Smart Water~Percabeth

191 9 10
                                    

N.B. Anche questo One-Shot è spoiler free. Però come per lo scorso dovete conoscere la ship per sclerare bene.
Ma quanto sono brava che vi faccio tutto spoiler free eh? Okay la smetto, buona lettura!

<<Percy è ora, svegliati!>> mi disse Grover, che si era improvvisamente intromesso nel mio sogno. Aprii gli occhi lentamente, e me li stropicciai nel tentativo di svegliarmi del tutto.

Forse sfruttare il legame empatico con Grover per avere una sveglia non era stata la migliore delle idee. Ma per questa occasione avrei fatto questo ed altro.

Mi alzai sbadigliando e mi diressi lentamente verso la cabina di Atena.

Bussai alla seconda finestra di destra e subito dopo sentii dei passi dirigersi verso la porta e la serratura scattare.

<<Scusa se ti ho fatto rimanere sveglio>> dissi a Jacob, il figlio di Atena che era rimasto alzato fino a notte fonda solo per aprirmi la porta della Cabina.

<<Nessun problema. Stavo leggendo.>> lui fece spallucce, e si scostò per lasciarmi passare <<Fai in fretta e non fare casino.>> mi avvertii, prima di tornarsene verso il suo letto.

Mi guardai intorno, non sapendo dove andare. Jacob, notando la mia confusione, mi indicò silenziosamente uno dei letti infondo alla stanza. Lo ringraziai con la sguardò e in punta di piedi seguii la sua indicazione.

Arrivato al letto mi soffermati a guardare il volto di Annabeth mentre dormiva. Le sue palpebre tremolavano e la sua bocca aveva dei piccoli spasmi. Sperai non stesse facendo un brutto sogno. Allungai la mano per accarezzarle dolcemente la guancia, e poi le passai un pollice sulle labbra. All'improvviso il suo braccio si mosse e un attimo dopo la sua mano era intorno al mio polso. I suoi occhi grigi, ora aperti e perfettamente visibili, erano in tempesta. Ci mise un attimo a realizzare di non essere in pericolo, per capire che si trattava di me, e in quei secondi temetti per la mia vita.

Quando però sentii la sua presa allentarsi le sorrisi.
Lei non ricambiò, ma a denti stretti mi chiese:

<<Che stai facendo, Testa d'Alghe?>>

<<Sto cavalcando un pegaso, non vedi?>> le risposi io, sarcastico. Lei non rise, e continuò a guardarmi con sguardo omicida.

<<Dai andiamo fuori.>> la invitai io <<Non vorrai svegliare i tuoi fratelli.>>

Lei non fece domande. Prese il suo pugnale da sotto il cuscino (la cosa mi fece abbastanza inquietudine) e mi seguì fuori.

Sapevo però che le domande non avrebbero tardato ad arrivare.
<<Percy, che hai in mente? Dove stiamo andando? Perché ora e non, che so, domani mattina?>>

Alzai gli occhi al cielo <<Seguimi e basta.>> tagliai corto io.

<<Di solito è il contrario.>> commentò lei, e io non aggiunsi altro.

Arrivammo al laghetto delle canoe e ci sedemmo sul molo, i piedi penzolanti sopra l'acqua.

<<Quindi?>> mi chiese lei. Anche se era notte riiscivo a vedere una grande curiosità nei suoi occhi. Detestava non sapere le cose, e proprio per questo la stavo tenendo sulle spine.

<<Prima di tutto, auguri.>> Tirai fuori una medaglietta d'argento dalla tasca dei Jeans e gliela porsi.

Lei spalancò gli occhi e la prese delicatamente dalle mie mani. Passò più volte il pollice sulla scritta "Smart Girl" che ci avevo fatto incidere sopra da Tyson.

Alzò lo sguardo e i suoi occhi, ora di un grigio molto più calmo, si incrociarono con i miei.

<<Grazie>> sussurrò <<è bellissima.>>

<<E puoi metterla nella collana del Campo, insieme alle altre perline>> dissi io, entusiasta <<Se ti va, ovviamente>> aggiunsi dopo.

Annabeth annuì, mi porse la medaglietta e si girò dandomi le spalle. Le scostai i capelli di lato e le slacciai la collana. Inserii la medaglietta e le riallacciai la cordicella. Ne approfittai e la baciai sul collo. Lei rise, si girò, e mi baciò sulle labbra.

Mi piacerebbe poter dire che quello che accadde dopo fu una casualità, ma in realtà fui io a sbilanciarmi di lato e a farci cadere nel lago.

Non riuscii a creare una bolla, perché Annabeth mi tirò un pugno gentile sul braccio che mi distrasse, così tornammo in superficie.

<<Che fai?>> mi gridò la Ragazza Saggia. Aveva i capelli e il pigiama bagnati, ma era comunque bellissima.

<<Non sono stato io.>> alzai le mani in segno di innocenza.

<<Cadiamo in acqua a caso, scusa?!>> commentò lei, i suoi occhi che mi analizzavano, inquisitori ma anche divertiti.
<<A quando pare si.>>

In uno scatto fulmineo mi prese per le spalle e io mi lascia trascinare giù.

Formai finalmente una bolla e mi sdraiai dentro di essa. Annabeth si mise vicino a me e poggiò la testa sul mio petto.

La guardai e poi chiusi gli occhi.

Ripensai all'Annabeth che avevo incotrato 15 anni fa. All'Annabeth che mi sembrava così forte, potente, intelligente e allo stesso tempo bellissima. Era l'Annabeth per la quale mi ero preso una cotta infantile ma poi... i miei sentimenti per lei non avevano potuto fare a meno di crescere. Non avevo mai smesso di amarla e mai lo avrei fatto.

La nostra poteva sembrare una coppia strana, mal assortita forse, ma ciò che avevamo condiviso aveva implicato questo legame fra di noi. Ciò che avevamo passato insieme... ci aveva legati per sempre.
E poi lo sanno benissimo tutti che Cupido è un ragazzino che si diverte a tirare frecce a caso.

Forse era vero, la nostra era una coppia strana: lei super intelligente, io un cervello d'alghe. Lei ragazza dei piani, io il ragazzo "buttiamoci in battaglia e vediamo che succede". Lei quella che imparava sui libri, io quello che preferiva le lezioni sul campo. Lei una figlia di Atena, io un figlio di Poseidone.

Ma ci amavamo. Non bastava forse questo?

Spazietto🦋

Io ieri sera: *mi faccio gli affari miei*

Io: *alza la testa di scatto* ODDIO MA DOMANI È IL COMPLEANNO DI ANNABETH! E IO NON HO SCRITTO NULLA! PRESTO! ALLA CLA-TASTIERA

*nananananaaaaa*

(Si, ho scritto davvero questo sul gruppo di fangirl sclerate)

Ed è così che finii a mezzanotte a scrivere questo One-Shot, che tra l'altro doveva essere completamente diverso, ma quando scrivo perdo il controllo delle mie dita, quindi è uscita questa cosa spastica, che praticamente non c'entra nulla con il compleanno di Annabeth.

Spero comunque che vi piaccia e niente, fatemelo sapere con un commento e stellinate, che mi fa tanto piacere.

Ringrazio uno dei miei follower su Instagram che mi ha dato l'incipit, se così possiamo dire, per questo One-Shot e niente io me ne vado.

Bye!

P.S. non ho nemmeno avuto il responso dei miei Beta-readers però io adesso devo andare e non posso mica aspettare che quei pigroni si sveglino. Quindi spero non faccia proprio schifo.

Tutto in un colpo~Fandom One-ShotsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora