just love me. (F2, MS)

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Sara lo abbracciò lasciando scendere qualche lacrima sulle sue guance. Mick aveva appena vinto il campionato di Formula due per il secondo anno, la sua carriera era appena all'inizio e si sentiva così bene. Aveva sempre avuto su di sé una pressione particolare, non solo perché fosse figlio del più grande pilota mai conosciuto ma anche perché sapeva di dover mandare avanti quella eredità che in un modo o nell'altro gli era sempre appartenuta.
"Ce l'hai fatta amore mio" gli parlò in italiano, era troppo emozionata per poter parlare in inglese o tedesco e benché il giovane la capisse ugualmente, tra di loro, non erano abituati a parlare spesso in quella lingua.
"E anche per merito tuo. Mi hai sostenuto nonostante tutto e so che mi rimarrai sempre accanto" la baciò, lì davanti a migliaia di fan e telecamere che immortalavano quel bacio quasi disperato. Si staccarono guardandosi intensamente negli occhi prima che Mick venisse tirato verso il podio. Negli Emirati benché fosse sera il caldo e l'umidità colpiva come mai avesse fatto, i piloti lo sentivano anche il triplo ma comunque il tempo per festeggiare c'era sempre.
Una pioggia di champagne la colpì in pieno facendole chiudere gli occhi, avrebbe puzzato di alcool sino a che non sarebbe tornata in hotel ma poco importava. Fece foto, salutò qualche telecamera puntata su di lei per poi correre, con il resto del team, a fare la foto di rito. Le due macchine erano posizionate nello stand della prema e i due piloti si appoggiarono sulle ruote. La foto venne scattata, sapeva già di essere uscita con gli occhi chiusi, ma poco importava, l'avrebbe caricata sui social come era solita fare. Mick la cercò fra quel mucchio di gente e aspettò che gli altri si allontanassero, voleva una foto solo con lei.
Il fotografo scattò qualche foto e poi si allontanò lasciando i due da soli.
"Dobbiamo andare Mick" lo tirò per la mano dentro il furgone lanciandogli un asciugamano per togliersi di dosso il sudore e lo champagne.
Quell'amore era sbocciato quasi in modo inaspettato, lei tirocinante nel reparto delle comunicazioni della Prema, lui unico pilota alla quale mancasse un PR.
Era sicura che le interviste l'avrebbero tenuto occupato per parecchio tempo, ancora non avevano preso parte alla conferenza dei vincitori quindi non ci pensò due volte a raccattare un cambio pulito. Si chiuse in bagno e uscì pochi attimi dopo, probabilmente erano in ritardo ma a nessuno importava, era l'ultima giornata di campionato e tutto era ammesso, anche fare tardi.
I giornalisti non facevano altro che immortalare la coppia lungo il cammino per arrivare alle interviste. Erano una coppia fuori dal normale, chi mai si sarebbe aspettato che un pilota si innamorare della propria PR e avere una relazione alla luce del sole? I due avevano imparato a separare la vita privata da quella delle corse, durante le gare erano sempre rimasti molto professionali ed entrambi avevano dovuto firmare dei fogli affinché si attestasse che la loro relazione non serviva ad ottenere vantaggi da ambedue le parti.
"Mick, campione di Formula due per il secondo anno consecutivo, come ci sente?" la report parlò in un inglese perfetto non lasciando il tempo al ragazzo di formulare una frase decente.
"Stupendo, sono... sono senza parole davvero. Devo ringraziare il mio team, tutti i meccanici, tutti quelli che mi hanno sostenuto lungo questo cammino" la giornalista annuì continuando a fare qualche domanda mentre, con pazienza, Sara teneva il telefono teso verso i due in modo da registrare tutto. La stanchezza incominciava a farsi sentire e le gambe lentamente sembravano essere sempre più molli.
"Baby stai bene" le strinse la mano mentre tornavano nel paddock, pronti a lasciare il circuito e tornare in hotel. L'italiana annuì sedendosi sulla prima sedia libera nel gazebo, "sono solo stanca, ma stiamo tornando in hotel quindi è tutto okei".
Mick la guardò un po' scettico e non ci pensò due volte a prendere la sua borraccia e un pasticcino al cioccolato. Non poteva essere un team italiano senza roba da mangiare in bella vista.
"Mangia e bevi" si inginocchiò davanti a lei e le sorrise, "dovevi ascoltarmi quando ti dicevo che dovevi mangiare di più a pranzo" la rimproverò bonariamente. Eppure non poteva farci nulla, ogni volta gli faceva lo stesso effetto, era troppo innamorato anche solo per dirle 'forse' e anche se litigavano non riuscivano a passare lontani per più di un'ora.
"Ti amo Mick" Sara parlò, aveva residui di cioccolato su tutte le labbra come una bambina piccola ma era troppo stanca anche solo per pulirsi. Intorno a loro c'era qualche meccanico ma erano talmente concentrati su loro stessi che non vedevano nient'altro.
"Ti amo anche io Sara" la baciò, staccandosi poco dopo per leccarsi le labbra, "andiamo forza. Ce la fai?"

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