Il Cuore di Zaffiro

Capitolo 10: Una nuova leggenda

Dopo giorni di calda luce, di mare calmo e onde allegre, il bel cielo limpido si era trasformato; come avrebbero detto gli uomini, Dio era iracondo, e il Diavolo ne aveva approfittato. Il cielo si era fatto grigio, il mare era agitato e pioveva, disturbando così la quotidiana vita della gente de l'Avana.

Tutti si erano rinchiusi nelle proprie case, eccetto al porto: i lavori lì continuavano, sopratutto perché era appena giunta una nave: una fregata, alta e imponente, dalle vele nere...

Ed intanto, ignaro di tutto Zaffiro dormiva beato, oziava fra le lenzuola della bella casa di Oliver: l'amico l'aveva ospitato per la notte, e lui come da perdigiorno era ancora a dormire, ignorando tutto ciò che c'era da fare. Il ragazzo si scostò fra le coperte, rilassandosi al dolce tintinnio di quella pioggia che batteva sul legno, e del fresco odore che essa produceva. Se solo potesse restare così per sempre! Nel sonno sorrise, non accorgendosi di passi pesanti e barcollanti che giungevano sempre più vicini. Una voce profonda canticchiava allegra, ed intanto l'uomo tirava calci un po' dove gli pareva per la casa.

Giunse sulla soglia della porta, Zaffiro ancora ignaro udì allora una rozza bestemmia e passi svelti "Camilo! Che mi venga un colpo! Cosa saresti, un damerino?! Se stai a dormire tutto il giorno non puoi metterti nei guai!" esclamò la voce di quell'uomo, colui che Zaffiro avrebbe descritto come un incubo fastidioso, spaventoso, anche se oramai non poteva immaginare i suoi giorni senza di lui...

Zaffiro non ebbe il tempo per poter aprire gli occhi e pronunciare anche solo una parola, che sentì di essere afferrato per la caviglia e trascinato giù dal letto, finendo a terra. Cozzò con la schiena e la testa, e per il dolore non poté fare altro che restare dov'era, stringere gli occhi e mentre si rialzava ripetere una delle esclamazioni apprese nel mondo degli uomini di terra "Al diavolo!" pronunciò con rabbia, una volta in piedi. Notò William di fronte a lui rimasto con occhi sbalorditi ed un sorriso compiaciuto, mentre era fermo con le mani sui fianchi. Zaffiro arrossì subito, e tentò di ricomporsi almeno le braghe per risultare presentabile, ma William senza attendere se lo mise sotto spalla, dandogli un'amichevole colpo nello stomaco che fece piegare in due il ragazzino.

"Allora sei anche tu un vero uomo! Gran Dio, Camilo! Sei uno spasso!" esclamò William, scoppiando a ridere subito dopo. Il cuore di Zaffiro a quelle sensazioni per lui meravigliose cominciò a tremare. Vide che fuori pioveva, il cielo grigio e triste, non c'era gioia in quella giornata, eppure essere solo al fianco di William lo rendeva felice. Quei preziosi sentimenti, Zaffiro continuava a domandarsi cosa fossero in realtà, e sopratutto perché proprio William? Non sapeva spiegarselo, ma intanto restava ammaliato dai suoi occhi, luminosi come il tramonto...

William cominciò a parlargli di molte cose, Zaffiro lo stava ad ascoltare, restando ammaliato come sempre. L'uomo lo portò in strada, e stando sempre a braccetto camminavano assieme sotto alla pioggia. Zaffiro non disse nulla, dopotutto lui aveva passato una vita fra le onde, ma anche William sembrava essere a suo agio al contrario degli uomini di terra che correvano via spaventati per ripararsi dalle gocce: dopotutto anche lui era un uomo di mare...

"Indovina un po', Camilo!? Tutti stanno piangendo quel fesso di Dampier! Tutti quei nobiluomini, se solo facessero sul serio! A quelli lì non importa nulla se muore un loro fratello! Ah! A me che importa, alla fine! Io ho il mio mondo, loro hanno il loro!" si lamentava William, con una mano nella tasca e l'altra attorno alle spalle di Zaffiro. Notò che al cinturone che portava di solito vi era una fodera con all'interno un pugnale, e dall'altro lato due grosse pistole, e all'orecchio aveva anche dei nuovi gioielli in oro: chissà, forse li aveva rubati... Aveva un aspetto rude e selvaggio, si notava subito il suo animo avventuroso, che uomo! Così si ritrovò a pensare Zaffiro, arrossendo subito dopo e non riuscendo a spiegarsi come delle volte poteva avere certi pensieri.