Dejavu • Capitolo 14

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Taemin POV

E così
anche quella notte
non chiusi
occhio.

Mi alzai dal letto alle prime luci dell'alba, dopo una notte insonne.
Mi stropicciai piano gli occhi
presi una sigaretta dal pacco sul comodino e la portai alla bocca...

Sen era scomparsa
lasciandosi dietro solo un biglietto.
Il capo mi aveva contattato
ed il suo tono di voce
non lasciava presagire nulla di buono, senza contare che oggi avrei dovuto partecipare ad uno stage condiviso insieme a Jimin e...

Tutto era troppo per me.

Accesi la sigaretta in silenzio,
non curandomi per la prima volta di fumare in camera da letto.
Al solo pensiero che uno tra i miei più cari amici potesse essere la causa del suo dolore...

Strinsi il pugno con forza ed inspirai il fumo avidamente,
consumando quanto più tabacco riuscissi a consumare in un solo tiro.

Probabilmente,
quel giorno, a casa mia,
uno tra i miei due amici più fidati
aveva aggredito la donna
che amo...

E se fosse proprio Jimin...
Con quale coraggio oggi potrei guardarlo negli occhi durante l'esibizione?
Con quale coraggio lui potrebbe continuare a guardare me dopo avermi fatto questo?

Sentivo
di non potermi fidare
di nessuno.

Consumai tutta la sigaretta
e gettai ciò che ne restava dentro al cassetto, senza alcun riguardo.
Mi alzai e mi vestii rapidamente dopo essermi sciacquato il viso con dell'acqua fredda,
mi guardai allo specchio
e pensai a lei...

Quella sera,
anche lei si guardò allo specchio e
pianse...

Mi sentivo così in colpa,
le avevo promesso che non sarebbe rimasta da sola...

Strinsi il pugno ancora una volta,
ero talmente nervoso
che avrei dato un pugno allo specchio
alla mia immagine riflessa,
ma a che scopo?

Non ero nemmeno padrone del mio corpo dopotutto,
avrei dovuto rispondere delle ferite all'agenzia e a tutti quanti.
Non potevo nemmeno decidere di ferirmi senza doverne rispondere a qualcuno...

Mi avviai seccato verso l'uscita ed il mio autista, puntualmente, mi accompagnò a lavoro.

Quando arrivai davanti all'edificio una folla di giornalisti accerchiarono la macchina ed alcuni buttafuori prontamente fecero da scudo aiutandomi a scendere e a farmi entrare nell'edificio.

Mi sentivo confuso,
circondato dai flash delle macchine fotografiche, dalle urla dei giornalisti che cercavano di accalcarsi su di me,
esausto ancor prima di iniziare,
la mia paura si era probabilmente materializzata.

Forse sarebbe stato il mio ultimo giorno sul palco...

Yeosang POV

Avevamo parlato tutta la notte,
lo facevamo spesso,
fantasticavamo sempre
sul nostro debutto insieme...
Mi diceva sempre che ero troppo antipatico e schietto per andare d'accordo con tutti,
ma che lui sarebbe sempre stato lì a sopportarmi...
"Tanto io sono immune alle tue parole" mi diceva sempre ridendo.

Peccato che avevo già fatto la mia scelta.

Era ancora molto presto e Wooyoung non si era ancora svegliato perché la sera prima avevamo fatto molto tardi.

Avevo preparato le mie cose in tutta fretta ed in silenzio, per evitare di svegliarlo.
Sapevo che se gliene avessi parlato, avrebbe cercato di fermarmi in qualunque modo, così decisi di andare via senza dirgli nulla.

Tu sei mia • {Taemin X Reader}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora