Una giornata strana

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È una giornata strana oggi.
Una di quelle in cui ti senti un po' instabile e l'aria è grigia e il cielo piange facendo scivolare le sue lacrime sui vetri appannati mentre si bagnano anche le guance.
Una di quelle in cui le mancanze pesano più del solito, piantandosi come minuscole schegge sotto pelle.
Sai che ci sono ma non le vedi.
È una giornata strana oggi.
Una di quelle in cui mi manchi forte, fortissimo e penso che nemmeno dovresti mancarmi perché in fondo non sei mai stato mio, come puoi mancarmi se non ti ho mai avuto? O meglio, non come volevo?
È una di quelle giornate in cui niente va male ma neanche bene, una di quelle in cui i pensieri si affollano come nuvole prima di un temporale e incasinano tutto.
Una di quelle in cui non sopporto nessuno, in cui mi infastidisce persino la mia immagine allo specchio o quella foglia che è appena caduta dall'albero schiantandosi dritta sul balcone.
È una giornata strana oggi.
Una di quelle in cui riempi ogni minuto per impedire al cuore di inseguire sempre lo stesso battito ma lui torna lì, torna a quel paio di occhi e alla solita mancanza, quella che ti toglie il respiro e ti annienta completamente.
E di nuovo mi chiedo come puoi mancarmi e allora mentre il fuoco scoppietta nel camino mi rispondo che forse è proprio quello che non abbiamo a mancarmi, perché so che sarebbe bellissimo trascorrere con te persino queste giornate strane, che forse sarebbero meno strane se ci fossi tu.
È proprio questo che mi manca, quello che potrei e vorrei avere con te e che probabilmente non avrò mai.
Non sono lì e tu non sei qui, ma quanto vorrei che fossimo insieme.
Da me, da te, in qualsiasi posto.
Chiusi tra quattro mura, con la vita fuori che lenta continua a scorrere mentre ascoltiamo la musica della nostra playlist, mentre tu lavori al computer e io allungo gli occhi per sbirciare anche se vuoi finire prima di lasciarmi guardare il risultato finale.
Il profumo di una torta alle mele, un film che tanto non guarderemo fino in fondo, i pancakes allo sciroppo d'acero e la cucina che sembra un campo di battaglia perché sono disordinata come lo sei anche tu, che poi cosa mi importa del disordine se quando ci sei tu mi sembra tutto al posto giusto.
Io che giro per casa con tre strati di vestiti addosso perché ho freddo, tu che sei perennemente a maniche corte e mi prendi in giro e mi baci contro il muro sorridendo tra le mie labbra.
Ridere di tutto e di niente, che tu sembri così tranquillo e invece sei folle, un po' come me. E parlare tanto, di tutto, che a volte in queste giornate strane vorrei solo il silenzio ma con te no, che la tua voce è poesia e potrei ascoltarti parlare per ore.
E per ore potrei anche guardarti sorridere, che tu ti imbarazzi e io amo quando succede, amo la tua timidezza così simile e allo stesso tempo diversa dalla mia, che in fondo io e te siamo più simili di quanto crediamo, più simili di quanto vuoi vedere.
È una giornata strana oggi.
E se mi chiedessero cosa vorrei per renderla migliore io avrei solo una risposta e la risposta sei sempre tu, a colpo sicuro.
Neanche lo sai di quante giornate rendi migliori persino da lontano, persino senza saperlo e se ci riesci così, cosa potresti fare se fossi qui?

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