Capitolo 13.

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"Per prendere Harry,dovrete prima passare sul mio corpo!E vi giuro che non sarà facile! MALEDIZIONE!"

Detto,fatto. Mi inchiodai davanti alla porta della camera dove stavamo io ed Harry fino a 5 minuti prima. Non ebbi Il tempo di metabolizzare la situazione che subito ricevetti un calcio negli stinchi da Benjamin,il capo della sicurezza della Modest. Riuscivo a sentire le urla di Harry e dei collaboratori che urlavano "Harry muoviti e vieni con noi o saremo costretti a fare del male a Louis" Poi il buio. Mi sentivo svenire,il mio corpo non reggeva più,il mio cuore si era spezzato. So solo che io ed Harry,non torneremo più insieme. Non con i nostri capi ancora in circolazione.

Mi risvegliai quattro giorni dopo in una stanza che non era quella dove avevo dormito con Harry. La stanza aveva i muri bianchi e freddi,dei macchinari che emettevano strani rumori e delle porte con la parte superiore trasparente. Ecco dov'ero. In ospedale. Mi agitai per uscire dalla presa delle flebo e di tutti quei fili ma ottenni solo una sfilza di medici intorno al mio letto. Sembravano piuttosto tranquilli. C'era un viso familiare ma per colpa dei farmaci non riuscivo a capire chi fosse.

Mi strofinai gli occhi, mi abituai alla luce e in quel preciso istante il mondo mi cadde addosso per la seconda volta. Quella era Gemma,la sorella di Harry. Aveva il viso pallido e gli occhi gonfi e rossi per il pianto. Sembrava immersa nei suoi pensieri ma poi il Dottor.James richiamò la sua attenzione. "Signorina Styles,si prenda cura del Sig. Tomlinson. Deve cambiargli le flebo e diminuire la dose degli antidepressivi." La vidi arrossire. Era bella proprio come suo fratello. oh cazzo! Harry,ecco cosa mi mancava. Dove sarà?con chi sarà?starà bene?no io scappo e vado da lui, non mi importa delle ferite,del trauma cranico e del mal funzionamento della rotula del mio ginocchio. Io voglio Harry,non posso lasciarlo nelle mani  della Modest. Spero solo che i ragazzi sapranno dove sia e sapranno prendersi cura di lui.

"Si dottor. James." Sì stava dirigendo di me con un passo titubante. I dottori erano usciti. Eravamo solo io e lei e potevo chiederle di HARRY. Forse lei era ancora impaurita dalla situazione di suo fratello e non voleva dirmi. Ma conoscevo me stesso e se non le avessi chiesto dove fosse Harry,avrei avuto il rimorso per tutta la vita.

"Ehm..ciao,Gemma" non ricevetti una risposta. Si precipitò tra le mie braccia ancora doloranti  e tra un singhiozzo e l'altro riuscii a capire questo "cognatino,mi dispiace tanto per te e Harry.Zayn mi ha appena chiamato e mi ha spiegato la situazione.Ci sono io qui con te e ti giuro sulla mia famiglia che in meno di tre mesi tu sarai a casa tua tra le braccia di quello stupido di mio fratello!"

Nonostante tutto,nonostante la lontananza da Harry,nonostante le flebo nelle vene io in quel momento mi sentivo felice. Avevo almeno qualcosa da abbracciare. Gemma quando piangeva era come un cioccolatino. Si scioglieva e diceva tutto ciò che non riusciva a dire per colpa del suo orgoglio. Era una ragazza in gamba,devo riconoscerlo. Così in un batter d'occhio ci trovammo a piangere tutti e due come due  bambini senza latte.

"Gem,io amo tuo fratello più di qualunque altra cosa al mondo e penso che tu lo sappia.Vogliono farmi stare lontano da Harry a tutti i costi.Ora tralasciando tutto ciò,dimmi dov'è Harry,con chi è e come sta!" IO DOVEVO SAPERLO.

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Shadows. [Larry Stylinson]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora