Cap. 8 -Souta-

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Tokyo durante il periodo natalizio ha un non so che di magico, specialmente di sera. Le strade si riempiono di luci, addobbi vari, abeti e musica. E ovviamente non possono mancare le coppiette che festeggiano tenendosi per mano e scambiandosi i regali. E io mi sento così tremendamente a disagio nello stare accanto ad Uta, soprattutto con il suo braccio sulle mie spalle. A guardarci bene non abbiamo nulla di diverso dalle altre coppiette innamorate, eccetto per il fatto che noi due non siamo una coppia, non più per lo meno.

<Guarda lì> Uta indica un maneki neko esposto in una vetrina <è carinissimo!>

Non ha tutti i torti, questo gattino bianco è probabilmente il più carino che abbia visto fino adesso.

<Lo voglio!> esclama entrando dentro il negozio e trascinandomi con sé.

Dopo questo primo acquisto giriamo per altri svariati negozi, così tanti negozi che ne ho perso il conto e così tante buste piene da non avere abbastanza mani per tenerle. Ovviamente intendo le mani di Uta, quel maniaco dello shopping ha anche l'estrema necessità di tenere tutte le buste senza che io possa aiutarlo.

<Devo proprio?> domando entrando in uno dei pochi negozi con meno folla.

<Assolutamente si.> risponde secco, senza darmi possibilità di obiettare.

Poco prima di uscire di casa abbiamo deciso di farci dei regali programmati, ovvero io prendevo qualcosa che Uta voleva e viceversa, non importa cosa volesse l'altro, non si poteva patteggiare.

<Lo sai che probabilmente non mi vedrai mai indossarlo, giusto?> chiedo.

Uta fa spallucce e mi spinge sempre più dentro al negozio.

Una commessa ci osserva da lontano prima di avvicinarsi a me e domandarmi <Le serve aiuto?>

Guardo il ghoul con immenso odio per poi fare un sorriso imbarazzato alla commessa <Cercavo qualcosa di... seducente che possa piacere al mio ragazzo, possibilmente nero>

Uta ridacchia e subito lo fulmino con gli occhi.

Tra tante cose che poteva desiderare ha chiesto un completino intimo per la sottoscritta. Secondo i suoi desideri deve inoltre essere nero, in pizzo e che non somigli ad una tonaca ottocentesca. Oltretutto voleva deciderlo lui stesso, per questo è entrato e per questo ho dovuto dire che fosse il mio ragazzo, altrimenti lo avrebbero buttato fuori.

<Sei un maniaco di merda.> bisbiglio mentre la ragazza si allontana per prendere dei completi.

<Avevamo detto qualsiasi cosa e nessun regalo è soddisfacente quanto la tua rabbia soffocata dall'imbarazzo. Oltretutto posso anche vederti mezza nuda!> sussurra al mio orecchio.

Un giorno me la pagherà, prima o poi lo massacrerò.

Comincio a provare vari completi, troppo striminziti per i miei gusti, ma a quanto pare non per quelli del ghoul.

<Sporco maniaco...> mormoro provando quello che sarà il quinto slip in pizzo che si diverte a giocare a nascondino tra le mie chiappe.

<Come?> Uta sbuca al lato della tendina.

<Vaffanculo!> impreco spingendogli la testa fuori.

<Comunque ho deciso.> mi comunica rientrando con la testa dentro il camerino <Ho trovato anche un'altra cosa che non ti piacerà e che prenderò solo per il gusto di farti imbarazzare.> dice uscendo.

Finalmente mi rimetto dei vestiti veri e vado alla cassa per pagare, solo in quel momento mi accorgo di ciò che tiene in mano Uta. Delle manette pelose, nere.

Broken MaskDove le storie prendono vita. Scoprilo ora