Chapter 9: Decisions

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Jungkook avrebbe voluto prendersi a pugni da solo. Farsi beccare era già stato abbastanza imbarazzante ma ora tutti i suoi hyung sapevano che lui avrebbe voluto fare sesso...con Jimin.

Ed era ancora più frustrante dal momento che tra loro tre le cose stavano andando fin troppo bene sotto tutti i punti di vista.

C'era stato un breve periodo, dopo quella notte a Los Angeles, nel quale i due più grandi si erano allontanati e avevano chiaramente bisogno di parlarne, anche se avevano evitato l'argomento per due settimane intere. Finchè Jimin non aveva chiesto aiuto a Jungkook per portare tutti fuori e rimanere da solo con Taehyung.

Jungkook lo aveva fatto con gioia e fu sollevato il giorno dopo quando Jimin gli disse di raggiungerli nella stanza di Taehyung in modo che entrambi potessero renderlo partecipe delle loro decisioni. La parte che più gli era interessata era stata la scelta di una parola da usare se le cose fossero state troppo intense. I due ragazzi insistettero che non l'avrebbe usata solo Jimin ma che tutti e tre avrebbero potuto farne uso se avessero mai sentito il bisogno di farlo.

Personalmente Jungkook non riusciva ad immaginare una situazione in cui avrebbe voluto usare una parola in codice ma Taehyung gli spiegò che avrebbe potuto usarla anche mentre li guardava o ascoltava, se una qualsiasi cosa non gli fosse piaciuta. Jungkook accettò anche se pensava che niente di tutto quello che facevano o che si dicevano in quelle situazioni avrebbe potuto dargli fastidio.

Quel filo di pensiero spinse il maknae a riflettere e si chiese quale situazione avrebbe potuto spingere Jimin a dire "farfalla". Il pensiero di fargli qualcosa di emotivamente o fisicamente insopportabile era orribile e così chiese ai suoi hyung quali fossero le cose che avrebbero potuto portare a quella reazione. Il che aprì le porte per una conversazione ancora più profonda su cosa gli piacesse e cosa no.

Jimin fu il più imbarazzato. Taehyung però, in un modo o nell'altro, riuscì a convincerlo a lasciarsi andare e a parlarne e insieme riuscirono a capire che al biondo piaceva essere lodato, spinto al limite e torturato, gli piaceva sentirsi dire quanto fosse bravo ma dall'altro lato gli piaceva anche essere punito quando non lo era abbastanza.

Jimin abbassò lo sguardo mentre diceva a Taehyung che avrebbe potuto dirglielo la prossima volta se non fosse stato abbastanza bravo e il corvino fu più che felice di accettare. Jungkook timidamente chiese se poteva farlo anche lui e Jimin arrossì violentemente dicendogli però di sì.

Quando fu il turno di Jungkook, ammise onestamente che gli piaceva sentirsi dire cosa doveva fare. E Taehyung fu grato di sentire questa cosa, considerando quanto gli piaceva essere lui ad avere le redini della situazione.

Jungkook poi continuò, spiegando che gli piaceva essere incoraggiato ma non voleva essere eccessivamente lodato come Jimin. E di certo non gli piaceva l'idea di essere insultato per scherzo o rimproverato come Taehyung faceva con Jimin. Si divertiva a torturare così lo hyung e godeva quando lo vedeva disperato bisognoso. Avrebbe voluto anche lui provare a chiamarlo puttana ma rabbrividì al pensiero di essere trattato allo stesso modo.

La parte più difficile fu quando dovette ammettere alcune delle cose che gli piaceva fare a Jimin, come per esempio venirgli sulla pancia. E i pantaloncini. Gli piacevano fin troppo quei pantaloncini. E gli piaceva toccare Jimin in qualsiasi parte del corpo, usare le proprie dita sul più grande. E soprattutto anche a lui piaceva torturalo un po' e parlargli come tendeva a fare Taehyung.

Jimin fu d'accordo, anche a lui piacevano le stesse cose e gli diede il permesso di farlo quanto avrebbe voluto.

Il turno di Taehyung durò poco. Voleva il controllo, voleva l'obbedienza e voleva punire (nel modo più romantico possibile) gli altri due nel momento in cui non gli davano quelle cose.

Your Lips | italian translation [vminkook]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora