Capitolo 19.

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"L-lou sei tu?" Il ragazzo che in teoria doveva essere Harry, parlò. Non era più lui. Aveva i capelli più corti, le occhiaie viola, gli occhi spenti e il viso pieno di lividi. Aveva le braccia tremolanti e non riusciva a stare seduto.

"Sì Harry sono io!" Non esitai nemmeno un secondo e così mi gettai tra le sue braccia. Da sempre Harry mi dava calore. Lui mi faceva sentire al sicuro come nessuno aveva mai fatto.

"Oh Louis, ti prego non piangere per me. Io sto bene ora che ci sei tu. Dammi due giorni per rimettermi e poi scappiamo insieme ok?" Oh,Harry. Stai malissimo e dici di voler scappare?
" No Harry, tu starai qui tutto il tempo necessario e io sarò qui al tuo fianco. Ora però rimettiti giù e io starò qui con te. Non ti devi sforzare."

Fece com'è gli avevo detto e io mi sedetti sulla poltrona affianco al letto.

Gemma, lo abbraccio talmente forte, che vidi una smorfia di dolore sul viso di Harry. Vedendoci imbarazzati, Gemma decise di lasciarci da soli. Dovevo lasciar Harry riposare così mi addormentai su quella soffice poltrona. Ma poi una voce mi distolse dai miei sogni.

"Louis? Sei sveglio?" Avendo la vista appannata, non potevo vedere chi fosse ma lo riconobbi dalla voce. Naturalmente era Harry.

"Sì, Harry. Ora sono sveglio. Hai bisogno di qualcosa tesoro?"

"Ehm..no. veramente volevo farti una domanda." Mi alzai dalla poltrona, mi sistemai sul bordo del suo letto e sorridendo dissi "certo, puoi chiedermi quello che vuoi."

"Cosa ti hanno fatto precisamente? Io non ricordo molto bene. Sentivo solo le tue urla ma avevo la vista appannata e continuavo a ricevere calci e pugni in ogni parte del corpo. Potresti spiegarmi meglio la situazione? Ti prego, ne ho bisogno."

Sentii gli occhi riempirsi di lacrime.

"Harry..mi..mi dispiace. Non dovevi essere a casa mia, maledetto me. Non dovevo chiamarti. Ora tu saresti a casa con la tua famiglia e io sarei tra le braccia della strega. Solo che io ho un bisogno costante di te. Tu sei come il sangue umano per i vampiri. Qualche vampiro beve solo sangue animale. Non è mai sazio però sino a quando non beve un pò di sangue umano. Ecco, io nella vita ho avuto tanti ma tanti ragazzi. Li sfruttavo, ci scopavo ma poi li buttavo via. Poi sei arrivato tu e hai stravolto tutto. Ma torniamo a quel giorno..

Ti hanno chiuso in camera con due collaboratori. Ti hanno picchiato a sangue e quei figli di puttana mi hanno tenuto fuori dalla stanza per tutto il tempo. Cercavo di liberarmi ma la presa era eccessivamente stretta. Io continuavo a.."

"Sìg. Tomlinson, sono le 19:00 e lei deve assolutamente uscire dalla camera. La Signorina Styles è già nella sala d'aspetto ad aspettarla. Prego, la accompagno."

Erano già le 19? Allora avevo dormito per la maggior parte del pomeriggio perché stavo parlando con Harry solo da 20 minuti.

"Infermiera mi scusi, il Sig Tomlinson e la Signorina Styles rimarranno qui con me questa notte ho bisogno di loro. Si potranno accomodare nel letti in fondo alla stanza, visto che sono da solo." La voce di Harry risuonó più limpida rispetto a qualche minuto prima.

"Sìg. Styles lei sa che se rimarranno qui per la notte ci sarà un conto da pagare?"

Ah, un ospedale pubblico si paga? Bene.

"Non importa, metta sul mio conto. Faccia portare immediatamente delle lenzuola pulite, due panini e faccia venire qui la Signorina Styles. La ringrazio." L'infermiera, intimorita da Harry, arrossí e borbottó un "si,signore."

"Fai sempre cosi con le infermiere?" Chiesi stupito.

"Sì, altrimenti ci provano con me (perché sono veramente stupendo)pur sapendo che sono gay." Poco modesto dai.

"Ah Sig. Styles? Vediamo come tratti me."mi sdraia sul suo letto ed iniziai a baciarlo. Dopo tanto mi sentivo vivo.

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Shadows. [Larry Stylinson]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora