Capitolo 5: MOMENTO DECISIVO parte 2

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Domenica mattina ore 10:10

Questa notte non mi ha portato consiglio, anzi, i miei pensieri sono aumentati e non ho chiuso occhio fino alle 7 di mattina circa quando finalmente mi sono addormentata, ma ho fatto un incubo, stavo affogando e sentivo qualcosa che mi tirava verso il basso. Non riuscivo a liberarmi e piano piano perdevo le forze. Mi sono svegliata completamente bagnata dopo circa tre ore.
<<Emma sei sveglia?! Vieni a mangiare?>>
<<No mamma, lasciami stare per favore>> non ho neanche il coraggio di guardarla in faccia. Quando se ne è andata vado al piano a suonare (con una mano), magari questo mi calmerà un po'. Da quando mi sono svegliata non ho ancora iniziato a piangere, è come se tutte le lacrime se ne fossero andate con il lungo pianto di ieri. Suono per ore la canzone che ho composto qualche giorno fa. Ho proprio il mood giusto per riuscire a farla malinconica e sofferente.

<<Emma, l'hai scritta tu? È bellissima!>> quando sento la voce di Ricky mi giro di scatto e lo fisso negli occhi. Più il contatto va avanti più sento che sto per scoppiare a piangere, per questo abbasso lo sguardo prima che sia troppo tardi, asciugando una piccola lacrima che mi è scesa nel frattempo.
<<Si, l'ho scritta io. Ma cosa ci fai qui?>>
<<Io e gli altri eravamo preoccupati. Le tue compagne di squadra ci hanno detto cos'è successo e visto che non rispondevi al telefono sono venuto di persona>>
<<Ho spento il telefono>> dico cercando di focalizzarmi sulla cosa meno importante tra quelle che ha detto. Capendo che non otterrà altre parole si avvicina e inaspettatamente mi abbraccia.
<<Ti va di venire in un posto tranquillo e rilassante?>> mi chiede. Non voglio andare da nessuna parte ma con lui probabilmente andrei ovunque. Prendo la sua mano, mi metto un cappotto e lo seguo in macchina. Dopo circa trenta minuti mi fa scendere. Mi ha portato al lago. Chiudo gli occhi e assaporo la brezza che arriva dall'acqua. Non è come il mare ma è altrettanto piacevole la sensazione.
<<A casa di Ashlyn, il giorno della festa, tu ci sei stata per me, ora voglio fare qualcosa io per te>> mi porta sul pontile e una volta li sta in silenzio. Aspettando che faccia lo stesso che ha fatto lui con me la prima volta. Appoggio la testa sulla sua spalla e comincio a piangere. Lui mi stringe a lui e questo mi aiuta ma sono veramente disperata...
<<Non so più chi sono, sono così confusa... hai presente quando devi andare in un luogo e sai esattamente dove si trova perché conosci la città, hai una via esatta, un numero e se è un palazzo magari anche il piano?! E poi immagina quando devi andare in un posto che non conosci, non sai esattamente la via, né niente. Ci metti molto più tempo ad arrivare alla seconda meta, mentre alla prima pochissimo. Io vorrei trovarmi nella prima sensazione, non nella seconda. Sono una pallavolista, ma sono anche un'attrice. Come si fa ad essere entrambe le cose?! Non si può, si deve scegliere, e non è detto che il mio posto sia in uno di questi due campi, potrebbe essere altrove e per colpa di questo stupido incidente non ho potuto giocare e i selezionatori dell'università non mi hanno potuto vedere...>> come me si limita ad ascoltarmi anche se la sua presenza è di notevole aiuto. Restiamo per ore ad ammirare il paesaggio cambiare sotto i nostri sguardi. Solo quando il sole inizia a calare dietro all'acqua e il cielo a tingersi di arancione e rosa mi stacco dal suo abbraccio e la mia pancia inizia a brontolare.
<<Hai fame?>> mi tocco la pancia e sorrido per l'imbarazzo.
<<Si, non mangio da ieri a colazione>> dico rendendomi conto solo ora di quanto tempo è passato.
<<Andiamo, ti porto fuori a cena. Dove vuoi andare a mangiare?>>
<<Non saprei, In-n-out?!>> mi piacciono molto i loro panini.
<<Perfetto, è il mio fast food preferito>> dice Ricky sorridendo.

Quando finalmente arrivano i panini ci metto ben poco a finirlo.
<<Perché mangi le patatine dopo il panino? Si mangiano insieme>> Ricky sembra inorridito per come mangio il panino.
<<Ormai l'ho finito, la prossima volta provo a mangiarli insieme>> dico scettica. Ho sempre mangiato prima il panino e poi le patatine, ma magari ha ragione.
<<Ti ringrazio per oggi, ne avevo proprio bisogno>> dico tornando seria.

<<Servono a questo gli amici>> mi dice sorridendo, ma non è affatto una bella cosa. Questa è la conferma che siamo solo amici e che lui non prova niente per me. 

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