81. Gli ultimi saluti.

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Caleb's pov

"Siete proprio sicuri della vostra decisione?" ripetè ancora Bret, abbassando lo sguardo per nascondere gli occhi lucidi. Io e Kylie annuimmo.
Non c'erano più dubbi, ormai.
Avremmo ricominciato da capo, insieme, e quella volta, niente avrebbe potuto ostacolarci.

"Siamo stanchi di essere prigionieri di questa vita, Bret. Vogliamo amarci senza paura. Per una volta, vogliamo essere liberi" spiegò dolcemente Kylie, scrutando i visi dei nostri amici con le lacrime agli occhi.

"Sono fiera di te, amica mia" esclamò Chloe. "E spero davvero che tu possa trovare la felicità eterna lontano da qui"
aggiunse, trattenendo i singhiozzi.

"Non mi scorderò mai di te, Chloe. Sei una persona speciale, l'unica che mi è rimasta sempre accanto" rispose Kylie, lasciandosi andare al pianto.
La loro amicizia era ammirevole.
"Questo non è un addio, amici, vi prometto che ci rivedremo presto" affermò poi, rivolgendosi ad entrambi.

"Una vacanza a Cuba non sarebbe male, ma ovviamente offrite voi!" scherzò Bret, nel tentativo di sdrammatizzare.
"Aspetta e spera, fratello" replicai, dandogli una pacca sulla spalla.
Anche se non lo avrei mai detto ad alta voce, mi sarebbe mancato da morire.
Eravamo stati compagni d'avventura fin da bambini, e doverlo lasciare per significava molto.

"Ok. È il momento di un abbraccio di gruppo, che dite?" Con i sorrisi stampati sul viso, e le lacrime che rigavano le guance, ci avvicinammo e ci stringemmo un'ultima volta, con tutto l'affetto che potemmo, stando attenti ad evitare di urtare la mia gamba ingessata.
"Ricordatevi di questo momento, perché non accadrà mai più nulla di simile, borbottai contro la spalla di Kylie.
Tutti e tre sbuffarono, ma non poterono fare a meno di rilasciare una sincera risata.

"Ragazzi, noi dobbiamo andare. C'è un'ultima cosa che dobbiamo fare" li informai, mentre ci allontanavamo lentamente l'uno dall'altro.
Kylie mi squadrò con aria interrogativa.
"Quando usciamo ti spiego" sussurrai al suo orecchio lasciandole una scia di brividi sul collo.

"Avete ragione, andate o farete tardi"
Constatò Bret, osservandoci dirigere verso la porta d'ingresso nel nostro appartamento. Chissà se avrei mai fatto ritorno in quella casa che aveva ospitato gli anni della mia adolescenza.
"Sì, andate o non smetterò di piangere" si aggregò Chloe, portandosi una mano alla bocca.

"Vi vogliamo bene, e non smetteremo mai di farlo. In bocca al lupo per tutto"
concluse Kylie, avviandosi fuori dal pianerottolo delle scale.
"Già, in bocca al lupo ragazzi" esclamai, raggiungendo la mia donna, stretta nel suo cappotto beige, con le stampelle tra le mani.

Ci scambiammo gli ultimi saluti, e poi finalmente, ci decidemmo ad andarcene.
Con tristezza ma soprattutto speranza, scendemmo i gradini uno ad uno fino ad arrivare alla mia auto nera.
Era la fine di una lunga storia e l'inizio di un'altra.

"Quindi cosa dobbiamo fare esattamente?" domandò Kylie, prendendo posto sul sedile del guidatore, di fianco al mio. Vista la condizione della mia gamba le avevo chiesto di guidare al posto mio.
Avevo scoperto soltanto da poco che avesse preso la patentegià quando abitava ancora a Los Angeles.

A detta sua, dopo un incidente di poco conto, che l'aveva vista protagonista nella sua città natale, aveva preferito non rimettersi alla guida per un po' di tempo.
Tuttavia, quel pomeriggio di dicembre, a distanza di più di un anno, sembrava essere disposta a riprendere di nuovo in mano il volante.

La tempesta che mi ha travolto.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora