Crocodile x fem!s/o

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Rating: verde

Genere: fluff

Se c'era un motivo per cui Crocodile aveva accettato di partecipare al matrimonio, quello era solamente il profondo legame di amicizia che legava la sua giovane compagna alla sposa, che era anche sua cugina.
Altrimenti non avrebbe mai osato prendere parte a una festa che prevedesse tra gli invitati la famiglia di lei. Erano un branco di persone fastidiose, con la puzza sotto il naso, che avrebbe voluto tanto levar di mezzo, se solo non fossero stati i parenti della sua dolce metà.

Stringeva più forte il sigaro tra i denti ogni qual volta gli rivolgevano la parola. Sempre se aveva la possibilità di accenderne uno. Pur di non lasciarla sola con i suoi congiunti e permettere loro di sciorinarle addosso tutte le motivazioni del loro disappunto, Crocodile aveva rinunciato già a un paio di sigari quel giorno. Questo per restare lì accanto a lei, a respingere con la sua naturale espressione non-curante stampata sul volto tutte le frecciatine, sussurrate non proprio a bassa voce, che non lo scalfivano minimamente.

Non era affatto un allocco e intuiva perfettamente che le domande che gli ponevano, riguardo a quelle che erano verità lapalissiane, erano volte al solo scopo di far comprendere alla sua compagna di quale disgraziato si fosse innamorata. Ma era ovvio che lei già sapesse tutto dei suoi traffici illegali.

Come se ciò non bastasse, Crocodile non credeva nel matrimonio, quindi quel tipo di celebrazione non lo dilettava affatto. Per amarsi per sempre riteneva bisognasse impegnarsi, non bastava prometterselo. E poi che bisogno c'era di organizzare tutte quelle pagliacciate? Comunque, era suo dovere accettare l'invito, perché era in debito con la sua metà. Quante volte, infatti, le aveva chiesto di sedere accanto a lui ai suoi convegni lavorativi, solamente per godere dell'agio e della dolce tranquillità che la sua presenza infondeva in lui? Tante. Quante volte lei si era rifiutata? Nessuna. E Crocodile era ben consapevole di quanto lei odiasse dover ascoltare mentre lui metteva a punto un altro dei suoi piani malvagi con i suoi subordinati , o stringeva un nuovo accordo segreto con altri ricercati. Eppure, gli era sempre stata accanto, non importa quale nuova diavoleria stesse pianificando.

Si stava impegnando a fare in modo che lei si divertisse e non notasse le occhiatacce che tutta la sala le riservava. Infatti, proprio come degli avvoltoi, non le avevano tolto gli occhi di dosso da quando era entrata nella sala del ricevimento, con l'avambraccio ancorato a quello di Crocodile elegantemente. Erano sguardi carichi di disprezzo, delusione e rimpianto. Come può essersi innamorata di un mostro come lui?, si chiedevano. Sembrava che avessero quei pensieri scritti sulla fronte, perché Crocodile non ricordava di essere mai stato in grado di leggere nella mente umana, eppure recepiva ogni parola.

Specialmente adesso che si trovava al centro dell'ampia sala, trascinato ovviamente da quella maledetta -e al contempo benedetta- donna, contro la sua volontà. Come se fosse stato un animatore, tutti seguivano ogni suo movimento con lo sguardo, mentre lentamente oscillava seguendo il ritmo della musica. Teneva l'uncino freddo poggiato contro la parte bassa della schiena della sua donna, per poterla stringere più a sé di tanto in tanto. Quel salone era un campo di battaglia e Crocodile stava facendo scudo alla sua amata con il suo stesso corpo, per impedire che quelle occhiatacce simili a dardi velenosi le trapassassero la pelle candida e intossicassero la sua anima pura.

Crocodile non era proprio un amante dei lenti. In generale, non gli piaceva ballare. Se questo, però, significava tenerla contenta... beh, allora l'avrebbe fatto. Non si sarebbe impegnato al punto da prendere lezioni di ballo, ovviamente no. Tutto ciò che era stato disposto a fare era alzarsi dalla non-poi-così-comoda sedia, seguirla verso il centro della pista, avvolgerle la vita con il suo massiccio uncino dorato e intrecciare le dita della sua unica mano a quella delicata di lei.

Adesso era il sentimento a trasportarlo e la musica a suggerirgli i passi. Gli occhioni da cerbiatta della sua compagna puntati nei suoi gli impedivano di pentirsi di essersi alzato, o di sentirsi in imbarazzo. Anzi, Crocodile si sentiva solamente invincibile in quel momento, perché per quanto gli sguardi degli invitati potessero essere pungenti, niente poteva danneggiare un uomo fatto di sabbia, così come niente poteva impedire alla sua donna di amarlo.


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