Capitolo 16

453 54 37
                                    


Dovrei mettere dei tw ogni tanto ma insomma, la suspense prima di tutto.

Scusate se vi abbiamo fatto aspettare :')

------------------------------




Le espressioni delle persone intorno si congelarono e l'assenza di musica fece fermare anche il tempo. Gli occhi di Jimin slittarono sul migliore amico che, come lui, non aveva ancora trovato la reazione giusta da mostrare agli invitati.

Evitando di far trasparire il panico, ovviamente.

Quando entrambi si voltarono di nuovo verso il buffet, videro come anche il volto di Yoongi fosse rimasto fermo a quell'attimo di confusione.

Ciò che non rimase congelato invece furono le sue gambe, che si mossero prima ancora del cervello. Fece qualche passo indietro, ignorò le parole sussurrate di Jungkook, che probabilmente cercava di farlo ragionare, e sparì oltre una delle porte a spinta ai lati della sala.

Si iniziavano già a sentire i primi colpi di tosse degli invitati, mentre Jimin affogava nei loro sguardi impazienti.

Guardò per l'ultima volta il palco prima di dire addio alla dignità e correre dietro a quell'idiota.

Si fiondò sulla porta superando gruppetti di uomini e donne, probabilmente urtando calici e pestando scarpe laccate senza neanche accorgersene. Se da una parte era vero che Jin non avesse architettato di esporli fino a quel punto, sarebbe stato abbastanza prevedibile ritrovarsi sotto i riflettori. Affatto prevedibile era stata la reazione di Yoongi che, per nulla abituato ad avere la luce del gossip puntata dritta in faccia, si era fatto accecare da ogni parola.

Jimin imprecò a voce bassa quando spuntò in un corridoio che proseguiva a specchio da entrambi i lati. Potendosi appellare solo all'istinto, girò a sinistra e pregò di averci azzeccato, spingendo i maniglioni dell'ultima porta in fondo.

Per un secondo rimase sinceramente impressionato, non solo nello scoprire che quell'hotel avesse una biblioteca privata, ma che probabilmente pure Renzo Piano avrebbe preso appunti. L' intera sala era racchiusa in un quadrato di vetro e dava direttamente sul giardino e sul cielo stellato, mentre centinaia di scaffali moderni si arrampicavano sfalzati sulle pareti trasparenti e si disperdevano per la stanza.

Il riverbero luminoso dei lampioni esterni era parecchio d'effetto ma non aiutava la ricerca e anzi, rendeva difficile distinguere le sagome dei ripiani dal pavimento.

Jimin fece qualche passo avanti, imprecando una seconda volta perché non riusciva a trovare il cellulare per farsi un po' di luce. Sbatté su un qualcosa di decisamente più morbido di uno scaffale e sussultò leggermente, puntandoci la torcia contro un secondo dopo.

<<AAAGH!>> Yoongi si fece scappare un urlo, indietreggiando di tre metri, con lo sguardo ancora sconvolto e le mani al petto. Appena riconobbe Jimin e capì non si trattasse di un fantasma, si calmò e cambiò espressione, rimanendo incredibilmente serio.

Probabilmente avrebbe preferito fosse davvero un fantasma.

<<Shh! Sei pazzo?!>> Jimin era, tanto per cambiare, esasperato. Nonostante ciò si morse la lingua dopo un attimo, rendendosi conto di non aver mai alzato la voce con Yoongi prima di allora.

<<Tu non puntarmi quella cosa in faccia>> rispose l'altro con tono stizzito. Stava sulla difensiva ma, allo stesso tempo, non capiva per cosa valesse la pena di discutere.

Cocomero || YoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora