Josephine
Sono le sette di sera, sto in camera mia come sempre e purtroppo fra poco dovrò scendere a cenare con la mia bellissima famiglia.
Intanto che aspetto mi sdraio sul letto e penso al mio tempo passato con Hero. È stato stranamente gentile, gli ho accennato qualcosa sulla mia vita e lui ha fatto lo stesso parlandomi della sua.
Lo definisco un donnaiolo dato che si è praticamente scopato la maggior parte delle ragazze qui alle Maldive, ma non è cattivo... Non è un cattivo ragazzo.
«Josephine!» urla mia madre dal piano di sotto. Cavolo, mi tocca scendere!
Scendo di corsa le scale e per mia grande gioia trovo tutti a tavola: Dylan è seduto affianco a Katherine e mia madre di fronte a loro. Manco solo io, che vado a sedermi a capotavola.
«Come mai avete deciso di mangiare tutti insieme? Ah, che novità!» ironizzo e mia madre alza gli occhi al cielo «Josephine, comportati bene altrimenti non passerai solo tutta la serata in camera tua, ma bensì tutta la giornata di domani.»
Ridacchio mentre addento una forchettata di spaghetti «certo, certo. Tanto non cambierebbe nulla anzi, mi faresti un piac-» non riesco neanche a finire di parlare che mia madre mi ha già tolto il mio piatto di spaghetti e lo ha buttato nel secchio.
«Ah si, Josephine?! Non fare la bambina di due anni e vattene subito in camera tua. Domani scordati di uscire di casa!» mi urla contro mentre salgo di corsa le scale e trattengo le risate.
«Si, ridi ridi! Vediamo chi riderà alla fine!» urla ancora, io mi chiudo in camera e scoppio a ridere come una matta.
Chiamo Mercy ma non risponde. Strano.
Riprovo per altre cinque volte ma parte sempre la segreteria. Sbuffo e mi butto a peso morto sul letto a pancia in su e guardo il soffitto.
Cosa starà facendo Hero? Starà ripensando alla giornata passata insieme come sto facendo io? O si sarà già scordato tutto e sarà tornato alla sua vita da stronzo? Non ne ho idea... Ma sento il bisogno di rivederlo.
Non so perché, ma dopo la giornata che ho passato con lui mi sento stranamente bene.
Non so come mi sia venuta in mente l'idea che avrebbe voluto stuprarmi. Si vede che è un ragazzo apposto, soprattutto perché proviene da una famiglia apposto.
Mercy sta male ma non risponde alle mie chiamate. Secondo me le è passato tutto ed è andata al locale dove andiamo spesso con delle sue amiche.
L'idea che sia uscita con altre amiche e non me lo abbia detto mi fa ribollire il sangue.
Mia madre mi ha chiusa in camera per tutta la serata e per tutto domani, ma non ha chiuso la finestra...
Mi vesto decentemente: vestito rosso corto fino alle ginocchia, un paio di tacchi non troppo alti dello stesso colore, trucco delicato: mascara e fondotinta, e infine capelli sciolti ma ci passo velocemente l'arricciacapelli sulle punte. E... Sono pronta!
Apro la finestra lentamente in modo da non causare troppo rumore. Cammino sul tetto e mi tolgo i tacchi per facilitare la camminata e per non rischiare di cadere.
Quando arrivo sull'orlo del tetto, mi siedo in ginocchio e ci appoggio due mani, dopodiché lascio cadere le gambe e... Dannazione, è alto!
Cerco di tenere forza sulle mani mentre mi assicuro che nessuno stia guardando la finestra del salotto. Quello che vedo è mia madre e Dylan seduti sul divano e mia sorella in piedi davanti a loro che sembra urlargli contro.
Sembrano troppo concentrati a discutere per accorgersi di me. Lascio la presa delle mani e cado sull'erba del giardino di casa mia.
Impreco quando mi alzo in piedi. Sono caduta con tutto il peso sul braccio, ma per fortuna non mi sono fatta niente.
Mi sistemo il vestito, mi rimetto i tacchi e mi sistemo i capelli davanti. «Ok, direi che posso andare» dico tra me e me.
Mentre mi incammino verso il locale, prego di trovarci Mercy.
Cammino sulla strada del mare, che è calmissimo. Non spreco neanche il tempo a chiedermi se possa essere anche pulito, perché è una domanda stupida: il mare qui è sempre limpido.
Arrivo davanti al pub, faccio un bel respiro ed entro.
C'è una marea di gente in piedi che balla o che parla con gli amici. Mi faccio strada sgomitando e vado in cerca di Mercy... ma non c'è.
Mi siedo sul divano della volta scorsa, e aspetto con la speranza di veder comparire Mercy o Hero.
Stranamente stavolta non mi dispiacerebbe vedere Hero, anzi, spero proprio che si faccia vivo tra un minuto.
«Ehi bellezza!» un ragazzo alto, biondo, con un bicchiere di grappa in mano viene a sedersi accanto a me.
Mi scosto e gli sorrido cordialmente per non apparire antipatica. «Cosa fai qui tutta sola? Vuoi un sorso?» mi posa il bicchiere sulle labbra e io mi ritraggo e scuoto la testa.
«Bambolina... Non ti vergognare, è solo grappa» si avvicina un po' di più e posa il braccio sullo schienale dietro di me. «Non mi vergogno, infatti. Non ho voglia di bere, e non berrò.»
Lui inarca le sopracciglia «wow, sei molto determinata. Così mi piaci» fa lui, e si avvicina ancora.
Non ha capito che lo spazio tra noi è completamente terminato? Fin dove si vuole spingere?
«Scollati» gli dico e lui mi sorride «mmh? Oh, forse ora è tutto chiaro... Vuoi spassartela ma non vuoi farlo notare agli altri, eh?» il suo sorriso si allarga. Ma che cazzo?
«Cosa? No. Ho il ragazzo» butto lì, senza pensare alle conseguenze.
Ragazzo? Sul serio, Josephine?
Il ragazzo biondo sorride ancora e si avvicina a me ancora di più, posa una mano sulla mia coscia «ah si? E dov'è il tuo ragazzo? Qui non vedo nessuno...», si guarda intorno e con il sorriso stampato sul volto torna a guardarmi negli occhi.
«Sono io il suo ragazzo!» urla qualcuno dietro di noi. E io riconosco subito quella voce...
Spazio autrice:
Ohohoh, di chi sarà mai quella voce?!
Scusate il ritardo ma stavo da mia cugina e non ho potuto aggiornare.
Tralasciando ciò, è ufficiale: il 2 settembre esce AWC qui in Italia!!! Sono strafelice, voi?
Aggiornerò presto un nuovo capitolo!
Vi voglio bene!
Bacii.
~Alessia✨
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Tutto Questo Sei Tu. |Herophine
FanficJosephine è una ragazza che ha sempre lottato per se stessa. Purtroppo è costretta a vivere in una famiglia dove non esistono sbagli e tutto deve essere perfetto. Non aveva amici, almeno non finché per le vacanze estive lei, sua madre e sua sorella...