Capitolo 7

542 59 59
                                    


<<Oh porc-... Yoongi! oh mio Dio.>> il vocabolario già risicato di Jungkook era collassato completamente, mentre il suo corpo si era congelato sulla soglia della porta della camera.

Ce n'era una sola in effetti, con due letti separati, ma i due coinquilini non se n'erano fatti un gran problema. A fatica l'avevano notato, troppo impegnati invece a tirare a indovinare il costo delle tende rosse che coprivano in parte il panorama.

Yoongi si voltò di scatto, colto di sorpresa. <<Cosa? Ho un buco sui pantaloni?>> chiese candidamente, girandosi per controllare con un leggero accenno di panico. Non ci capiva nulla di vestiti ma quelle due "G" intrecciate che comparivano sulla targhetta parlavano da sole, riproducendo anche l'eco del suo portafoglio vuoto che mai avrebbe potuto ripagare un solo filo finito fuori posto.

Jungkook dovette deglutire prima di rispondere <<Come minimo Jimin ti salta addosso sul pianerottolo.>> optò per un apprezzamento piuttosto velato, evitando commenti su quanto quei pantaloni gli facessero un culo fantastico. Partivano stretti subito sulle caviglie, fasciando le gambe e rimanendo aderenti fino in vita, dove una cintura di cuoio nero delineava i fianchi perfettamente. La camicia, al contrario dei pantaloni, lasciava a Yoongi un po' di respiro, soprattutto all'altezza delle clavicole, dove uno scollo a v faceva intravedere dei tatuaggi solitamente nascosti dalle felpe.

Jungkook davvero non sapeva dire chi, tra Jimin e Yoongi, fosse più fortunato.

Se vederlo in nero faceva quell'effetto a lui, non voleva immaginare cosa era passato per la testa di Jimin quando aveva scelto quell'outfit. Le cose si facevano interessanti.

<<Che demente che sei, ti ho detto di piantarla.>> Fece una pausa, cercando dei bottoni inesistenti per coprire lo scollo, fin troppo vertiginoso per i suoi gusti. <<E comunque ci incontriamo in garage, non sul pianerottolo.>>

<<Romantico.>> disse l'altro sarcastico, scannerizzando l'amico con lo sguardo una seconda volta, giusto per notare i dettagli delle tasche della camicia e i calzini firmati.

Inutile chiedersi se Jimin avesse provveduto anche all'intimo; era più legittimo domandarsi invece se avesse intenzione di leggere la scritta Calvin Klein da più vicino quella sera stessa. E Jungkook era sempre più convinto di averci visto giusto sulle intenzioni dell'idol.

Yoongi non dette molto peso al suo commento, troppo preso ad assicurarsi di non sembrare un pinguino mentre camminava in quei pantaloni così stretti. Fece qualche passo avanti e indietro, sentendo lo sguardo di Jungkook bruciare su di lui, ma dopo poco si arrese, conscio che fosse quasi l'ora di andare.

Il coinquilino lo seguì fino all'entrata e lo osservò infilarsi le scarpe scure - sempre gentilmente offerte da Jimin- con non poca fatica, dato che non voleva azzardarsi anche solo a slacciarle per paura di fare danni. Avrebbe camminato con lo sguardo basso tutto il tempo per dribblare ogni cacca sul marciapiede e salvare le scarpe da morte certa.

<<Okay, se mi fissi perché sono ridicolo dimmelo che mi cambio e gli do buca. Mi sento un coglione vestito così e non mi va di sentirmi un coglione in mezzo ad altra gente.>> Yoongi si girò con uno sguardo a metà tra il serio e l'imbarazzato, cercando di carpire una qualsiasi reazione dal volto di Jungkook. L'evento più elegante a cui aveva mai partecipato era stato il matrimonio di una delle zie di sua madre, finito con una rissa tra ubriachi e fontane di birra fatte bucando una botte di lamiera con un cacciavite.

Molto lontano dalla definizione di "elegante" ma assolutamente vicino a quella di "indimenticabile". Lo sposalizio dei sogni.

<<Stai una favola, quasi quasi invidio Jimin.>> commentò, mai stato tanto fraterno e sincero. Non voleva che il suo migliore amico vivesse quella cena con l'ansia addosso, anche se ammetteva che persino a lui faceva strano vederlo indossare qualcosa che non fosse una tuta da ginnastica.

Cocomero || YoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora