Capitolo 7

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«Ciao», mi dice, ancora con quel sorrisetto stampato sul volto. «Ciao», rispondo secca io, senza neanche guardarlo.

«Perché sei venuta in un pub, stasera?» mi chiede e posa una gamba sul divano e appoggia il braccio sullo schienale, girandosi verso di me e fissandomi aspettando una mia risposta.

Io sospiro e mi giro a guardarlo. «Ma un paio di cazzi tuoi non te li puoi fare?» dico aspra e il suo sorriso si allarga.

«Era solo per dire. Questo posto non è fatto per persone come te...» mi fa notare. «Ah no? Bè, non é fatto neanche per persone stronze come te.»

Cerco di allontanarmi un po' ma lui si scosta ancora più vicino. «Perché mi chiami sempre 'stronzo'? Voglio dire... Come fai a giudicarmi se non mi conosci?» mi chiede, e io mi guardo intorno, poi torno a guardare lui. «Infatti non ti sto giudicando, ti sto solo descrivendo.»

Lui alza le sopracciglia. Evidentemente non si aspettava questa risposta da parte mia, ma sono fiera di me stessa per averlo colto di sorpresa.

Prima che possa replicare qualcosa, Mercy interrompe la nostra interessantissima conversazione porgendomi il bicchiere. «Ecco a te, madame», scherza e io le sorrido. «Ehi Hero!» Lo saluta, ottenendo in cambio un sorrisetto da parte sua.

Si va a sedere affianco a Sam, James, e il ragazzo riccioluto di prima, sul divano di fronte a quello dove siamo seduti io e Hero.

Lui non se ne va: resta lì, vicino a me in silenzio. Io giocherello con il bracciale sul mio polso, e bevo a sorsi il whisky che mi ha dato Mercy poco fa.

Io non bevo molto spesso. Forse un bicchiere o due a qualche festa o quando abbiamo ospiti a casa o viceversa, ma niente di esagerato.

«Wow, non pensavo che una santarellina come te bevesse il whisky», mi prende in giro. Non so cosa mi prende, ma quando mi chiama 'santarelinna' perdo completamente il controllo.

Così mi alzo, e gli tiro addosso il whisky. Lui rimane pietrificato dal mio gesto: la bocca è aperta, le braccia sono allargate, e l'espressione sembra... Infuriata.

Si alza di scatto, e il suo viso è a pochi centimetri dal mio. «Che cosa cazzo ti è preso, eh?!» Mi urla in faccia, attirando l'attenzione di tutto il pub.

James, Samuel e Alex si alzano e si posizionano affianco ad Hero, muovendolo delicatamente per la spalla come per dirgli di lasciar perdere, ma lui non cede, e continua a fissarmi aspettando una spiegazione.

«Cosa mi è preso?! Sei tu quello che non mi lascia in pace e continua ad insultarmi! E poi hai anche il coraggio di chiedermi perché ti reputo stronzo?!» alzo la voce, e lui fa un passo furioso verso di me, ma gli altri lo bloccano prima che potesse fare qualcosa. 

Io indietreggio, con le lacrime agli occhi, e con gli occhi spalancati. Il suo sguardo cambia quando mi vede in questo stato. Evidentemente si è pentito di quello che ha fatto e che stava per fare.

Mi chiedo cosa avrebbe fatto se gli altri non lo avessero bloccato. Mi avrebbe dato uno schiaffo? A giudicare dalla sua espressione e dal modo in cui cercava di avanzare verso di me, credo proprio che fosse quello il suo intento.

Mercy si alza e viene verso di me e di corsa, come se anche lei temesse che succedeva quel che pensavo sarebbe successo.

Non dico niente, nessuno dice niente. Mercy mi prende il braccio e mi porta via. Hero si scrolla dalla presa dei suoi amici e si siede sul divano dove stavamo poco fa. Il ragazzo altro e riccioluto gli passa un tovagliolo, che lui usa per pulirsi la macchia che gli ho causato io pochi minuti fa.

Camminiamo in silenzio, e non riesco a non togliermi dalla testa la faccia di Hero quando mi ha urlato in faccia.

«Tutto ok?» mi chiede Mercy. «Si» le rispondo, continuando a guardare nel vuoto.

Dopo un po' di silenzio, lei se ne esce con: «Hero non é così cattivo. Evidentemente era ubriaco, ma non è cattivo, fidati.»

«Come puoi difenderlo? Mi ha insultata, e non è la prima volta! Poi mi ha urlato in faccia, e stava cercando anche di darmi uno schiaffo o non so cosa!» urlo, sperando di farle capire che Hero non è buono come dice lei, ma è cattivo come penso io.

«Si è comportato male, è vero. Ma io lo conosco benissimo, e ti posso assicurare che non è così. Sa essere cordiale... A modo suo», mi dice lei. Io non dico nulla, perché so che se apro bocca lei lo difenderà di nuovo.

Evidentemente non lo conosce bene, perché a me sembra tutto tranne che cordiale.

«Eccoci qua.» mi dice appena arriviamo davanti casa sua. È a pochi chilometri dalla mia, ma la differenza è che la sua è più grande.

Percorriamo il salotto immenso e buio. Mercy mi ha detto che Martha e George vanno sempre a letto verso le undici. E ora è mezzanotte e mezza.

Saliamo le scale, e il piano di sopra è grande quasi quanto quello sotto, ed è pieno di stanze.

«Qui c'è la mia, la tua è questa affianco», mi indica la sua stanza e poi si sposta e apre la porta della stanza degli ospiti che per oggi sarà la mia.

«Grazie Mercy. Buonanotte», le sorrido e lei ricambia. «'Notte Jo, chiamami se hai bisogno di qualcosa.»

Entro in camera, e noto che è molto grande: un letto al centro, la scrivania con il televisore di fronte al letto, un armadio vuoto, e una finestrella.

Affianco al letto c'è un comodino con la lampada, e decido di aprire il cassetto per metterci la mia borsa.

Dopo essermi messa il pigiama mi infilo nel letto e cerco di dormire. Ma non faccio altro che pensare e pensare...

Non so quante ore siano passate, ma il sonno non arriva. Mi alzo, cerco un bagno nella stanza degli ospiti ma non lo trovo. Strano, non c'è il bagno nelle camere di questa casa?

Prendo il telefono: sono le due di notte.

Esco dalla stanza e mi dirigo in corridoio, in cerca di un bagno.

Alla fine lo trovo alla fine del corridoio, perché sulla porta c'è scritto: Fiennes Tiffin's bathroom.

Noto che è occupato.

Busso, ma non ricevo risposta. «Occupato», risponde qualcuno poco dopo, e aspetto lì fuori appoggiata al muro.

Dopo un po' sento aprirsi la porta e mi stacco dal muro, quando esce la persona, metto a fuoco e... Non ci posso credere.

Spazio autrice:
Chi sarà mai questa persona!!
Spero che la storia vi stia piacendo!
Vi voglio benee❤️
Bacii.
~Alessia

Tutto Questo Sei Tu. |HerophineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora