CAPITOLO 22

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IL MATTINO DOPO

JANOSH POV'S

Zio Ben aveva convocato una riunione per discutere dell'imboscata fatta a Red, così ci eravamo ritrovati tutti nella sua camera.

"Ben, calmati. Rand vi aspettava per dopo domani. Non lo sapevamo che eravate giá arrivati,ci trovavamo lì per caso, non per voi! Ora ci sono io qui, e giuro che non lascerò che le facciano del male. L'ho anche aiutata a scappare! Le ho giurato ieri stesso che lo avrei fatto, e, io mantengo sempre le mie promesse. Starò sempre al suo fianco, lo giuro sulla mia stessa vita, e lo giuro qui davanti a te, Ben Hopkinson. So del pericolo che corro stando con voi e con lei, ma sono pronto. Lei comunque non è totalmente indifesa; ieri ha messo ko due ragazzi che erano il doppio di lei!"

"D-davvero?" Chiese Luke. Red annuì e tutti noi sgranammo gli occhi increduli, anche Ben.

"E anche se fosse?! È già la, seconda volta che succede! Non possiamo correre altri rischi! Non posso, non voglio perderla! Chi mi assicura che non succeda niente?!"

"Io gli credo, Ben.- a parlare era stato Stephen.- Nessuno di noi vuole queste cose che hai appena detto; io per primo. Lo sai che Red è la mia ragazza, il mio imprinting, non la lascerei con nessun' altro di cui non mi fidi; e io ho visto con i miei occhi come Silver si sia preso cura di Red quei pochi istanti che io non potevo, e io ho deciso che mi posso fidare. Se Red si fida, anch'io lo faccio." Guardò Silver e poi la sua ragazza, le strinse, la mano e la avvicinò a lui.

"Io la, penso come Stephen." Affermai

"Io anche." Disse Luke.

"Ok, vediamo come te la cavi, Silver. Cominci oggi."

"Veramente avevo già cominciato ieri."

"Vieni, ti spiego il piano. Red, Janosh,Marsha e Kim il travestimento. E gli altri pensate a Come cambiare l'aspetto di Vladimir." Dopodiché se ne andò portandosi dietro Silver.

******2 ore dopo******

"Red,cazzo, se non sapessi chi sei ti farei un pensierino!"

Esclamò Marsha. Andammo in soggiorno. Devo ammettere che avevo fatto un' ottimo lavoro. Red indossava una mia camicia di flanella rossa e nera, aperta su una maglia nera, sempre mia, un paio di jeans chiari e strappati sulle ginocchia, un paio di sneaker nere, i suoi veri capelli erano raccolti dietro la nuca e nascosti sotto quelli neri, corti e scompigliati della parrucca. In mano teneva un cappello con la visiera anch'esso nero. Avevo disegnato sulle sue braccia dei finti tatuaggi con un pennarello fatto apposta. Avevo trovato in un negozietto anche un finto dilatatore a spirale nero e rosso come la camicia.

Luke entrò per chiedere il pennarello per i tatuaggi, ma quando vide Red sbucare fuori da dietro l'angolo della camera sgranò gli occhi e gli si spalancò la bocca.

"Allora, che c'è che non va? Comunque, piacere,sono Jack." Disse Red con voce roca e piuttosto bassa.

"No, non va bene, assolutamente no. Non puoi essere più figo di me!" Scoppiammo tutti a ridere. Grazie a anni di allenamento, Red aveva una corporatura muscolosa e snella e risaltavano anche i muscoli sulle braccia, cosa che calza a pennello.

"Come siete messi con Vlad?" Chiesi

"Eh... così così." Risposi

"Vi diamo una mano. Ok?"

"Certo!" Disse contento Luke

"Vado a prendermi una lattina di thè in cucina e arrivo." Disse Red.

"Anche a noi grazie."

"Ok."

Nell'altra stanza, Vladimir era cambiato molto dopo solo due ore in stanze diverse. Ora aveva i capelli neri, non più color nocciola chiaro,non vestiva più come un fighetto, ma piuttosto come un tossico, o un barbone, con qualche accenno di barba leggera sul mento, sulle guance,sotto il mento e sotto il naso.

"Ti manca solo un dilatatore finto, tatuaggi, piercing finti anche quelli, scompigliati un po' i capelli e mettiti un cappello tipo quelli da rasta e sei pronto." Dissi.

"Mmm.... ok" cominciammo a metterci all'opera e dopo un po' comparve Red sulla porta e ci lanciò le lattine di thè da che noi prendemmo al volo.

"E lui chi è?" Chiese Sam.

"Un licantropo figo che è appena entrato nel branco?" Chiese Kim con aria sognante

"Ho le allucinazioni post-sbronza?" Chiese Vlad.

"Hei ragazzi, avete visto Red?- chiesero Silver e Ben entrando nel soggiorno- E tu chi sei?!" Red buttò giù rumorosamente un sorso di thè incurante di tutte le persone che la guardavano, proprio mentre Stephen entrava in soggiorno.

"Hei, piccola, posso un sorso anch'io?" Chiese Stephen abbracciando la da dietro mentre tutti gli guardavano increduli, ma lui continuò a guardare Red in attesa di una risposta, lei annuì. Stephen prese la lattina e tracannò un sorso.

"Che c'è?" Chiese deglutendo

"Come hai fatto a riconoscerla?" Domandammo tutti.

"Boh, imprinting?" Fece spallucce.

"Vabbè, ha funzionato. Si sente il mio odore o lo abbiamo nascosto bene?" Chiese Red facendomi l' occhiolino.

"No, non si sente nulla del tuo odore." Affermò Ben fiutando l'aria.

"Kim, dovresti tingerti i capelli come Red e fare da controfigura mentre lei, Silver è Janosh si intrufolano nel branco sottoforma di matricole appena arrivate. Non si dovrebbe notare molto la differenza, sei solo un po' più bassa di lei." Continuò lui.

"Perché non ci possiamo andare io o Stephen?" Chiese Luke.

"Perché non posso lasciare che tutti e due gli eredi vengano catturati se qualcosa va storto, non sanno niente di te, e potresti salvarci tutti se non va bene il piano. E sia tu che Stephen siete troppo protettivi nei suoi confronti. Lui potrebbe non controllarsi e chiamarla per nome o con un nomignolo che faccia saltare la copertura e anche tu potresti fare lo stesso. La conoscete da troppo poco ancora, lei e Janosh hanno lavorato insieme molte volte e in battaglia, nelle situazioni difficili hanno sviluppate un linguaggio dei segni per organizzarsi tra di loro. Silver invece ci aiuterà ad entrare tra di loro, e loro avranno delle specie di trasmettitori per farci sapere tutto. Partirete domani mattina presto, preparatevi." Disse Ben addolorato.

Red guardò me, io guardai lei, poi guardò Silver, Luke, e Stephen. Andò da lui e lo abbracciò, lui la baciò con foga e dolcezza allo stesso tempo. Poi andò da suo fratello e lo abbracciò.

"Vado a preparare la valigia e poi esco con Stephen." Disse per poi scomparire con Stephen al seguito.

RED POV'S

Buttai tutte le mie cose alla rinfusa nella valigia/borsone poi finito di fare quello, presi per mano Stephen, lo trascina i fuori dalla porta, fuori dall' hotel fino in un parchetto che avevo scoperto ieri mentre li cercavo. Era deserto. Mi stesi sull'erba e lui si mise accanto a me è ci misimo a guardare il cielo in silenzio, commentando di tanto in tanto le forme delle nuvole. Passammo così tutto il pomeriggio e poco prima di tornare in hotel, mi tirò a sé e mi baciò, un bacio lungo e dolce.

"Ti amo... - mimai un J-A-C-K con le labbra, sembravamo due gay, non due licantropi innamorati sul prato di un parco.- Jack. " sorrise e io ricambiai.

"Anch'io." Ci alzammo e tornammo in albergo per cenare insieme agli altri un' ultima volta prima di partire. Nessuno parlava, sembravano tutti tristi di separarsi da noi. Così dopo aver finito, mi alzai, salutai e andai a dormire ancora vestita da maschio.

Il branco della RossaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora