29/12/14

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Stavo peggiorando. Il cuore palpitava troppo, sudavo e le gambe traballavano. Andava in male in peggio. Valentino era più presente e più amichevole stranamente anche se parlava sempre in modo scientifico.
Durante il pomeriggio mi mostrò tutti i suoi sperimenti orgoglioso e ovviamente io non capii niente. Restavo sempre seduta per via della caviglia e Valentino parlava a vanvera, contento che ci fosse qualcuno ad ascoltarlo (ma mi dispiaceva deluderlo, io non lo ascoltavo affatto).
Guardai, invece, curiosa la roba di Valentino sul tavolo mentre ascoltavo il piano di Asia. Stranamente lei cercava di lasciarmi sempre da sola con Valentino ad ascolare le sue torture dette "teorie scientifiche". Forse lei credeva che tra me e lui c'era qualcosa ma non c'era assolutamente niente. Già, niente di niente, solo ostilità e odio. Niente di più. Be' forse anche simpatia a volte ma va be'.
La mia attenzione fu catturata da un quaderno in pelle. Lo presi e lo aprii aspettandomi qualche formula o equazione, ma vidi solo parole. Era un testo.
Qualcuno me lo prese di scatto interrompendo la mia lettura.
-Chiedere il permesso, no?- chiese Valentino imbarazzato. Era inusuale vederlo così, di solito era arrogante o presuntuoso.
-Scrivi storie?- chiesi. Lui mi fissò torvo ma non mi scomposi. Sorrisi, invece, un sorriso largo.
-Non dirlo a nessuno! Te l'ho detto anche l'altro ieri- disse mettendo via il quaderno.
-Ma non mi avevi detto che mi avresti fatto leggere uno dei tuoi testi?- domandai. Lui sembrò bloccato. Avevo ragione io. Uno a zero per Anna.
-Sì...-
-E allora fammeli leggere-
Luime li diedi con rassegnazione. Lessi subito il testo con avidità. Parlava di avventure di un ragazzo, avventure fantasy dove draghi, gnomi ed elfi erano pieni zeppi. Era qualcosa di così fuori luogo per uno come Valentino. Lui che era uno scienziato, che credeva in cose scientificamente provate, scriveva di cose che non esistevano. 
-Sei bravo- dissi. Lui sembrò sorpreso dal compliemento.
-Davvero?-
-Certo. Scrivi molto bene per avere sedici anni- 
Lui fece un accennato sorriso che poi si spense.
-Guarda che non è un dramma se ti piace scrivere- gli dissi. 
-Non puoi capire. Io che sono uno scienziato non dovrei fantasticare su cose che non esistono-
Sembrava scoraggiato. Pensai qualcosa in silenzio poi ricominciai a parlare.
-Secondo me, questo ti rende ancora più scienziato. Altrimenti come fai ad elaborare teorie e domande senza un po' di fantasia? Io credo che la tua immaginazione sia proprio un dono-
Lui non fece cenni di aver sentito. Sembrava che pensasse.
Ripresa una delle sue fialette.
-Be'... adesso è meglio che ti parli un po' di genetica-
Sbuffai. Ma doveva sempre interrompere le conversazioni più divertenti?

Amore a NataleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora