[Musica: Santa tell me - Ariana Grande]
-Scusa, ma quando arriva questo tuo cugino?- richiesi mentre masticavo i cereali.
-Fra un po'- mi rispose Asia mentre mangiava il suo tost. Briciola stava mangiando sotto il tavolo la sua ciotola e i miei genitori stavano chiacchierando con i Green di qualcosa come del loro paese originario, l'Inghilterra.
-Ma è inglese anche lui?- chiesi poi facendo fuori tutta la scodella in pochi secondi.
-Be' per metà. E' figlio della sorella di mio papà che ha sposato un italiano che viveva dalle nostre parti. Ma comunque cos'è tutta questa curiosità su mio cugino?-
Lei mi fece uno sguardo malizioso e io le scompigliai subito i capelli. Asia rise e mise apposto la sua acconciatura. In effetti la mia ossessione per suo cugino era evidente.
Io e Asia ci alzammo e ci dirigemmo nella sala comune per riposare. Il fuoco caldo riscaldava i nostri corpi freddi e le fiamme rosse mi distraevano. Sentii qualcosa colpirmi alla testa.
-Ahia!- gridai. Asia mi aveva colpito con uno scii.
-Muoviti bella addormentata. Andiamo fuori-
Era vestita con il giubbotto e gli scarponi, pronta per sciare.
-Ma fa freddo- mi lamentai ma Asia mi trascinò comunque fuori. Portai anche Briciola che impazzì letteralmente vedendo la neve bianca. Almeno aveva il collare, altrimenti non sarei riuscita a distinguerlo con il suo pelo candido.
Prendemmo la seggiovia e arrivammo in cima. Asia mi insegnò come sciare ma fui fin da subito un fiasco.
Cadevo nella neve, mi scontrava molti spesso con le persone e dovevo pure a badare a Briciola.
-Eddai, non è così difficile!- mi incoraggiò Asia. Poi mi disse che voleva provare di fare un giro da un'altra parte che era più in discesa.
-Vai senza di me altrimenti rischio veramente la vita- le dissi e lei esitante andò.
Io decisi che sarei migliorata, così poi l'avrei seguita. Provai a sciare ma andai fuori strada. Mi scontrai con qualcuno e caddi rovinosamente sulla neve.
-Ahi...-
-Sta attenta- disse una voce fredda. Stranamente mi fu familiare. Alzai gli occhi e vidi con stupore un viso che avevo visto il giorno precedente. Era il ragazzo maleducato! Come era possibile che fosse anche qui?
-Tu?- dissi con voce stridula. Anche lui sembrò sorpreso. Aveva gli stessi capelli mori e gli stessi occhi color nocciola. Aveva con sé però una valigia.
-Vedo che sono costretto a scontrarmi con te anche qui- disse con tono di scherno. Io lo fulminai con lo sguardo.
-E vedo che sono costretta a soffrire alla tua vista- ribattei. Lui aggrottò la fronte ma decise di darmi le spalle.
-Non perdo tempo con gente come te- mi disse. Fui piena di rabbia. Chi si credeva di essere?!
-Senti, sai una cosa? Io, invece, non sopporto gente come te. Sei solo un stupido arrogante ragazzo troppo vanitoso che si crede il più intelligente della Terra. Detto questo, ti saluto. Addio- dissi e girai i tacchi. Era esterrefatto, di certo, che una come me lo avesse definito "uno stupido arrogante troppo vanitoso". Ma se lo meritava, quel maleducato.
Rincontrai Asia con Briciola che era stata sempre lì intorno e andammo in un chiosco vicino a pranzare. Per l'intero pomeriggio continuammo a sciare e a buttarci sulla neve. Ma quando tornammo in albergo, mi trovai davanti una sorpresa inaspettata.
-Ah, Valentino! Ciao, da un po' che non ti vedo- disse Asia salutando il ragazzo davanti a me, moro con gli occhi nocciola. Anche lui sembrava non crederci.
-Non riesco a trovare un motivo scientifico di questo strano caso. È decisamente strano il fatto che devo vederti dappertutto- disse Valentino, ossia il ragazzo maleducato che avevo "incontrato" il giorno prima e quella mattina. Era impossibile. Era troppo causale che lo dovessi incontrarlo spesso.
-Ciao Valentino, il mio nome è Anna. È un piacere conoscerti- dissi ringhiando alla parola "piacere". Gli porsi la mano. Lui con sguardo saccente non me la strinse neanche e si rivolse ad Asia.
-Dove sono i tuoi genitori? Non ho avuto tempo per salutarli- disse di colpo più educato.
-Credo nel bar qui vicino. Sono andati con i tuoi genitori e quelli di Anna- rispose Asia un po' confusa della situazione.
-Grazie. Ci vediamo- disse e finalmente se ne andò, non degnandomi nemmeno di uno sguardo.
-Quello sbruffone. Si crede più grande di noi?-
-Be' in effetti ha un anno più di noi- mi informò lei curiosa. Quindi Valentino aveva sedici anni .
-Comunque dovrebbe smettere di usare quel tono altezzoso- dissi mettendomi davanti al camino. Lei mi sorrise comprensiva.
-Dagli una possibilità, è solo un po' timido-
Be' per essere timido, parlava molto. All'improvviso mi diede un pacchetto. Io la guardai confusa. Lei rise.
-È Natale, scema. Questo è il tuo regalo-
Io lo presi e la ringraziai. Il suo lo avevo già dato a scuola. Scartai la carta rossa e mi ritrovai tra le mani un bel vestito bianco con una fascia nera sulla vita.
-Wow... È stupendo, grazie!- le dissi e mi buttai su di lei.
-Sono o non sono la tua migliore amica?- e ricambiò l'abbraccio.***
Il gioco sembrava infinito. Io, Asia e Valentino eravamo nella sala comune davanti al camino. Accanto c'era un grande albero di Natale con dei bei addobbi dorati.
-Obbligo o verità?- chiesi ad Asia.
-Verità- disse. Pensai alla domanda.
-Qual è la cosa che odi di più?-
Lei esitò un po'.
-Essere... mangiata dagli squali-
Valentino sembrò sul punto di ridere. Io lo fissai torva.
-La paura è solo un'illusione... Un'interpretazione del nostro cervello di cui abbiamo timore...-
-Ok, sapientone, lo abbiamo capito- lo interruppi. Non sembrò felice dal mio intervento.
-Dai, continuiamo il gioco. Tocca a me. Obbligo o verità?- chiese Asia a Valentino.
-Non capisco cosa ci trovate di così divertente in questo gioco insulso. Verità comunque-
-Chi ti piace?- domandò Asia. Valentino rise, come se avesse detto una barzelletta.
-Nessuno, ovviamente. Trovo stupido tutto quello che centri con l'amore-
-Perché?- chiesi d'impulso.
-Perché non è un sentimento controllabile. Non puoi fare formule scientifiche o sperimenti. Perché rimarrà sempre e comunque imprevedibile. E io voglio starci lontano- spiegò. Io e Asia rimanemmo in silenzio. Lui si alzò e salì le scale.
-Vado a dormire. Ah, e buon Natale- e se ne andò definitivamente.
STAI LEGGENDO
Amore a Natale
Storie d'amoreAnna ha quindici anni, vive in una città allegra, e spera di incontrare un bel ragazzo. Un giorno le sue speranze si esaudiscono incontrando Valentino, un sedicenne normale che ha il sogno di diventare uno scienziato. La prima impressione dei due no...