Erase This

7 0 0
                                    

It's too late to change your mind

Even though this fragile world

Is tearing apart at the seams

We can't wash these sins away

This sinking feeling everyday

I'm waking up in someone else's life

Dopo quello che successe nell'appartamento dell'uomo drogato, Yanis e Joe tornarono nell'edificio del lavoro dell'agente. L'uomo aveva ricevuto un messaggio da parte del capo che diceva di tornare a fare rapporto e finire le scartoffie impilate da giorni, così controvoglia l'agente dovette andare nel suo ufficio, portandosi il ragazzo con sé. Entrò nel suo ufficio, ovviamente grigio come tutti gli altri, con una grande finestra a due ante dietro la scrivania di legno, ora coperta dai fogli accumulati nel tempo. Ai lati stavano due librerie, piene di libri di ogni tipo ma soprattutto gialli. Yanis si andò a sedere dietro la scrivania, mettendosi subito a lavoro mentre il più giovane si guardava attorno ma mentre l'agente stava a scrivere, non riusciva a non alzare gli occhi verso il giovane, che continuava a girare per il suo ufficio come interessato dai libri. Automaticamente gli venne in mente cosa successe quella mattina nel suo letto e senza accorgersene si morse il labbro inferiore, desiderando avere di nuovo tra le sue braccia quel corpo magro e snello e avere quelle labbra morbide di nuovo sulle sue. L'uomo venne pervaso da piccoli brividi e un calore che gli partiva dal basso ventre, il che gli era nuovo. Non sapeva cosa fosse quella sensazione, lo voleva stringere a sé, voleva marchiarlo, voleva toccare ogni centimetro del suo corpo, lo desiderava. Yanis vide Joe ricambiare lo sguardo ma tornò subito a guardare i fogli davanti a sé, come per sviare i suoi occhi che tanto trovava incantevoli. Poco dopo sentì la presenza del più piccolo vicino a sé, girò lo sguardo vedendolo chino a vedere cosa stesse facendo, cercando di leggere i testi sui documenti. Era così vicino, poteva sentire il suo fiato caldo contro l'orecchio, che lo fece rabbrividire sulla sua sedia. Lo voleva tra le braccia, ora, così fece passare un braccio dietro il ragazzo silenziosamente e lo tirò giù, facendolo sedere sulle sue gambe. Ora poteva sentire l'odore di cioccolato del ragazzo, poteva vedere davanti a sé la rasatura alla nuca di Joe e poteva sentire la sua schiena contro il suo petto. Chiuse un attimo gli occhi, appoggiando le labbra e il naso sul collo del giovane come per gustare meglio quel profumo quando sentì le labbra del ragazzo poggiarsi sulla sua testa, lasciandogli un bacio per poi prendere i fogli che l'agente stava firmando iniziando a leggerli. Yanis in questo momento sentiva come l'urgenza di mordere il collo pallido che aveva davanti, marchiandolo e farlo sanguinare, voleva gustarne il suo sapore, sentirlo così vicino gli aveva dato alla testa. Si chinò leggermente, aprendo la bocca prima di addentare la carne tenera del collo pallido, ora facendosi arrossato per la forza del morso che stava dando

"Che fai?!" sentì urlare il ragazzo mentre si girava a guardarlo ma l'uomo semplicemente gli leccò il morso, pulendolo dal sangue che stava iniziando a uscire, sentiva il sapore ferroso sulla sua lingua ma anche qualcosa di dolce

"Perché mi hai morso?" chiese Joe continuando a guardarlo male ma Yanis lo ignorò di nuovo, stringendolo solo ancora di più a sé e dandogli un altro morso vicino al precedente, gustandosi il suo sapore leggermente salato, non riusciva a controllare questi desideri, lo voleva sentire sempre di più, voleva stringerlo, baciarlo, marchiarlo e...cos'era quest'altra sensazione? Voleva abbracciarlo ma anche qualcos'altro, non gli bastava, voleva di più, voleva impossessarsi di Joe, voleva che fosse suo, solo suo e voleva che gli altri lo sapessero

"OW! Ancora?" continuò il più piccolo, cercando di staccarsi dalla presa di Yanis ma che non si allentò nemmeno un po', non capiva perché volesse allontanarsi ma non voleva lasciarlo andare. D'improvviso, il ragazzo lo staccò dal suo collo ma a sua sorpresa lo baciò dolcemente. L'agente rimase paralizzato per un attimo da quel gesto prima di stringere a sé il ragazzo e ricambiare quel bacio, lo desiderava davvero così tanto? Lo avrebbe potuto liberamente scansare ma in fondo sapeva che aspettava solo quel momento e il fatto che fossero da soli nel suo ufficio non faceva altro che incoraggiarlo ad andare avanti. Yanis chiuse gli occhi mentre il più piccolo approfondiva il bacio e metteva le mani nei suoi capelli, poteva sentire le carezze che gli dava, così gentili e delicate, si sentiva bene, a suo agio ma anche lui voleva toccarlo, voleva sentirlo fra le sue mani. Lentamente alzò le braccia, portando le mani sul fondo-schiena di Joe e stringendo con forza prima di allentare la presa per poi stringere di nuovo, poteva sentirlo sodo contro il suo palmo mentre glielo massaggiava lentamente. Senza sapere perché, vide il ragazzo staccarsi da lui e poggiare la testa sulla sua spalla, che avesse fatto qualcosa di sbagliato? Non doveva? Girò leggermente la testa per guardare cosa non andava al più piccolo, voleva sapere se aveva sbagliato, se doveva smettere, se dovevano fermarsi qui per ora, se non dovevano andare avanti più di così. Tante domande affollavano la mente dell'agente, voleva che gli parlasse, gli dicesse cosa non andava quando all'improvviso la porta si aprì, facendo entrare una donna abbastanza prosperosa, capelli castani in una coda alta che teneva due tazze di caffè

Intoxicated (Yanis POV)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora