CAPITOLO 9

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Appena arrivati a tavola inizio a presentare Demi, la quale,come al solito, ha il viso teneramente dipinto di un rosso fuoco.

«Ragazzi, l'altra volta non sono riuscita a presentarla per bene, quindi lo farò adesso: lei è Demetria Devonne Lovato, Demi per gli amici ed è la mia migliore amica.» dopo le mie parole Demi riceve sorrisi di benvenuto e qualche saluto che ricambia imbarazzata.
«Demi, loro sono Harry, Zayn, Liam e Louis, mio fratello. Niall già lo hai conosciuto» dico poi riferendomi a Demi
«Le amiche di mia sorella sono anche le mie, vieni qui fatti abbracciare!» dice Louis correndo da Demi per stritolarla, mentre lei cerca di ricambiare e soprattutto di respirare.
«Lou, penso che abbia afferrato il concetto,ora lasciala respirare!» dice Liam cercando di staccare Louis da demi, la quale sta sorridendo come una cogliona. Okay, mi piace sputtanarla, è così carina.

Il campanello suona e Niall va ad aprire dicendo che sono arrivate le pizze. Ci sediamo a tavola e iniziamo a parlare praticamente di tutto, finché poi Louis ci interrompe e ci dice che deve fare una proposta importante.

«Allora, ne approfitto e dico tutto ora, anche perché c'è Demi e mi farebbe piacere se accettasse anche lei. Allora, volevo dire per prima cosa che abbiamo avuto una pausa di non so quanto tempo e che per ora non è previsto nessun tour e nessun album da fare. Quindi visto che abbiamo saltato degli anni di scuola vorremmo recuperare e quindi tornare a scuola, tutti. Stamattina sono passato a parlare con il preside della nostra vecchia scuola e a lui farebbe piacere accoglierci di nuovo. Che ne dite?»
«Lou, sarebbe fantastico davvero, ma noi ora abbiamo un lavoro ed è con quello che io porto avanti tutto, mi sono data da fare..senza quello come faccio?» chiedo a mio fratello, ricevendomi un'espressione quasi sconvolta
«Meg, spero tu stia scherzando. I soldi sono il nostro ultimo problema e da oggi anche il tuo. Poi non voglio che mia sorella a 16 anni stia buttata in una paninoteca. Demi, non è bello neanche per te!» dice dolcemente. Quanto è tenero quando si preoccupa.
«ah..ehm, beh..che devo dire? Certo che mi fa piacere ritornare ai vecchi tempi. Mi fa piacere anche per demi, praticamente l'ho trascinata io nel mondo del lavoro..» dico facendomi salire mille sensi di colpa.
«No Meg, non hai colpe. Ho preferito seguire te perché non ce l'avrei fatta a proseguire gli studi senza la mia migliore amica.» mi risponde e d'istinto l'abbraccio. «ovvio che vengo con voi» continua sorridendo. Sorridiamo tutti e una volta finito di mangiare ci alziamo tutti per andare in salone.

«Fermi tutti. Niall, pensi di lasciare così la cucina? Tu hai sporcato, tu devi pulire. Le regole valgono ancora.» dice Liam con tono autoritario. Cazzo, mi fa quasi paura quel suo lato.

"Anche tu fai paura quando ti incazzi, diventi più brutta del solito"
La smetti di intrometterti? E che cazzo.
"Scusa, dico solo la mia..che poi sarebbe anche la tua opinione"
Scuoto la testa e sbuffo riportando nuovamente l'attenzione sul biondino che sta pregando Liam di aiutarlo.

«Niall, dai! Ti aiuto io se vuoi, so anche tutti i posti che Megan ha cambiato..» dice Demi dolcemente. La guardo spalancando gli occhi e spruzzando felicità da tutti i pori, dov'è finito il suo imbarazzo? Mi sorprende sempre.

Dopo un po' di tempo io, Liam, Louis, Harry e Zayn ci ritroviamo in salone a guardare un film mentre invece Niall e Demi sono ancora in cucina e lasciano che le loro risate risuonino per tutta la casa, sono così teneri. Non vedo Demi così felice da tanto tempo e Niall quando è con lei assume un comportamento troppo tenero. Insomma starebbero benissimo insieme, si somigliano da morire.
Sorrido tra me al pensiero di quei due insieme e cerco di togliermi dalla faccia l'espressione da cogliona che sicuramente stava incominciando a fare spazio sul mio viso.

Improvvisamente mi ricordo di Harry e della specie di appuntamento che mi aveva dato. Sono curiosa di sapere cosa voleva dirmi prima quindi salgo nella mia stanza sperando nel fatto che lui mi segua.

"Piccola, ingenua Megan..sembri una bambina"
Sembriamo, ricordati che sei dentro di me..stupida coscienza, sei inutile.
"Tesoro, chiamami Maximus, prego"
Fa cagare.
"Vogliamo parlare del tuo secondo nome,Ella?"

Già, il mio secondo nome. A volte me ne dimentico. Mi chiamo Megan Ella Tomlinson, non solo 'Megan Tomlinson'..ma questo lo sanno in pochi, tra questi pochi c'è il nome di Louis e di Harry.
Il mio nome non lo scelse solo mia madre ma anche mio padre, o meglio, il primo lo scelse mia madre ed il secondo mio padre.
La scelta di mio padre fu accurata, non lo scelse di certo perché il nome gli piacesse. Si, insomma, a chi piace il nome 'Ella'? Nessuno, appunto. Fece la sua scelta per il significato del nome, ovvero 'bellissima fata'. Mi raccontò che passò intere notti a riflettere sul significato del nome e disse che la sua conclusione era che 'fata', in quel caso, non significasse solo una fata in senso letterario, in poche parole non solo quell'esserino piccolo che raccontano nelle favole. Disse che in quel contesto 'fata' stava a significare il comportamento della fata nelle favole. Ragionamento contorto? Forse, ma fottutamente appassionante. Quando me lo raccontò rimasi attratta da come tutta la sua teoria usciva dalle sua labbra come come una storia. Mi disse che dovevo pensarci bene e mi fece anche una domanda:

"Meg, secondo te, cosa fanno le fate quando entrano nelle favole? Qual'è il loro ruolo?"

Ci pensai, ma non seppi rispondere esattamente e con certezza alle sue domande. A quel punto si alzò dalla sedia e mi venne vicino dicendomi:

"la migliorano, Megan. Migliorano la favola, migliorano la vita della protagonista, illuminano tutto ciò che circonda quest'ultima, indicano la speranza e aiutano a non perderla. Sono personaggi essenziali e sono magici, magici per il carattere e per le buone intenzioni che hanno, non per i poteri dati loro solo per far scena. Sono belle dentro, così belle che la loro bellezza si espande anche fuori il loro corpo. Possono avere dei brutti momenti, ma ricorda: le fate risplenderanno sempre. Non importa dopo quanto tempo lo faranno."

Dopo questo discorso sorrise e aggiunse:

"non avrei potuto far scelta migliore, sapevo che quel nome era fatto apposta per te, Meg. Sei una piccola fata adesso, e tra qualche anno lo diventerai in pieno. Ricordati che hai delle ali, spiccherai il volo, ma solo tu saprai quando. Sappi anche che spiccare il volo non significa prendere un aereo e scappare, ma lasciarsi andare ed affidarsi alle proprie emozioni. Non aver mai paura di queste, accettale. Ricordati che una fata ascolta il cuore, non sempre la mente."

Ebbene sì, mio padre sapeva farci con le parole, ed anche tanto. Forse il ricordo più bello che ho di lui sono proprio i discorsi. Quasi ogni giorno ne faceva uno a me e Louis, diceva che nella vita dovevamo rimanere uniti sempre, perché infondo la mia unica certezza sarà sempre Louis, mentre per Louis l'unica certezza sarò sempre io.

Scaccio via i mille ricordi che salgono a galla nella mia mente sostituendoli con mille domande sul comportamento di Harry e proprio in questo momento qualcuno bussa alla porta, il mio cuore fa un salto e inizio a sentire un nodo attorcigliarsi nel mio stomaco.

«avanti» dico debolmente.
«Meg, posso?» chiede una voce roca, quella voce roca.
« certo Harry,entra..»
La porta si apre rivelando una testa meravigliosamente riccia che entra nella mia stanza sorridendo.

«non è cambiato nulla.» dice guardandosi intorno.
«uhm,no. Solo...qualche foto in più.» rispondo ed improvvisamente il pavimento diventa la cosa più interessante del mondo.

«allora,Harry, cosa dovevi dirmi ..?» chiedo mettendo da parte il mio evidente imbarazzo e sostituendolo con la mia innata curiosità.
Sento Harry avvicinarsi e dopo poco qualcosa di freddo si posa delicatamente sotto il mio mento facendomelo alzare.

«che mi manchi..» sussurra. Il suono della sua voce è impercettibile ma riesco a sentirlo lo stesso.
Involontariamente sorrido e di scatto lo abbraccio. Esita all'inizio, palesemente sorpreso del mio gesto ma poi si lascia andare e ricambia.
Quello che c'è dentro di me in questo momento assomiglia più ad una tempesta che a delle farfalle. Stare tra le sue braccia sembra essere il posto più bello, in effetti non 'sembra', lo è e basta. È come se il casino che fino a poco tempo fa c'era nella mia testa si fosse calmato, fino al punto di non farmi capire più niente. Infatti è così, in questo momento non capisco più un cazzo, il mio cervello è andato a farsi fottere con il mio cuore e tutto quello che riesco a pensare è che l'unica cosa che voglio è non mai staccarmi dalle sue braccia.

Lui: la vittoria più importante in una vita di sconfitte.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora