Capitolo 7 -Chi è Souta?-

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<Bene, ora siamo a casa. Parla.> dico sedendomi su un divanetto.

<Siamo appena arrivati... dammi il tempo!> si lamenta togliendosi le scarpe.

Il ghoul si avvicina e si siede vicino a me <Mi prometti che non ti arrabbierai con me a seconda della decisione che prenderò?> domanda serio.

Annuisco.

Non penso d'averlo mai visto così serio, chissà cosa deve dirmi...

<Un giorno a Nico lo ucciderò...> comincia <Da un po' di tempo noi Pierrot seguiamo le idee di un ghoul, Souta. Inizialmente pensavo fosse solo un ghoul strampalato in cerca di qualcosa con cui divertirsi, ma mi sbagliavo. Souta è probabilmente il Pierrot più subdolo e manipolatore tra tutti. A quanto pare è mosso da una vendetta personale e non si fa scrupoli ad usare gli altri ghoul come fossero pedine, il che non è strano per un Pierrot, ma lui... è strano.>

<E io cosa centro con questa storia e tu cosa devi decidere?>

Uta si gratta la nuca, è piuttosto agitato e la cosa non mi piace affatto.

Prendo le mani di Uta e le stringo tra le mie <Dobbiamo uccidere questo Souta?>

Uta sorride <La mia preoccupazione è se Souta decide di uccidere te.>

La risposta di Uta è stata inaspettata, così tanto inaspettata che non capisco se stia scherzando o meno. Ma a giudicare dalla sua espressione... non scherza. Cazzo.

<Souta è venuto a conoscenza della tua esistenza quando il CCG ha cominciato a darti la caccia come Diavolo nero ed era intenzionato a farti unire ai Pierrot, poi, qualche giorno fa, ha scoperto che il Diavolo nero vive in casa mia e non ha voluto farsi sfuggire l'occasione, chiedendomi di farti unire a noi.> sospira <Adesso, io non voglio che tu diventi un Pierrot ma lui farebbe di tutto pur di averti dalla sua parte. Saresti in pericolo, qualsiasi sia la mia decisione.>

Uta è così... protettivo.

<Dato che è me che vuole, non dovrei decidere io cosa fare?>

<Tu non odiavi i Pierrot?> chiede, come se questo bastasse a prendere una decisione.

Data la situazione non saprei prendere una decisione. Non conosco Souta, non so quali siano le sue intenzioni e ancora meno so delle intenzioni dei Pierrot, però, diventare una di loro mi darebbe la possibilità di diventare più forte, più abile.

<Li odiavo, poi ho conosciuto te e ho cominciato ad odiarli di più> sdrammatizzo.

Uta sorride e mi lascia un bacio sulla fronte <Non voglio metterti in pericolo, ho un po' di tempo prima di dover dare una risposta.>

<Uta, sono un ghoul, so difendermi.>

Il ghoul mi scompiglia i capelli <No, non sei forte abbastanza.>

Lo guardo male e gli mollo un pugno nella spalla, abbastanza forte da sentire un "clak" <La tua espressione sembra dire il contrario.>

<Yumiko ti odio.> sussurra tastandosi la spalla.

Sorrido <No, non penso sia così.>

<Cosa te lo fa credere?>

<Piuttosto dovresti chiedermi chi me lo fa credere, e quella persona si chiama Itori.>

Uta si blocca e sgrana gli occhi <Io la ammazzo Itori, giuro che prima o poi la ucciderò.>

Rido <Quindi non mi odi?>

<Non ho detto questo.> dice duro fingendo un broncio.

Poggio la testa sulla sua spalla, quella che non ho colpito, facendo rimanere il ghoul vagamente disorientato <Ti voglio bene Uta.> stringo il suo braccio

<Te ne voglio anch'io, ma questo non esclude il fatto che io ti odi.> ribatte.

24 Dicembre --

Sono passati due giorni da quando Uta mi ha detto del capo dei Pierrot e ammetto che ho pensato spesso alla proposta di Souta. Sebbene io non lo conosca mi è inevitabile non pensare al vantaggio che trarrei dall'unirmi ad un gruppo forte come il loro e anche se dovrei fidarmi di Uta e della sua decisione continuo a pensare che forse dovrei diventare un Pierrot, non solo per diventare più forte. Diventare un Pierrot mi permetterebbe di stare più tempo con Uta...

<Allora? Come sto?> domanda il ghoul mostrandosi in tutta la sua, come dire... bellezza?

Non posso fare altro che ridere <Dio mio, ringrazia che io non fossi lì con te quel giorno perché con molta probabilità avrei fatto saltare la tua copertura con le mie risate.>

Uta indossa un frac zebrato, che ha deciso di indossare dopo avermi parlato di un'asta organizzata dai Pierrot qualche tempo fa. E durante quell'asta indossava proprio questo frac. Vorrei non ridere ma proprio non ci riesco.

<Non capisci l'arte e la moda> bofonchia.

<Non è che non capisco l'arte o la moda... è che vestito così diventi l'anti sesso per eccellenza.> puntualizzo.

<Non è un problema, tanto non devo abbordare nessuno.> dice togliendosi la giacca, poggiandomela accanto sul letto.

Rimango piacevolmente sorpresa dalla sua affermazione.

<Anche se ti vestissi bene nessuna ragazza si avvicinerebbe a te, sei strambo.>

Uta finisce di togliersi i pantaloni e si volta verso me alzando un sopracciglio <Ma se sono una bomba sexy!> esclama dirigendosi nella mia direzione.

<Il tuo specchio dev'essere magico...> lo stuzzico.

Se c'è qualcosa che mi piace più di picchiarlo è irritarlo.

<O tu devi essere cieca.> si lamenta buttandosi sopra di me.

Mi resta a malapena lo spazio per respirare con il corpo di Uta sopra il mio e se non fosse per il fatto che si sta tenendo sui gomiti, probabilmente, starei soffocando sotto il suo peso.

<Tranquillo, io ci vedo benissimo.>

<Dici che nessuna ragazza si avvicinerebbe a me, ma tu non sembri volerti allontanare> mormora.

Arrossisco lievemente <è perché ti ho di sopra, imbecille!>

Uta alza nuovamente il sopracciglio per poi spostarsi accanto a me.

Torno a respirare regolarmente.

<Yumi... sei davvero una bugiarda terribile.> ridacchia.

<E tu sei uno stronzo, narcisista, maniaco, ma nessuno te ne fa una colpa.> mi lamento.

<Hai dimenticato simpatico e modesto.> rettifica.

<Ho dimenticato a darti un cazzotto in bocca, vuoi che lo aggiunga alla lista?> domando stringendo il pugno e poggiandolo sulla sua guancia.

<Sei un ghoul violento sai?> bofonchia guardandomi negli occhi.

In tutta risposta faccio una linguaccia.

Uta si alza dal letto e cerca qualcosa da mettersi e mi rendo conto che Nico aveva ragione, il ragazzo ha davvero delle belle chiappe.

<Oggi è la vigilia di natale, che ne dici di uscire?> domanda mentre si infila uno dei suoi soliti pantaloni a cavallo basso.

Faccio spallucce.

Sarà strano uscire con Uta la vigilia di Natale dato che di solito per la vigilia escono le coppiette.

<Solo se prendiamo qualcosa per addobbare questa casa.> propongo.

Uta accetta, così anch'io vado a prepararmi. 

Broken MaskDove le storie prendono vita. Scoprilo ora