Capitolo 8

439 56 44
                                    

<<Jungkook alzati, muoio di fame.>>

In risposta, un mugugno contrariato. Jungkook si avviluppò nel lenzuolo a mo' di bozzolo e rimase immobile.

<<Eddai, sono le undici, alza il culo.>>

<<E pensaci da solo per una volta, quanti anni hai, cinque?>> biascicò con un occhio aperto.

Yoongi sbuffò. Non avrebbe ottenuto un bel niente in quel modo <<Sai che non so cuocere neanche un uovo. Morirei di fame se non ci fossi tu.>>

Jungkook finalmente si arrese alla lusinga e scivolò a sedere, contorcendo per un attimo il volto in una smorfia. <<E' questa la risposta che darai a Jimin quando ti chiederà di preparargli una cenetta romantica solo tu e lui davanti al camino?>>

<<Eccolo che ricomincia>> roteò gli occhi melodrammatico <<Ti ho già spiegato ieri sera che non è successo nulla.>> ma chissà perché sviò la provocazione meno volentieri del solito.

Ribadire il falso per l'ennesima volta gli fece venire una fitta di vertigini. Era vero, aveva raccontato a Jungkook la serata con tanto di dettagli, solo che si era preso la briga di selezionare i dettagli in questione ed eliminare ogni riferimento a quello che era stato l'evento clou di tutto l'incontro.

Non gli era mai girata così tanto la testa, neanche dopo le peggiori sbornie.

Jimin lo aveva invitato a cena, aveva guidato fino al ristorante, parlato con lui per tutto il tempo e pagato il conto come promesso. Tutte le avances e il bacio a fine serata, però, non erano inclusi nel prezzo.

Non aveva mai mentito al suo migliore amico e fu spesso sul punto di rimangiarsi ogni cosa e spiattellare la verità, aspettandosi un esplosione di entusiasmo e allusioni sessuali da parte del coinquilino. Invece rimaneva bloccato, incapace di trasformare in parole il k-drama che stava vivendo in prima persona. Considerava già un traguardo l'essere riuscito a salutare Jimin sullo stipite della porta senza rendere palesi le sue urla interiori. 

Non aveva bisogno che anche Jungkook infierisse con le sue idee irrealizzabili, non quando neanche lui aveva metabolizzato quel paio di labbra morbide schiaffate di colpo sulle sue. 

Non c'era un manuale che spiegasse come comportarsi e, anche se ci fosse stato, Yoongi non era di certo il tipo da letture impegnate. Dava al massimo un'occhiata alle istruzioni dello shampoo quando, seduto sulla tazza, si accorgeva di aver lasciato il telefono nell'altra stanza. 

<<Dagli tempo, si farà avanti ti dico.>>

"Sapessi quanto avanti si è fatto per raggiungermi la faccia."

Yoongi scacciò quei pensieri e finse il solito sdegno. <<Niente colazione quindi?>>

<<Cazzo dammi un secondo, mi alzo e preparo qualcosa. E comunque è colpa tua se sono in queste condizioni, ieri notte ti ho aspettato sveglio per sentire come era andata con Mister Mocassino.>>

<<Te l'ho detto, nulla di che.>> Volle aggiungere però un dettaglio solo, un dubbio in realtà, prima che la nausea gli facesse passare l'appetito. Sperava che saziando la curiosità di Jungkook avrebbe chiuso momentaneamente quel discorso.

<<Per un attimo mi è sembrato che qualcuno ci stesse osservando.>> disse piano, ripensando anche a quel flash che gli era parso di aver visto con la coda dell'occhio. 

<<Non iniziare a farti ste' paranoie mentre scopate perché poi sì che diventa un problema.>>

<<E piantala.>>

Cocomero || YoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora