2. Compagni di villa

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Il viaggio è durato un'ora e mezza, un'ora e mezza avvolta nel silenzio, mia sorella non ha più parlato e io non ho avuto intenzione di farlo. Sono rimasto tutto il tempo a guardare fuori dal finestrino, anche se questa notte ho dormito meno di tre ore, il sonno non è mai arrivato durante il viaggio.

"Siamo finalmente arrivati. Aiutami a scaricare la macchina." Dice mia sorella voltandosi verso di me quando si ferma.

Ci troviamo davanti ad una villa enorme. Quanto cavolo è ricco il proprietario? Entro all'interno del cancello che circonda tutto il giardino e lo spettacolo che mi si para davanti è allucinante. C'è una gigantesca piscina, dotata di lettini, davanti alla piscina si estende la casa, se così si può chiamare, in confronto la mia è un buco. Le colonne della villa sono in marmo, piene di vetrate che permettono la vista dell'interno. Non riuscirei neanche a descrivere l'intera casa. È piena di luci, tutta illuminata, e anche da fuori si può intuire la grandezza dell'interno.

Mahiko continua a camminare avanti seguendo il percorso di sassolini che cunduce all'ingresso. Diciamo che non ho parole per descrivere neanche questo. Ricchezza. La prima cosa che si nota. I soldi a questo tipo non mancano, eh.

In confronto te sembri un senza tetto. Goditi quest'estate che in un posto del genere non ci ricapiterai mai più.

Come se non lo sapessi.

"Kenma! Muoviti! Capisco che sei sorpreso, anche io la prima volta che sono venuta qua, non ci credevo, però cammina che devo aprire la porta e le chiavi sono nella borsa che porti tu."
Le chiavi?

"Hai le chiavi?"

"Certo, il proprietario è il mio migliore amico e ormai sono venuta qua non so quante volte. Sono l'unica ad averle." L'unica...giusto, ci sono altre persone.

"A proposito, gli altri, quanti sono? Noto che questa casa può contenere un'intera classe ma sai che non amo stare troppo a contatto con la gente." Dico, se ci sono troppe persone io me ne vado. Lo dico subito. Le persone non mi piacciono, quando ti guardano, quando ti giudicano, quando ti ci affezioni, ti fanno soffrire. Sempre.

"Non preoccuparti, ci sono solamente altre sei persone oltre a noi. Non tante." Solo sei ...solo.
Sono tante, invece. Mia sorella non mi avrebbe portato qui se non si fidasse di queste persone, conosce il mio carattere, devo solo credere che lei abbia fatto un'ottima decisione.

"In più hai la speranza di trovare qualcuno sai, dopotutto ti ci vedrei benissimo con il mio migliore amico. Sei così tenero." Dice con un sorrisetto malefico in viso. Migliore amico? Io sono etero.

"Ti ricordo un particolare: la mia eterosessualità." Dico con un tono sorpreso palesemente ironico. Scoppia a ridere. Grazie per prendermi per il culo, sorella.

"Se tu non sei un passivo io sono la regina d'Inghilterra." Dice continuando a ridere. Non riesco neanche a sentirmi offeso, sentir ridere mia sorella mi rende felice, non posso farci niente.

Mahiko prende la chiave nella borsa che ho sulla spalla e apre la porta. Entro e si sentono urla di diverse voci e una risata. Mi affaccio per vedere la situazione e trovo due ragazzi, uno abbastanza basso e con una matassa informe di capelli arancioni in testa, che urla come un pazzo, l'altro più alto con dei capelli grigi e neri, che importunano un povero ragazzo biondo con gli occhiali che se ne frega di loro, ignorandoli. Accanto a loro una minuta ragazza dai capelli biondi, legati in un codino laterale, cerca di fermare quei due, ma, evidentemende fallendo visto che sembra sull'orlo di una crisi di nervi. Seduta su una poltrona a leggere un libro c'è un'altra ragazza dai lunghi capelli lisci e scuri che segue l'esempio del biondo ignorando tutti e infine un ultimo strano ragazzo dai capelli neri, che coprono una parte del suo viso, che ride, godendosi la scena, piegandosi con le mani sulla pancia. Ma in che gabbia di matti sono finito?

La vista di questi ragazzi mi fa ridere, cosa molto strana per me, tanto che me ne sorprendo anche io e non solo. Tutti si girano verso di noi, anzi verso di me, compresa mia sorella che mi guarda con una faccia stranissima.

"Tu-tu hai riso?" Dice indicandomi e balbettando, Mahiko.

"È una domanda o un'affermazione?" Chiedo.

"Tu hai riso! Hai riso! Ancora non ci credo! Ragazzi!" Dice girandosi verso i suoi amici che la guardano confusi, chiamandoli. "Vi devo costruire assolutamente una statua! Ditemi dove e con quale materiale. Siete riusciti a farlo ridere. Avete fatto ridere mio fratello, ancora non ci credo." Continua asciugandosi una finta lacrima, commossa, gli altri ancora non capiscono ma, il rossiccio e la ragazzina bionda se ne fregano, lanciandosi sopra a mia sorella per abbracciarla.

"Mahiko!" Urlano in coro felici, adesso, ammetto di essere a disagio. Il ragazzo dai capelli color carota mi si avvicina e con un sorriso mi porge la mano.

"Shoyo Hinata, piacere. Chiamami tranquillamente Shoyo, sembri simpatico." Stringo la sua mano ancora confuso e mi presento.

"Allora lasciando stare le presentazioni, perché non mi va di passare mezz'ora a vedere il mio fratellino che si presenta con tutti, lui è Kozume Kenma." Dice indicandomi a tutti gli altri, tranne che a Shoyo. "È un asociale che sta solo su telefono e videogiochi, e vi avverto sarà difficile fare conversazione con lui. Ammetto che non so da chi abbia ripreso, è un caso unico." Continua e poi elenca tutti i nomi dei presenti nella stanza, tranne che per il moro, che prima ha riso, che è uscito dalla stanza qualche attimo fa.

"Potevi anche evitare l'ultima parte." Sussurro a mia sorella.

"Anche se non l'avessi detto se ne sarebbero accorti, so già che passerai le vacanze intere in camera tua a fare l'asociale." Mi risponde mia sorella alzando le spalle, annuisco, dopotutto ha ragione.

Mahiko corre dal moro, di cui ancora non conosco il nome, che è appena rientrato nella stanza, abbracciandolo, ma invano poichè in mano ha un vassoio stracolmo di cibo. Ecco, ora grazie a lui ho fame. Non ho neanche mangiato.

Il ragazzo senza nome si avvicina a me con un sorriso, mi fa cenno di seguirlo e poggia il vassoio sopra un bancone.

"Pensavo che dopo il viaggio, a quest'ora della mattina, aveste fame. Vi ho preparato la colazione, siediti pure e mangia non fare complimenti. Comunque sono Kuroo Testurou, piacere. Sono felice tu sia venuto, Mahiko mi ha parlato molto di te." Mi dice, facendo un cenno alla sedia su cui posso sedermi, ancora con un sorriso stampato in faccia. Sembra molto gentile e da quello che ho intuito è lui il proprietario dell'enorme villa in cui ci troviamo.

Ringrazio in modo impacciato, sedendomi, solo in pochi sono mai stati così gentili con me. Mentre mangio insieme a mia sorella lancio degli sguardi a tutti gli altri, seduti sui divani a parlare e scherzare.

Non sembrano male. Mi potrei anche divertire quest'Estate.

Ecco il secondo capitolo della cringiata scritta da me.

Vi giuro che nel pezzo in cui ho dovuto scrivere che kenma era etero stavo morendo dal ridere anche io. Se trovate doppi sensi sono messi di proposito. Ehehehe. Non li evidenzio nel corso della storia perché non mi piace interrompere la lettura e con questo spero vi piaccia, e come per il precedente mi scuso per gli errori di battitura.

Al prossimo capitolo

Amore In Vacanza~ KurokenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora