7. Smettila di pensare.

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Merda.

Merda.

Merda.

È qualche settimana che non accade più e ovviamente, con il culo che mi ritrovo, deve ricapitare proprio quando in casa ci sono altre persone.

Posso essere più sfigato di così?

Si, la risposta è si, fidati.

Dopo ciò che è accaduto, il corvino mi ha portato un bicchiere d'acqua e si è seduto sulle poltroncine, lasciandomi sul letto a riflettere, mentre ancora mi osserva con la coda dell'occhio. E ora come glielo spiego?

Non è che posso alzarmi e sorridere come se prima non avessi urlato e non fossi sembrato un pazzo.

Magari prendi un po' di gesso, lo polverizzi e giustifichi tutto con la droga.

Non commento neanche l'idea della mia insana vocina interna e continuo a giocare con il bicchiere ormai vuoto, mantendo lo sguardo su quello e le mie mani, per evitare di guardarlo.

Beh almeno ringrazialo.

"Grazie" sussurro a fatica, non penso neanche lo abbia sentito per quanto è basso il tono della mia voce. Si risveglia d'un tratto, come perso nei suoi pensieri e mi guarda, sorridendomi. No ora mi spiegate come fa a sorridere in qualsiasi momento. Io sono senza parole, se ci provassi io sembrerei uno psicopatico da rinchiudere.

"Di niente, se non è un problema, posso sapere cosa è successo?" Chiede con incertezza.

"Un incubo."

Grazie al cazzo, ci sarà arrivato anche lui.

"Beh, si quello lo avevo capito." Risponde ridendo nervosamente. "Volevo solamente sapere cosa avessi sognato o se fossero frequenti." Non posso dirglielo, lo conosco da neanche dieci giorni.

Però ammetto che se mi trovassi in casa e qualcuno all'improvviso si mettesse a urlare e a comportarsi da pazzoide delle spiegazioni le vorrei anche io.

Si, ma no.

Beh giusto, avevo dimenticato che la coerenza l'abbiamo venduta per comprare videogiochi.

"Mi dispiace, ma non posso dirtelo. Grazie di tutto, comunque." Sussurro nuovamente.

"Oh, certo" rimane un po' sorpreso dalla risposta. "Non fa niente, non eri obbligato a rispondere." Sorride nuovamente. Cazzo, come fa sorridere in ogni momento?! Glielo strapperei quel sorriso.

Si, ma devi ammettere che è pittosto bello, eh. Ammettilo che in fondo ti piace quel sorriso gentile.

Oggi sei presente più del solito, non c'è bisogno che intervieni in ogni momento.

Si, perché oggi tu hai fatto e pensato cazzate più del solito.

"Gli altri?" Chiedo non sentendo nessun rumore provenire dall'interno della casa e, soprattutto, per spezzare la sensazione di disagio e imbarazzo che si è creata nel totale silenzio.

"Sono usciti a mangiare qualcosa subito dopo la fine del film, tu stavi dormendo io e tua sorella abbiamo deciso di non svegliarti." Spiega. Ah, quindi siamo soli. E in tutto ciò io ho fame. Sto letteralmente morendo di fame.

"E come mai tu non sei uscito?" dall'espressione che nasce sulla sua faccia posso notare di averlo preso alla sprovvista.

"Qualcuno doveva pur controllare la casa se tu fossi rimasto da solo a dormire, no?" Sorride. Porca puttana. Smettila di sorridere.

Per me può benissimo continuare, se sorride è ancora più bello, e ce ne vuole.

Taci.

"Potevi svegliami e andare con loro, sarei rimasto io qui." Probabilmente vorrebbe stare con i suoi amici ora, potrebbe andare, mi sono svegliato non c'è motivo di restare, non voglio creargli problemi, in questo momento dovrebbe divertirsi con gli altri. Ora glielo dico, ora gli dico che può liberamente and...

"Smettila" i miei pensiedi vengono interrotti dalla sua voce che risuona in tutta la stanza. È un ordine, mi ha ordinato di smetterla, smetterla di fare che? Inclino un po' la testa, facendo un'espressione confusa. Cosa ho fatto che gli ha dato fastidio?

"Smettila di pensare, ti si legge in faccia quello che ti frulla nella testa. In più osservandoti questi giorni ho capito anche diverse cose su di te, quindi, smettila di pensare." Si alza dalla poltroncina.

"Non hai creato problemi." Con un passo si avvicina al letto.

"Mi sono offerto per restare qua insieme a te." Un altro passo.

"Non ho voluto svegliarti" Ancora un altro.

"Ora non li raggiungo." Ormai è praticamente davanti al letto e si sta avvicimando a me

"Non ti lascio solo." Vicino.

"Pensavo di avertelo già detto." Troppo vicino.

"Non sei e non sarai mai un problema." Ci divideranno una quindicima di centrimetri. Mi devo allontanare, subito.

Ammetti che ti piace la sua vicinanza.

In questo momento sono probabilmente rosso come un pomodoro.

"Ti diverti proprio a mettere in imbarazzo le persone, eh." Dico con la poca lucidità mentale che mi ritrovo. Per quale fottuto motivo è così vicino!?

Ti lamenti tanto ma ti ricordo che ancora non ti sei spostato.

"Beh non posso negare che la cosa è divertente e in più con la faccia tutta rossa sei molto carino. Non ci perdo niente." Dice alzando le spalle e sorridendo, ma senza allontanarsi di un centimetro.

Sorrido anche io. Odio il suo fottuto sorriso, è troppo contagioso.

Falso. Ammetti che lo adori. È possibile che devi negare tutto a te stesso. Mi vorrei licenziare certe volte.

"Ora che hai ammesso che sei una brutta persona che si diverte con le sofferenze altrui, ti potresti spostare?"

"No. Mi piace questa posizione." Risponde. Se non si vuole spostare lui allora dovrò farglielo fare a modo mio.

"Anche io non la trovo niente male, ma sai dovrei proprio andare a mangiare qualcosa." Mentre continua a tenere lo sguardo fisso sul mio viso, con un'espressione scioccata dopo aver sentito il mio parere su questa situazione, gli tiro una ginocchiata dove nessun uomo vorrebbe e, mentre si piega dal dolore, scappo dal letto ridendo. Sto morendo dalle risate.

"Tu brutt..." non completa la frase sentendo le mie risate che aumentanto ogni volta che prova a parlare, insultandomi in qualche modo.

"Giuro che te la faccio pagare" urla mentre io ormai sono al piano inferiore, continuando a ridere. Lo sento scendere le scale e inzio a scappare per evitare qualsiasi conseguenza del mio gesto.

"Speraci."

Sono ritornata, non so quanto sia piacevole per voi il mio ritorno, però eccomi qua. Spero almeno vi sia piaciuto il capitolo.

Scusate il ritardo ma mi hanno nuovamente costretto ad andare al mare. Penso di essere l'unica che si rinchiude nei bagni per scrivere dei nuovi capitoli e che si gira tutto il territorio per trovare un po' di campo per pubblicare. Voi, invece, vi piace il mare?

Come al solito mi scuso per gli errori e al prossimo capitolo.

Amore In Vacanza~ KurokenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora