Though impossible it seems
It's time to just believe
From here on out you're just getting older
Pick up yourself you keep getting closer
Erano le 22:00 e Yanis era ancora sotto la doccia, si rese conto dell'ora tarda solo dopo essere stato sotto il getto d'acqua per 40 minuti buoni. Uscì e prese l'asciugamano, passando il panno sulle molteplici cicatrici prima di mettersi l'intimo, dei pantaloncini neri e una canottiera nera. L'agente uscì dal bagno e andò direttamente in camera, era stranamente stanco eppure non aveva fatto nulla di faticoso quel giorno. Non appena si sdraiò sul materasso e chiuse gli occhi, sprofondò in un sonno profondo ma non tranquillo. Iniziò a sognare il suo passato, in Francia, non lo avrebbe detto a nessuno in vita sua e non lo avrebbe mai accettato. Stava vivendo un incubo, si agitava ed era sudato, iniziò a urlare nel sonno per quanto lo turbava, pensava che non avrebbe mai più rivissuto quell'evento, che se lo fosse dimenticato e ora lo stava sognando, si sentiva debole. Si dimenava, dando colpi all'aria, voleva liberarsi, voleva non vedere più quel volto e quelle mani, si sentiva intrappolato quando un colpo alla guancia lo svegliò. L'uomo sbarrò gli occhi di colpo, con l'affanno mentre vedeva delle braccia sottili tenerlo fermo. Abbassò leggermente lo sguardo trovando Joe seduto su di sé che sospirò
"Che è successo?" gli chiese il ragazzo appena si accorse che era sveglio. L'agente doveva ancora capire perché avesse sognato una cosa simile, era di nuovo lì, in Francia, dai suoi zii...e...no, non era il momento di ricordare. Yanis si alzò, mettendosi seduto, ritrovandosi il viso del ragazzo a un soffio dal suo, il che gli fece dolere al petto. Lo guardò per un attimo negli occhi quando quest'ultimo si spostò e si sedette al suo fianco. Per qualche motivo, Yanis si sentì un po' deluso da quel gesto ma era ancora troppo scosso dall'incubo per dirgli qualcosa o fare qualsiasi cosa. Si mise a guardare il vuoto davanti a sé, passandosi una mano tra i capelli, trovandoli bagnati. Sentì il ragazzo sospirare di nuovo
"Hai avuto un incubo?" chiese il ragazzo subito dopo e l'agente si girò verso di lui, vedendolo preoccupato. Senza sapere cosa stesse facendo, l'uomo alzò un braccio, poggiando la sua mano sulla guancia del più piccolo mentre si immerse in quei occhi ametista, che ora esprimevano confusione. Nemmeno lui sapeva cosa stesse facendo, semplicemente si sentiva di farlo. Prima che potesse pensare ad altro, fece per avvicinarsi al viso lentamente, bramava quelle labbra morbide, leggermente rosate a differenza del pallore del resto del corpo, rimanendo con gli occhi fissi su quelli di Joe, che lo stava fissando a sua volta. Ormai tutto quello che riusciva a vedere nella penombra erano i riflessi negli occhi del ragazzo, poteva sentire il fiato leggero del più piccolo contro il suo viso e solo allora, si rese conto di cosa stesse per fare, allontanandosi in fretta e girando lo sguardo dall'altra parte. Cosa gli era preso all'improvviso? Cosa stava per fare? Il petto gli faceva così tanto male ora e poteva sentire la temperatura del suo corpo alzarsi. Si portò la mano all'altezza del cuore, stringendo la canottiera da quanto gli faceva male
"Ti senti bene?" sentì chiedere il ragazzo con voce preoccupata. L'uomo si girò a guardarlo, scontrando i suoi occhi ora luminosi nel buio. Per un attimo gli mancò il fiato, il suo viso era illuminato dalla luce della luna che entrava dalla finestra, facendo brillare la pelle già pallida di suo. Lo vide sorridere, di nuovo quel sorriso così magnifico che solo lui poteva fare
"Se hai bisogno io ci sono" gli disse il ragazzo prima di alzarsi. L'agente si paralizzò a quelle parole, nessuno mai in vita sua era stato disponibile ad ascoltarlo, sentire che il ragazzo era lì per lui, gli provocò una scossa, una scossa che gli fece rendere conto di tutto ciò che aveva attorno ma allo stesso tempo farlo diventare quasi sordo. Non sapeva come sentirsi, tutte quelle emozioni che finora aveva sentito verso Joe sembravano avere senso ora ma allo stesso tempo non li capiva. Vide il più piccolo incamminarsi verso la sua stanza ma fermarsi alla porta e l'agente ne approfittò per alzarsi di scatto e raggiungerlo, abbracciandolo da dietro. Voleva tenerlo vicino a sé, quelle parole gli avevano dato la forza di fare quel gesto per lui inutile e imbarazzante che non aveva mai riservato a nessuno. Di sua sorpresa, Joe si girò e ricambiò quella stretta. Yanis non sapeva come comportarsi, erano al buio in una stretta azzardata davanti alla porta della sua camera, mai gli era capitato di sentirsi così. Ciò che stava provando era indecifrabile, era un misto tra l'agitazione, dolore, calore e...qualcos'altro, sentiva come un apprezzamento e soddisfazione ma non riusciva a dargli nome. Come per paura che il più piccolo potesse in qualche modo volatilizzarsi nell'aria, lo strinse forte a sé, poteva quasi sentire il battito del ragazzo ma non riusciva a capire se fosse normale o veloce a causa delle sue pulsazioni che sentiva rimbombare nelle sue orecchie. Sentì Joe appoggiare la testa sulla sua spalla e iniziare a fare delle piccole carezze sulla sua schiena, provocando brividi per tutto il corpo del più grande. Yanis si lasciò andare, finendo per affondare il viso nel suo collo liscio e pallido, sentendo un buon odore di cioccolato. L'uomo non amava tanto i dolci ma quell'odore gli piaceva e stranamente lo rilassava, pensava che l'unica cosa che potesse farlo fosse l'alcool mentre ora se ne stava tranquillo a stringere Joe, che continuava a dargli le carezze sulla schiena in silenzio, lo faceva stare bene. Chiuse gli occhi, inspirando profondamente quell'odore di cioccolata, gli faceva dimenticare l'incubo e il suo passato e per una volta, non ebbe un'espressione accigliata. Poco dopo, sentì il più piccolo alzare la testa dalla sua spalla e poggiarla sulla sua, facendolo sussultare e spalancare gli occhi. A sentirlo così vicino lo agitava, poteva sentire il suo cuore martellare e il sangue scorrere più velocemente
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Intoxicated (Yanis POV)
Romancex[yaoi content]x x[hard contents of suicide, murder etc]x Storia in collaborazione con: @Best_mom_Sugawara_ Yanis Evrard: agente che si occupa di omicidi e suicidi Joe: operaio che soffre di depressione con manie suicide Così come il fiume si ricong...