"In che senso?" Chiedo ormai al limite della preoccupazione, ho preso il giacchetto e senza neanche cambiarmi sono uscito di casa.
"Nel senso che è all'ospedale." Afferma e la paura cresce dentro di me. È grave? Guarirà? Quando è successo? E se potesse...no, non succederà, starà bene. Andrà tutto bene.
"Arrivo." Dico e attacco, inizando a camminare il più velocemente possibile all'interno dell'ospedale.
Le pareti bianche, la puzza di disinfettante, mi dà fastidio, ogni cosa qua dentro mi dà fastidio. Entro nel salone e trovo Mahiko, mi guarda preoccupata e mi abbraccia.
"Come sta?" Chiedo subito, voglio vederlo. Non voglio credere che lui stia davvero male. È forte.
"Guarda tu stesso." Mi sussurra e mi indica la porta in cui si trova il corvino.
Inizio a salire le scale, la paura e l'ansia mi stanno mangiando, non voglio vederlo, non voglio vederlo imbottito di tubi e macchinette per tenerlo in vita. Ho paura solo ad immaginarlo. Mentre raggiungo la stanza di Kuroo, lacrime mi solcano le guance, immaginando lo scenario peggiore possibile.
Potrebbe morire. Ed io non voglio questo, non lo sopporterei. Non riuscirei a vivere sapendo che lui non sia più qui, non poter più sentire la sua voce o il suo calore. Non poter più stare tra le sue braccia o non poter sentire le sue dita che giocano tra i miei capelli. Lo voglio, lo voglio vivo, lo voglio al mio fianco. E forse l'ho realizzato troppo tardi.
Passo dopo passo la paura aumenta. Ti prego, dimmi che stai bene, dimmi che non dovrò continuare a vivere senza di te, dimmi che potrò rimanere al tuo fianco. Dimmi che quando uscirai da questo triste ospedale mi perdonerai e potremmo essere felici.
Perché posso anche amarmi, ma la mia felicità c'è quando tu sei vicino a me, sono felice con te. Non voglio perdere questa felicità, non voglio perdere te. Quindi ti prego, fa che tu stia bene.
Voglio che tu mi ami, voglio che tu continui ad amarmi, voglio che noi continuiamo ad essere noi.
Mi ritrovo davanti ad una porta bianca, la porta della sua stanza. Apro.
"Mahiko, ti ho detto che non è niente di grave, solo qualche ossa ro-" Sento dire ma non lascio finire il corvino che corro ad abbracciarlo.
"Kenma?! Che ci fai qua?" Chiede, ovviamente spaesato dalla mia presenza.
Menomale, sta bene. Sono così felice.
Non rispondo, non potendo a causa dei singhiozzi e delle lacrime. Non riesco a smettere di piangere, sono sollevato.
"Ehi Kenma, perché piangi ora?" Mi chiede e provo a calmarmi, cercando di rispondere.
"Perché...perché pensavo stessi male, pensavo di non poterti più vedere. Pensavo che potessi morire. Ho avuto così tanta paura, mi dispiace." Dico e continuo ad abbracciarlo.
"Stai bene, vero?" Chiedo e annuisce, sorridendo.
"Solo qualche osso dolorante." Dice, ridendoci su e rimaniamo i minuti seguenti in silenzio.
Non voglio questa situazione, mi sono pentito di quello che ho detto, voglio cambiare tutto. L'ho capito quando mi sono reso conto che potrei perderlo in qualsiasi momento.
"Kuroo." Lo chiamo, si volta verso di me e mi guarda, aspettando che continui.
"Sono riuscito a fermare i bulli a scuola. Non mi infastidiranno più, finalmente." Ammetto e sorrido.
"Sono felice, gattino. Sono molto felice per te. Adesso tutto è finito." Dice e mi sorride anche lui.
"Immaginavo mi avresti risposto così se te lo avessi detto. Pensavo, però, che non avrei trovato l'occasione per dirtelo, o che tu non volessi parlarmi." Continuo e lo vedo guardarmi confuso, inizio a giocare con i miei capelli preso dall'imbarazzo.
"Perché, secondo te, non avrei voluto parlarti?" Chiede.
"Beh...lo sai per quella volta. Al luna park." Sospira e non risponde, facendoci ricadere nel silenzio.
Non voglio che finisca così, non per noi.
"Mi dispiace, mi dispiace per tutto quello che ho detto. So che le cose uscite dalla mia bocca non erano coerenti, ma avevo paura di perderti. Come ne ho avuta fino a cinque minuti fa." Ammetto, non riuscendo a guardarlo negli occhi.
"Mi dispiace, ma vorrei cambiare tutto. Ti amo e non voglio starti lontano, voglio che noi ritorniamo ad essere noi. Perché mi sei mancato, mancato terribilmente, e so che mi sto comportando da completo egoista, perché non ho il diritto di venire qua e dirti ciò dopo averti fatto soffrire. Ma ti prego, perdonami e dammi un'altra possibilità." Inizio e, finalmente, volto lo sguardo su di lui. Il suo volto non ha un accenno di minima espressione.
Sono arrivato troppo tardi. Ci ho sperato.
"Ho capito, me ne va-" Vengo interroto improvvisamente dalla sua voce, e sento la sua mano afferrarmi il braccio.
"Quindi mi stai dicendo che posso fare questo." Dice e vengo trascinato vicino al suo corpo.
Ancora confuso trovo le sue labbra sulle mie.
Ricambio il bacio, come riesco. Porta le sue mani sui miei fianchi, non riuscendoli a stringere completamente per colpa delle ossa rotte, io, non sapendo che fare, allaccio le mie braccia intorno al suo collo, avvicinandomi a lui. Sento il bacio farsi più profondo e le sue mani stringere di più la presa sulla mia vita.
Dopo qualche altro secondo ci stacchiamo e mi prende una guancia con una mano, accarezzandomela con il pollice.
"Quindi, mi perdoni?" Chiedo, sorridendo e annuisce, dandomi un bacio sui capelli.
"In ospedale non è la cosa romantica che mi aspettavo, però sono felice ugualmente." Ammette Kuroo, facendomi fare una piccola risatina e prendendomi una mano per portarmi verso il lettino, su cui sdraiarsi.
Ci stendiamo e lui mi abbraccia, stringendomi i fianchi, come può a causa del gesso."Mi sono sentito male quando Mahiko mi ha chiamato e mi ha detto che hai avuto un incidente." Gli rispondo e sospiro, appoggiando il capo al suo petto.
"Ma io al telefono le ho detto che non è niente di grave."
"A me non ha detto niente del genere."
"Beh, ricordiamoci che lei ci vuole fidanzati da prima che tu entrassi in quella casa." Ricorda e mi viene da ridere, come a lui.
"Hai ragione." Confermo e ripenso ai suoi piani malefici.
"Ci è riuscita." Lui afferma e annuisco.
"Guarda a che punto siamo arrivati." Continua e aumenta la presa sui miei fianchi."Adesso stiamo insieme, felici." Dico e mi accoccolo di più su di lui.
"Sì." Sorride.
"Non mi lascerai?" Chiedo.
"Mai. Lo prometto." Avvicina il suo mignolo al mio. Sorrido, ricordando.
Stringo il suo mignolo con il mio e sento le sue labbra toccare nuovamente le mie, come una dolce carezza, che non dura neanche un secondo."Ti amo, Kenma."
"Ti amo, Kuroo."
Ed eccomi come avevo promesso.
Penso che prima vi abbia fatto venire un infarto però non ho mai proggettato di far morire uno dei due protagonisti.Non ho effettivamente nient'altro da dire, quindi ora vi lascio.
Adiosss
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Amore In Vacanza~ Kuroken
Fiksi Penggemar-Fanfiction sulla kuroken. -Boy×boy -cringe Kenma Kozume, un ragazzo asociale, distaccato e freddo che non ama interagire e pensa solo ai suoi videogiochi, sarà costretto dalla sua amata sorella maggiore a trascorrere le vacanze nella casa dell'am...