<<Yoongi, tu non capisci proprio un cazzo.>> Jungkook lo guardava esasperato, con i gomiti appoggiati sullo schizzo a cui stava lavorando e gli occhi puntati nei suoi.
Che mattinata d'inferno.
Non bastava il non aver chiuso occhio per tutta la notte dopo quello che era successo, il mondo aveva proprio deciso di mettersi contro al quieto vivere di Yoongi con tutte le armi disponibili.
Sbuffò, unico segno di vita che riusciva a dare da ore, troppo sconvolto e assonnato per fare qualsiasi altra cosa. Aveva dovuto subirsi la ramanzina senza fiatare, soprattutto perché sapeva di aver chiuso un'occhio un po' troppo spesso.
<<Che cazzo vuoi che ti dica, eh? E' colpa mia secondo te?!>> sbottò d'un tratto.
Il suo sguardo si posò di nuovo sul telefono di Jungkook, rimasto al centro del tavolo e della discussione. Lo scatto che ritraeva lui e Jimin sotto il glicine aveva già fatto il giro della Corea e le fan stavano dando di matto. Sentì l'ennesimo vuoto sotto i piedi, mentre faceva combaciare lo schermo del cellulare con la superficie di legno, cercando di scacciare dalla testa l'immagine del cantante che respirava sul suo collo.
Sentiva ancora i brividi.
<<Passerò sopra al fatto che non mi hai detto nulla e non sai, non hai proprio idea di quanto mi costa farlo, Yoongi.>> fece una pausa giusto per calmarsi e ridisegnare una linea che non lo convinceva. << Ci passo sopra solo perché mi piace sentirmi dire che avevo ragione.>>
E diamine se aveva ragione. Aveva predetto ogni cosa, accidenti a lui.
Yoongi si sporse sul tavolo <<E' un disegno nuovo?>>
<<Non ti azzardare a cambiare discorso.>>
Il ragazzo dai capelli color carta da parati anni 70' si arrese. Ricadde sullo schienale e rimase a fissare le bozze dei tatuaggi fatte da Jungkook, conscio che se le sarebbe ritrovato tutte addosso presto o tardi. Forse con un po' di fortuna, leggi differenti e qualche Won in più, il suo migliore amico avrebbe potuto aprire lo studio che sognava. Intanto la pelle di Yoongi rimaneva un'ottima tela per fare pratica e sembrava che a lui non dispiacesse affatto.
<<Avevi ragione, contento? Avevi ragione su tutto, maledizione.>> ad ogni lamento la sua guancia scivolava sul tavolo e il suo sguardo si spostava sempre più lontano, lontano come avrebbe voluto essere lui. Lontano da tutto quel casino.
<<Hey calma, guarda che non c'è nulla di male. Io mi sono incazzato solo perché letteralmente il mondo intero è venuto a saperlo prima di me. Che poi, a dirti la verità, sono troppo sconvolto per incazzarmi davvero. Pensavo fossi un cactus asessuato e invece guardati, hai un fotomodello che ti sbava dietro e già un'orda di adolescenti che sclerano al posto mio.>> disse asciugandosi una finta lacrima di commozione. <<Certo però che adesso il fotomodello ha fatto un po' la figura del bastardo. Davvero non ti ha avvertito che una roba del genere poteva succedere?>>
Yoongi negò impercettibilmente con il capo, desiderando una morte indolore e istantanea.
Jungkook certe volte era incomprensibile. L'attimo prima decantava i pregi di Jimin -quasi tutti legati agli zeri del conto in banca- e quello dopo era pronto ad un corpo a corpo solo alla vista del migliore amico ridotto ad uno straccio. <<Bello quanto vuoi, ma non può trattarti così. Ti deve una spiegazione o delle scuse. E che cazzo.>> disse, battendo la matita ritmicamente sul tavolo.
Sollevò il foglio e lo mise in controluce. Stava lavorando ad un serpente arrotolato su sé stesso con una rosa rossa in bocca, con i contorni scuri e ben marcati. Vedere Yoongi in quello stato però gli aveva fatto passare la voglia di disegnare.
STAI LEGGENDO
Cocomero || Yoonmin
FanfictionPark Jimin cerca uno scandalo per far decollare la carriera, Min Yoongi cerca solo di non farsi beccare con le mani nel sacco. Nel sacco delle angurie, s'intende.