『 EPILOGO 』

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Hwanwoong sbuffò impaziente tamburellando con le dita sul ginocchio.
Se quel treno non si fosse mosso sarebbe sicuramente arrivato in ritardo alla lezione di danza, cosa che lui odiava con tutto sé stesso.

La puntualità faceva parte del suo animo, gli scorreva nelle vene assieme al ritmo e alla passione per il movimento che l'avevano portato addirittura a diverse competizioni internazionali.

Per passare un po' il tempo e ingannare l'attesa, indossò gli auricolari collegati al telefono e fece partire una delle sue canzoni preferite. La musica era sempre stata la sua più cara amica, gli era stata vicina in momenti in cui tutto sembrava perduto e non l'aveva mai abbandonato.
Ascoltare quelle dolci note fece vagare la sua mente verso scenari immaginari, pensando a situazioni improbabili che mai sarebbero potute succedere nella vita reale.

Solitamente si sarebbe messo a muovere la testa ritmicamente, ma quello non era un giorno come un altro.
La notte stessa Hwanwoong aveva fatto uno strano sogno riguardante un regno, guardie e creature magiche come sirene, centauri e fate che lo aveva lasciato confuso e zuppo di sudore freddo.
Sembrava talmente vivido da sembrare reale nonostante fosse del tutto impossibile.

In più...era tutta la mattina che aveva la strana sensazione di un freddo pungente al petto, come di una lama che lo trafiggeva.
A causa del leggero malessere aveva anche saltato la solita colazione assieme al suo coinquilino Keonhee, lasciandolo solo a bere una tazza di caffè contenente una quantità di zucchero imbarazzante oltre che fortemente sconsigliata da ogni dottore sulla faccia della terra.

La mente del biondo però torno improvvisamente a ripensare al sogno, in cerca di risposte impossibili da ottenere.
Il ragazzo scosse la testa più volte e alzò il volume della musica per distrarsi. Non voleva cadere in un vortice di pensieri senza senso dal quale ne sarebbe uscito sfiancato.

Finalmente il treno partì e lui tirò un sospiro di sollievo per poi appoggiare la schiena al sedile e chiudere gli occhi. La sua quiete fu però disturbata da un giovane con i capelli neri come l'inchiostro che, camminando davanti alla minuta figura del giovane, inciampò sui piedi di Hwanwoong messi forse un po' troppo in mezzo al corridoio.

Quest'ultimo si alzò imbarazzato, avvicinandosi allo sconosciuto e gli porse la mano un po' intimorito.
<Va tutto bene...? Scusa se ti ho fatto cadere, non era mia intenzione.> disse con un sorrisino timido, mentre l'altro gli afferrava la mano per tirarsi su e spolverarsi i pantaloni dai residui di polvere.

<Non preoccuparti, non è successo nulla di grave.> rispose il moro sorridendo e facendo perdere un paio di battiti al cuore del più basso.
"Che sorriso mozzafiato..." si ritrovò a pensare Hwanwoong, mentre le sue guance diventavano del colore delle mele mature.

<N-non ti ho mai visto da queste parti, sei nuovo?> chiese il biondo, giocherellando con il bordo della felpa verde che indossava quel giorno.

Lo sconosciuto annuì impercettibilmente.
<Sono arrivato questo fine settimana. Ancora devo capire bene come orientarmi...> disse, per poi sospirare e passarsi una mano tra i capelli per ravvivarli.
<Anche tu vai all'Accademia delle arti qui a Seoul?> gli domandò, indicando con un cenno del capo la felpa dell'università che tutti gli studenti avevano in dotazione.

Hwanwoong annuì sorridendo <Frequento il corso di danza, infatti adesso sto andando a lezione. Te invece?> gli chiese curioso, inclinando la testa di lato.

Il corvino sorrise nuovamente, mandando a fuoco il viso dell'altro ragazzo che lo osservava incantato, come se stesse ammirando un quadro esposto in un museo.
<Io dovrei iniziare oggi il corso di storia dell'arte. Solo che la scuola è davvero grande...sicuramente mi perderò e arriverò in ritardo.> rispose lievemente in imbarazzo, passandosi una mano sul retro del collo e abbassando lo sguardo per camuffare l'espressività dei propri occhi color pece.

Sul viso del più basso aleggiò un sentore di tenerezza per quel ragazzo all'apparenza così intimidatorio ma all'interno dolce come un cioccolatino.
Mosso dalla curiosità e dalla voglia di conoscerlo meglio, allungò la mano verso l'altro con un sorriso smagliante.
<Comunque sono Hwanwoong, tu invece come ti chiami?> gli domandò fissandolo negli occhi luccicanti.

Lo sconosciuto afferrò con decisione la mano che gli veniva offerta, scuotendola su e giù più volte.

<Io sono Youngjo, piacere di conoscerti.> rispose il giovane, mentre un sorriso rilassato prendeva posto sul suo viso di una bellezza eterea.






Angolo autore.

Sorpresa ehehehehe :D

Ammetto di essermi divertito a fare questo enorme "salto temporale" e a cambiare le dinamiche tra i nostri amati protagonisti.

Ora la storia è ufficialmente conclusa!
E chi lo sa, magari questa sarà la volta buona in cui potranno vivere il loro amore alla luce del sole ✨

Ora vi ripropongo una cosina, se volete potete porre delle domande ai personaggi e loro in un prossimo capitolo risponderanno (come già vi avevo accennato un paio di capitoli fa) 💕
Le domande possono anche riguardare avvenimenti successi nell'epilogo, non c'è nessun limite se non la vostra immaginazione!

- Youngjo

- Hwanwoong

- Dongju

- Gunhak

- Keonhee

- Seoho

- Altri personaggi



- Io :)





È stato un piacere tesori miei, grazie per tutto come sempre ✨

Ci vediamo prestissimo!

🎉 Hai finito di leggere 𝘙𝘦𝘥 𝘛𝘩𝘳𝘦𝘢𝘥 // 𝙊𝙣𝙚𝙪𝙨 [☑] 🎉
𝘙𝘦𝘥 𝘛𝘩𝘳𝘦𝘢𝘥 // 𝙊𝙣𝙚𝙪𝙨 [☑]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora