventato un fenomeno nelle corse avrebbe riso. Lei che viveva di ansia, stare a guardare quelle gare, sembrava essere una tortura, finiva per mangiarsi anche le mani.
"Ella posso andare a salutare gli altri?" appena la vide annuire mollò la mano e andò dagli altri bambini, intenti a giocare a calcio.
"Ciao Ella" Roberto la salutò lasciandole un bacio sulla sulla guancia, stando attento a non sporcarla di grasso. Lei sorrise e si sistemò all'interno del furgone cercando un posto dove mettere la sua borsa e una presa per poter caricare il telefono, che Lorenzo aveva usato durante tutto il viaggio da Brescia a Lonato.
"Ciao a tutti" salutò anche le altre persone appollaiandosi vicino al vassoio dei dolci che Carmen, da perfetta mamma del Sud, aveva portato per tutti. Se ne gustò uno sentendo il contrasto tra pistacchio e nocciola, chiuse gli occhi e sorrise. Se in quel momento ci fosse stata sua nonna l'avrebbe rimproverata ricordandole di dover mangiare sano. Da perfetta milanese quale fosse ancora si ricordava quando l'avevano spedita lì a vivere. I suoi genitori erano morti di incidente stradale e sia lei che Lorenzo erano stati affidati alla nonna, che poi una volta Ella divenuta maggiorenne li aveva cacciati dicendo che sarebbe stata in grado di badare ad entrambi. E così era successo, aveva trovato un lavoro, accudiva a Lorenzo e a volte aveva anche il tempo per se stessa. Certo il suo lavoro da segretaria le occupava solo otto ore della giornata ma stare dietro al suo capo era un'impresa eroica. Ormai aveva perso il conto di quante volte la chiamasse la notte o la domenica mattina chiedendole di organizzare qualcosa, ma le andava bene se quello fosse il prezzo da pagare per sembrare una mamma single.
Perché da quando viveva da sola tutto il suo tempo libero era dedicato a quel piccolo mostriciattolo di cinque anni che ora le correva incontro felice per chissà quale notizia bomba, le relazioni amorose finivano nel momento in cui venivano a sapere che lei si prendeva cura di Lorenzo, così aveva semplicemente smesso di cercare qualcun'altro da amare tanto quanto amava il fratello.
"Ella, Ella" gli urlò mentre le correva incontro come se fosse un pazzo. La tuta le stava un po' grande facendolo sembrare più piccolo e mentre correva era adorabile. Lei non perse tempo ad abbassarsi ed ascoltare tutto quello che aveva da dire Lorenzo lasciando sorprese le persone che le guardavano da fuori il gazebo. All'interno del team dove gareggiava il bimbo tutti sapevano quale fosse il loro rapporto e non ne furono alquanto sorpresi quando la più grande se lo prese in braccio ascoltando con attenzione tutto ciò che diceva il più piccolo.
"C'è Lando Norris, l'ho visto con i miei occhi" in modo buffo si indicò gli occhi, "posso farci una foto?" Ella rimase un po' sorpresa da quella richiesta, era talmente timido, in alcune situazioni, che a volte lo doveva spronare a fare le cose, ma annuì felice andando a recuperare il suo telefono e il foglio con una penna.
"Ma sai parlare in inglese?" lo prese in giro mentre camminavamo verso il gazebo dell'inglese. Da quando era nato Ella si era data da fare per fare in modo che Lorenzo sapesse l'inglese, ormai in casa si guardavano solo cartoni film in lingua inglese e il più delle volte i due si ritrovavano a parlare in quella lingua che non li apparteneva per niente ma che, ormai, faceva parte della loro quotidianità. Lo vide annuire convinto e appena arrivarono davanti al ragazzo, già circondato da altri bambini, lo fece scendere dal suo grembo lasciandogli in mano la penna e il foglio.
E fu in quel momento che Ella si perse un attimo a guardare il ragazzo. Il giubbotto nero grosso lo faceva sembrare più piccolo del dovuto e la sua faccia da bimbo cresciuto era perfetta. I due nei lo rendevano cute agli occhi di Ella e i capelli ricci erano perfetti.
Tornò in sé e per poco non si perse il saluto di suo fratello, in fretta e furia attivò la fotocamera facendo partire il video. Non stava capendo di cosa stessero parlando, era troppo lontana e poi i bimbi che urlavano poco distante da lei le tendeva difficile capire cosa stesse succedendo.
"This is my sister, Ella." Lorenzo la indicò facendo girare il ragazzo verso di lei, in quel momento intenta a guardare come stesse andando il video.
E Lando per poco non gli fermò il cuore, i capelli lisci e biondi fermati da qualche forcina ai lati le davano un'aria da bambina e la frangetta le copriva alla perfezione la fronte. Il cappotto imbottito bianco la faceva sembrare un angelo e i jeans neri le fasciavano alla perfezione le gambe magre. Sembrava essere la più bella del mondo e il ragazzo non faceva altro che chiedersi come fosse possibile che non l'avesse mai vista in vita sua. Certo c'erano milioni di ipotesi, vivevano in due Paesi differenti, probabilmente stava lì solo perché obbligata dai genitori a sorvegliare sul fratellino, eppure sembrava così matura. I suoi diciannove anni li mostrava benissimo eppure sembrava più grande.
"Oh hey" parlò Lando mentre le tendeva la mano.
"Hi" rispose in modo educato stringendogli la mano, cercò in tutti i modi di non arrossire sapeva perfettamente di avere il suo sguardo addosso.
Dopo quel momento alquanto imbarazzante Lorenzo pretese una foto ed Ella si mise subito all'opera con il suo telefono scattandone qualcuna con l'opzione multipla.
Tutti e tre si salutarono ancora una volta e i due fratelli tornarono dentro il gazebo, "l'ho visto come ti guardava" Lorenzo parlò piano all'orecchio della sorella. Andava a finire sempre così, Lorenzo, benché la piccola età, cercava in tutti i modi di trovare un fidanzato ad Ella.
"Non credo sia interessato a me e poi magari è anche fidanzato, mica lo va a dire a te che è single" gli disse lei seria, anche se in realtà non po' ci sperava ma sarebbe stato impossibile, chissà quante ragazze li stavano dietro e poi lei era piena di casini, chi mai avrebbe voluto una con il fratello a carico?

"I piloti si preparino, fra cinque minuti in pista" l'organizzazione urlò facendosi sentire da tutti.
Da quel momento in poi Ella sarebbe entrata nel mood ansia e preoccupazione, ma non prima di dare un bel imbocca al lupo a Lorenzo.
"Allora che ci diciamo sempre?".
"Merda, merda merda" continuò il più piccolo abbracciando poi la sorella che lo lasciò andare a sedersi nel kart, già pronto in pista.
La gara sarebbe durata circa mezz'ora e già non vedeva l'ora che fosse finita, l'ansia quel giorno l'aveva colta in un modo strano che mai aveva provato. La sua sensazione le diceva che sarebbe successo qualcosa ma si stava auto convincendo che nessuno si sarebbe fatto del male, infondo erano solo bambini, giusto?
"You'll se, that nothing will happen" la persona che aveva parlato dietro di lei la fece spaventare, si portò una mano al cuore e girò pronta a dirne quattro a chiunque fosse stato. Il fatto che fosse inglese non la stupì, c'erano parecchie persone di diverse nazionalità e il più delle volte si trovavano per forza di cose a parlare in inglese.
"Oh my... you scared me" parlò piano cercando di riprendere fiato, "don't do it again" continuò. Ma solo quando si accorse che fosse Lando a parlare si lasciò cadere piano sul muretto di cemento. Il ragazzo non perse tempo a sedersi di fianco ad Ella, ora che la guardava da più da vicino delle leggere lentiggini le incorniciavano il viso rendendola quasi innocente. Era così bella.
"I tuoi genitori?" non voleva sembrare invadente ma quella domanda gli uscì spontanea. Come mai una sorella si preoccupava tanto? E perché sembrava essere più la madre che la sorella di Lorenzo?
Quella domanda lasciò per qualche attimo Ella spiazzata, non era routine parlare del suo passato e non era neanche facile farlo, soprattutto con uno sconosciuto.
"Ci siamo solo io e Lorenzo" tagliò corto lasciando l'inglese ancora più pieno di domande.
"Vedo che sei più calma, ti lascio a guardare la gara, anche perché mancano dieci minuti" parlò lui. Doveva aspettarselo, non erano in confidenza, erano estranei. Ma con tutto il suo cuore avrebbe voluto conoscerla, sapere che faceva durante le sue giornate, il suo colore preferito, il suo piatto preferito, qualunque cosa.
Non riusciva a capire in che modo l'avesse colpito entrando nella sua mente in pochi attimi, la bellezza contava poco, intorno a lei sembrava ci fosse un'aura di luce e serenità che Lando cercava da tanto. In passato era stato insieme a qualche ragazza ma ogni volta si rivelava un disastro, o lei era solo interessata ai soldi e alla fama oppure la distanza distruggeva tutto. E lui ne era certo, stare dietro ad un pilota di Formula uno non era affatto facile, bastava guardare Carlos ed Isa, Dio se invidiava il loro rapporto.
"No, stay" Ella parlò piano tendendo la sua mano al pilota facendogli intendere di stare vicino a lei. Non sapeva nemmeno con quale coraggio aveva fatto quel gesto, si era sentita così intraprendente e spavalda, cose letteralmente opposte al sue carattere, si era stupita persino lei di sé stessa.
Il ragazzo sorrise, restò dietro di lei lasciandole quello spazio vitale che sembrava servirle per regolarizzare i suoi pensieri.
Avrebbe voluto conoscerla, sapere qualcosa su di lei e fare in modo di vederla un'altra volta ancora, non sarebbe bastata quella giornata, oramai quasi finita.
Ella saltò dalla felicità quando vide che Lorenzo fosse stato il primo ad arrivare al traguardo. Anche questa volta era riuscita a superare i suoi limiti ed era così orgogliosa di lui.
Urlò mentre abbracciava Carmen, contenta quanto lei.
"Sono felice per te bambina, te lo meriti" le disse per poi baciarle la fronte e lasciarla andare da Lorenzo che correva verso di lei.
Lando guardò i due e cercò con tutta la sua mente di immaginare una situazione simile che comprendesse anche lui. Non li invidiava, anche a lui riservavano le stesse feste quando vinceva ma in quel bambino e la ragazza ci vedeva così tanto bene il suo futuro insieme, a tal punto da sentirsi mancare la terra sotto i piedi. Ne era sicuro, avrebbe fatto in modo di scoprire il suo cognome e seguirla per lo meno su instagram, nella speranza di non diventare uno stalker.

"Hai visto Ella? Ce l'ho fatta" alzò le braccia al cielo mentre lo prendeva in braccio facendolo roteare.
Se solo fossero stati qui avrebbero visto la bravura del loro piccolo campione.
"Sì, bravo amore mio. Quanto ti amo" gli baciò la testa completamente sudata e poi lo lasciò andare a prendere ciò che gli spettava di diritto. Gli fece qualche foto, che sarebbero finite dritte dritte nel suo profilo Instagram, tutti dovevano vedere quanto fosse bravo quel bambino. Ne aveva superate di tutti i colori e questo era sicuramente il modo migliore per essere ripagato.
"Good race Lorenzo" Lando parlò alle spalle dei due facendo spaventare ancora una volta la ragazza che non ci penso due volte a girarsi e puntargli il dito contro.
"I hate you" parlò lei facendo ridere entrambi.

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Ho intenzione di fare un continuo di questo OS, ditemi cosa ne pensate.
Se ci sono errori, sorry, non ho avuto tempo di ricontrollare.

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