19. Il dovere di un soldato

116 13 77
                                    

Lasciarsi trasportare dalle braccia di Riordan, per Eyleen, fu più semplice di quanto si fosse aspettata. Più naturale.

Provava la serenità di star facendo qualcosa di giusto; non percepiva il solito groppo in gola, l'impressione di star rovinando tutto ciò che le stava attorno, come di solito accadeva.

Era approdata in un porto sicuro.

E si lasciò travolgere dalle più diverse sensazioni che la infiammavano mentre Riordan, sopra di lei, stringeva con forza le lenzuola del letto attorno la sua testa e le faceva ciondolare le labbra schiuse sulla pelle del collo bruciando come fuoco sulla carne viva.

Eyleen inarcava la schiena e si spingeva di più contro il suo corpo, mossa da un desiderio così forte da stordirla. Freddo e calore allo stesso tempo: ecco ciò che sentiva. Inferno e Paradiso.

Frustrazione, rabbia, tristezza, malcontento. Tutto andava sciogliendosi in un intreccio di corpi bollenti che mai prima avevano davvero compreso quanto bene si incastrassero insieme. Complementari.

La Civetta delle Nevi si ritrovò prima a carezzare i forti muscoli della schiena del ragazzo; passò le dita sul trapezio, i deltoidi, fino ad arrivare alle vertebre della spina dorsale ricurva sul proprio corpo. Prese poi a stringere fra le dita, a graffiare la pelle, irrigidita da un piacere che le sbocciava sul ventre e risaliva per le membra sino a fuoriuscirle dalle labbra sotto forma di lamento.

Riordan si accasciò subito dopo al suo fianco. Il corpo intero imperlato da un velo di sudore e le guance imporporate.

Eyleen respirava a fatica e sentiva il proprio petto batterle forte contro la cassa toracica. Ne poteva udire chiaramente il suono.

– Non mi lasciare, questa volta. – Il moro aveva parlato a bassa voce, facendo uscire la voce in un soffio strozzato. Si voltò per armeggiare con la serratura di un comodino in legno accanto al letto che Leen non aveva notato per nulla fino a quell'istante. Ne tirò fuori un pacchetto di sigarette e ne poggiò una fra le labbra lasciando che quella ciondolasse mollemente mentre tornava a guardarla: occhi come oro liquido, accesi dal bagliore dell'Acquasantiera.

Era bello. Più angelico di un Angelo.

Leen non storse il naso all'odore di fumo che prese a impregnare la stanza e, al contrario, si accoccolò contro quel corpo che giaceva al suo fianco fino a poggiare una guancia sul petto asciutto. Sollevò lo sguardo e gli lasciò un bacio all'angolo delle labbra.

– Non vado da nessuna parte. – rispose semplicemente ridendo di sé stessa. Per quanto potessero sembrare delle risposte a tavolino, lei quelle parole le stava percependo realmente. Non voleva lasciarlo. Avrebbe volentieri speso il resto della propria esistenza così. Protetta, sicura. La cosa più vicina alla serenità che mai avesse provato.

Riordan le carezzò i capelli con la mano che ancora tremava e Leen sorrise a come potesse il suo tocco risultare indeciso dopo l'intimità che avevano condiviso.

– Se c'è qualcosa che ti turba, me ne puoi tranquillamente parlare. – Riordan aveva aspirato una nuova boccata di fumo per poi rilasciarla nell'aria di fronte a loro, parlando con reticenza. Leen scosse la testa sul suo petto.

– Mi dispiace per tutto quello che hai dovuto passare. Io... non avevo idea che portassi un simile peso sulle spalle. E io mi comportavo così male con te, all'Accademia, e anche dopo. Non capisco come tu possa solamente desiderarmi qua, al tuo fianco. – Riordan sbuffò, ma Leen continuava a lasciar andare parole come un fiume in piena.

– Rayela è stata orribile. Non credo neanche a una parola di quello che ha detto. Non crederle nemmeno tu.

– Su una cosa però aveva ragione. – si intromise il ragazzo, sistemandosi più comodamente sul letto e facendo in modo che Leen lo vedesse bene in viso. Sorrideva, ma si poteva facilmente evincere quanto l'espressione fosse forzata. – E' vero quello che ha raccontato su mia madre e mia sorella. E' vero che la colpa ricade su di me. Realtà o meno, quella donna era spaventata, atterrita. Mi chiedo ancora perché non mi abbia finito nel momento in cui sono nato, quando la città si è tinta di rosso.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 19, 2020 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

One Winged QueenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora