『 CAPITOLO TRE 』

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Dopo aver ascoltato attentamente l'amico, Dongju decise di andare a farsi un giro nei boschi per cercare quel cacciatore misterioso che aveva reso Hwanwoong l'essere vivente più felice sulla terra.

<Capelli neri, occhi scuri, arco e frecce...va bene, lo posso trovare> si disse il centauro annuendo, convinto del proprio innato sesto senso da sempre presente.

<Questo e altro per renderlo di nuovo felice> continuò mentre le sue labbra si incresparono fino a formare una mezzaluna. I bei momenti in cui si divertiva con l'amico millenario gli affollarono la mente, capendo che da quando era successa quella tragedia il biondo non era più riuscito a fare un sorriso sincero, uno che non facesse da muro per nascondere la tristezza e il cuore spezzato.

Dopo decine di minuti passati a camminare, Dongju decise di fermarsi all'ombra per osservare delle piccole margherite che spuntavano dall'erba verde. Era così immerso a contemplare quei piccoli fiori candidi che non si accorse di un ragazzo che lo studiava da dietro un cespuglio lì vicino.

Il giovane nascosto ghignò e tirò una corda, facendo partire un complesso sistema di ingranaggi e funi degno dei più geniali inventori della storia e facendo cadere una rete rinforzata in metallo sul povero centauro ancora ignaro di tutto.

Non appena si rese conto di ciò che stava succedendo, il ragazzo dai capelli viola spalancò gli occhi cercando di liberarsi e scappare lontano, al sicuro. Si guardò intorno spaventato, così da percepire dove si trovasse l'artefice della sua cattura, e fu allora che il ragazzo uscì dal suo nascondiglio.

Alto, capelli neri e occhi scuri..."Forse l'ho trovato" si ritrovò a pensare Dongju "devo solo fargli capire che sono un amico di Hwanwoong così non mi farà nulla".

<Aspetta! Non farmi male> disse il viola guardando il cacciatore negli occhi <Io sono un amico di Hwanwoong, il ragazzo che hai incontrato poco fa> continuò, ricevendo uno sguardo confuso da parte dell'altro.

<Non so di chi tu stia parlando> esclamò il corvino assottigliando gli occhi <Non conosco nessun Hwanwoong>

A Dongju mancò per un momento il respiro "O si è dimenticato...oppure non è lui" constatò, capendo che entrambe fossero ipotesi orribili e che non potevano far altro se non peggiorare la situazione già precaria.

<Ascoltami ti prego...posso offrirti tutto ciò che vuoi, però liberami> disse cercando di convincere l'umano <Io...io non ho fatto nulla di male> continuò facendosi piccolo piccolo, come a volersi proteggere.

Il ragazzo lo guardò attentamente, avvicinandosi e puntandogli contro una spada affilata <Non mi fido di quelli come te> enunciò <Siete tutti subdoli, non badate al male che causate per arrivare al vostro obiettivo> concluse stringendo l'impugnatura della spada.

Dongju fece uno sbuffo divertito <Strano, sembra che tu abbia appena descritto voi umani> disse serio guardando l'altro negli occhi <In fondo siete voi che ci catturate da millenni per motivi che non sapete neanche. Vi abbiamo mai fatto del male? Non abbiamo neanche della armi con cui difenderci, maledizione!> ringhiò.

Il cacciatore lo guardò tentennando per un paio di minuti, e si sedette a una distanza "di sicurezza". <Come ti chiami?> chiese con una voce bassa ma musicale.

<Sono Dongju> disse il viola <Tu invece?> domandò rimanendo comunque all'erta in caso di necessità.

<Mi chiamo Gunhak> rispose il moro continuando a studiarlo. <Scusa per tutto questo casino, ma non mi ero mai ritrovato a parlare con una creatura del bosco...> disse abbassando lo sguardo in un impeto di vergogna per sé stesso <In realtà sembri molto simpatico>

Dongju fece uno sguardo confuso e incredulo allo stesso tempo <Tu...non vuoi uccidermi?> chiese tentennante <Di solito voi cacciatori uccidete tutti noi abitanti della foresta, è strano> continuò, ragionando ad alta voce ed esponendo all'altro i suoi dubbi.

<È vero, però voglio fare un'eccezione> annunciò convinto l'umano <Non penso che averti risparmiato la vita sia una cosa così grave se non lo viene a sapere nessuno> disse alzando le spalle.

Il viola lo guardò ammirato <Grazie Gunhak...sei il primo umano da cui sento queste cose>

Il corvino lo guardò a sua volta <E tu sei la prima creatura che mi parla così sinceramente, ti fa onore> disse facendo un piccolo sorriso, presto ricambiato dal centauro.

A quel punto il cacciatore si alzò, avvicinandosi lentamente all'altro e, una volta abbastanza prossimo al viola, tirò via quella rete ingombrante facendo finalmente respirare la libertà a Dongju, il quale si alzò in piedi stiracchiandosi.

<Posso...posso accarezzarti il manto? Sembra morbido...> chiese Gunhak un po' esitante, non potendo resistere a quel pelo così invitante che sembrava chiamarlo.

Il centauro sbattè ripetutamente le palpebre per processare le parole appena pronunciate dall'umano <Okay...come preferisci> disse accorciando ulteriormente le distanze.

Non appena la mano del corvino si appoggiò sul suo fianco, Dongju provò uno strano calore all'altezza del petto. Si sentiva protetto, al sicuro, una sensazione che non provava da quando- "No, impossibile." si disse convinto bloccando i pensieri invadenti "Deve esserci un'altra spiegazione anche se adesso non mi viene in mente".

Il centauro si scosse cercando disperatamente di pensare ad altro, quando gli venne in mente il motivo principale per cui si era trovato in una situazione del genere <Senti Gunhak, tu conosci un certo Youngjo?> gli domandò guardandolo.

<Youngjo? Ma certo, è il mio migliore amico> esclamò il corvino sorridendo <Perché me lo chiedi?>

Dongju si mordicchiò il labbro alla ricerca delle parole adatte <Un mio carissimo amico l'ha incontrato e vorrebbe sapere di più su di lui> disse infine, optando per una mezza verità e omettendo particolari che non avrebbero fatto altro se non incasinare il tutto.

Gunhak appena udite quelle parole si toccò il mento pensieroso <Beh da dove parto...> borbottò, prima di iniziare a raccontare tutto ciò che reputò interessante riguardo all'amico.

Il viola annuì, promettendo a sé stesso di riferire tutto a Hwanwoong.

<Grazie mille Gunhak, mi sei stato di grande aiuto> disse Dongju sorridendo <Spero di rivederti prossimamente>

Il corvino annuì <Lo spero anche io, adesso però devo tornare all'accampamento, altrimenti mi daranno per disperso> disse ridacchiando mentre il cuore del centauro si scaldava impercettibilmente al suono dolce della risata dell'altro.




Note dell'autore:

Buongiorno a tutti voi!✨

Ed ecco che finalmente conosciamo per bene Dongju e Gunhak. Vedrete che pian piano incontreremo tutti i nostri amati ragazzi ehehehehe.

Grazie mille di aver letto, siete speciali❤️

Spero che il capitolo vi sia piaciuto, vi auguro una buona giornata piena di cose belle!

𝘙𝘦𝘥 𝘛𝘩𝘳𝘦𝘢𝘥 // 𝙊𝙣𝙚𝙪𝙨 [☑]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora