Inizio

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Lo guardai aspramente, la tensione aleggiava nell'aria in una maniera così pesante che persino il silenzio divenne rumore. Entrambi non avevamo che dirci, io ero deluso da quel comportamento e lui troppo amareggiato per poter parlare.
Decisi di terminare quell'agonia "Come ti è saltato in mente?". Non ebbe il coraggio di rispondermi abbassando lo sguardo, perciò aggiunsi "Io ti avevo ammonito di non agire in quella maniera, il tempo non è uno scherzo, credi che solo perché puoi permetterti di sprecare il tuo tempo significa che questo non abbia valore per nessun altro? Voglio sapere soltanto il perché, dopo di che ti faccio fare il tuo viaggio di sola andata nell'aldilà." forse fui troppo duro con lui, ma ciò lo invogliò a parlare, come se avesse qualcosa per cui battersi adesso, un concetto, un'idea.
Seppur a poco serve ad un anima respirare, per partorire la frase che stava per dire fece un gran respiro, come quando si indietreggia per prendere la rincorsa e così disse "Non avevo abbastanza tempo.". Non negai che davanti alle sue parole rimasi leggermente confuso "Perciò hai pensato di annullarlo definitivamente." lo accusai, ma sorprendentemente mi rispose a tono "Avevo altra scelta? Sarebbe morta se io non avessi agito, avevo solo una occasione e lei..." lo interruppi facendo riecheggiare la mia risata per le varie sale "E da quando tu prendi delle decisioni di tua spontanea volontà ed agisci?" poi lo guardai seriamente spezzando quel breve momento di ilarità "Se ci sono due cose che non puoi fermare quelle sono la morte ed il tempo, la prima è inevitabile ed è solo la fine delle sofferenze terrene, la seconda può essere sia un rimedio alle sofferenze che la causa stessa, perché siamo noi che decidiamo cosa farcene del tempo a nostra disposizione.". Mi fissò e rimase ammutolito dalle mie parole finché gli chiesi la fatidica domanda "Cosa hai deciso quindi? La vita o la morte?", boccheggiando come fanno i pesci fuori dall'acqua cercò di trovare la forza per dire quella che riteneva la scelta più giusta "Voglio vivere.", sorrisi a quelle parole divertito da quel suo curioso cambio d'idea "E come mai?" chiesi sghignazzante, rispose con un semplice "Devo ricordarmi che esiste la felicità, perciò vivrò abbastanza da crearmi nuovi ricordi felici, non credo che mia nonna sarebbe lieta di vedermi autodistruggere e non voglio nemmeno che le ultime parole che mi ha donato siano vane." dopo di ciò accennò un sorriso, certo non era un bel sorriso, a tratti anche un po' stentato, ma mi bastava per notare che qualcosa in lui era cambiato. Lo guardai sorridendo "Perciò tornato al tuo corpo cos'è che vorresti fare?", i suoi occhi iniziarono lentamente ad acquisire una luce vivace e ripose fieramente "Inizierò lasciando il mio lavoro e troverò uno che mi appaghi." "Beh, oltretutto è un buon inizio.".
Mi avvicinai a lui un'ultima volta ancora, e con un semplice gesto delle dita, lo feci ritornare nel suo corpo la mattina del giorno in cui lo ho fatto investire.

Riaprì gli occhi pronto ed energico per vivere un nuovo giorno.

La regola di ChronosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora