Il "miracolo"

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Capitolo 2.

Il preside ci accoglie con molta gentilezza e simpatia.
Dopodiché ci accompagna nelle corrispondenti classi.
Io sto nella classe 2B.
Luke nella 3C.
Okay,lo ammetto,sono preoccupatissima per Luke... Potrebbe reagire in qualsiasi modo a tutto ciò.. Non ha parlato per due anni,potrebbe sbottare da un momento all'altro se "provocato".
Entro nella mia nuova classe,ed ho un'accoglienza meravigliosa. Tutti si presentano e mi raccontano di loro.
L'unico che non lo fa è il ragazzo seduto vicino alla finestra;sta con le cuffie alle orecchie guardano fuori,cosa da meravigliarsi,perché in una scuola come questa è inconcepibile una cosa del genere.
Lo definisco "il ragazzo misterioso".
Mr. Brown chiede cortesemente alla bidella di portarmi un banco ed una sedia.
Mi siedo di fianco a Melanie,e cominciamo a parlare un po' delle rispettive vite.. Dopo non molto tempo,suona la campanella dell'intervallo e uscendo in giardino,noto il ragazzo misterioso che cammina a passo affrettato verso le scale ma non ci faccio caso più di tanto,anche se questa cosa non mi convince..
Non credo ai miei occhi quando esco e vedo mio fratello che ride e scherza con i suoi nuovi amici..
"È un miracolo" esclamo.
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Tornando a casa Luke parla dicendomi cosa è successo durante la giornata,le amicizie che ha fatto,gli insegnanti,le materie nuove..
È da due anni e mezzo che non vedo mio fratello così.. È così bello vederlo ancora pieno di vita;una lacrima mi percorre il viso.
"Hey sorella,che fai piangi?"
"Sai Luke.. È così bello vederti pieno di vita,felice,come prima.. Mi sembra.. Un miracolo ecco.
Oggi avevo voglia di venirti ad abbracciare quando ti ho visto ridere e scherzare con i tuoi amici. Erano due anni e mezzo che non ridevi più ormai.. Avevo quasi dimenticato il tuo sorriso."
Ed ecco che un'altra lacrima comincia a scendere.
"Sai Mia... Oggi ho avuto un'accoglienza fantastica,te l'ho detto,e questi ragazzi mi hanno fatto capire tante cose. Ricominciare tutto da capo mi sta aiutando a "dimenticare" tutto il dolore che ho dentro e che New York mi ha provocato."

Mio padre lavorava come muratore;un giorno,stavano scavando per la costruzione di un palazzo,e alcuni muratori erano andati a fare la pausa pranzo. Mio padre non era tra quelli. Rimase lì a lavorare,ma una ruspa "parcheggiata" in pendenza,si dice che "scivolò" e travolse mio padre.
Perse 6 litri di sangue solo internamente e non ci fu nulla da fare.
Luke quel giorno era lì... E vide tutto. Ecco perché la sua reazione fu quella.
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Arriviamo a casa e mamma rientra poco dopo di noi.
Le raccontiamo tutta la giornata e non può essere che felice,ma soprattutto per Luke che ha ricominciato a fare ciò che faceva prima.

Vado in camera,chiudo la porta e mi butto sul letto. Prendo il telefono e apro WhatsApp e tra i vari messaggi dei gruppi,vedo un messaggio di Loris:

-Torno da calcio e ti chiamo,c'è una cosa di cui devo parlarti da tempo.❤️-

Il cuore comincia a battermi fortissimo.
"Okay Mia,sarà una cosa del tipo 'sono ancora innamorato di Elena'." Mi ripeto tra me e me.

Aspetto la chiamata di Loris che non arriva dopo molto tempo..:
"Hey Loris..."
"Ciao Mia.."

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