Capitolo Undicesimo

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Il fuoco ormai morente crepitava sommesso, rischiarava appena la capanna con luce soffusa. Kagome lo fissava distrattamente attraverso la porta della sua camera, accoccolata tra le braccia di Sesshomaru, la testa appoggiata al suo ampio petto che si muoveva al ritmo lento e cadenzato del suo respiro.
Era la prima volta che si sentiva così.
Le emozioni che provava quando stava con Sesshomaru erano così intense da farle mancare il respiro, un senso di protezione immenso le permetteva di abbassare ogni barriera con lui, sentiva di appartenergli totalmente, quell'amore la faceva sentire come mai prima di allora.
Dopo un'infinità sentiva di essere al posto giusto, quando era al suo fianco. Le sembrava di toccare il cielo con un dito tanta era la felicità, se le avessero detto qualche mese prima che un giorno si sarebbe sentita così non ci avrebbe mai creduto.
Chiuse gli occhi, inebriata dalla presenza del demone accanto a lei.
D'un tratto, le vennero in mente le parole che Shippo le disse quel giorno.
..."Di solito un demone ne marchia un altro quando lo considera una sua proprietà..."
Sentì un groppo alla gola.
..."...ma può essere anche un grande segno d'amore. Le coppie che si marchiano a vicenda lo fanno per dimostrare quanto sia forte il loro legame, per dimostrare a tutti che si appartengono l'un l'altra."
Un groviglio di sensazioni diverse le annodò lo stomaco. Non poteva credere che Sesshomaru l'avesse marchiata vedendola solo come una sua proprietà, nessuno al di fuori di lei sapeva come lui la guardava quando erano soli, le sue carezze, i suoi baci...non era solo possessione, lei lo sapeva.
Quindi la considerava la sua compagna? Che ruolo aveva lei ora nella vita del demone? Non doveva aspettarsi chissà che dichiarazione da parte sua, l'aveva detto anche a Sango, Sesshomaru non era tipo da grandi discorsi, comunicava meglio in altri modi.
Eppure...
A volte la sua testa le faceva brutti scherzi, sembrava quasi minare la sua stessa serenità, ma forse è una prerogativa di una mente innamorata farsi migliaia di paranoie insensate...e se lui l'avesse marchiata solo per tenerle lontano Inuyasha? Per gelosia e possessione? Doveva ammettere che faticava a vedersi come consorte di un principe. Lei, una semplice sacerdotessa umana...
   "A cosa pensi?"
La domanda diretta di Sesshomaru la riscosse dai suoi pensieri, riportandola alla realtà. Lui aveva percepito una sorta di inquietudine in lei, l'aveva sentita irrigidirsi appena tra le sue braccia. Ma Kagome proprio non riusciva a dirgli quello a cui pensava davvero, non voleva rovinare quel momento magico tra loro con le sue stupide congetture.
   "Mmm...niente in particolare..."
Sesshomaru emise con un grugnito sommesso, non contento di quella risposta evasiva.
   "Piuttosto..." Kagome alzò la testa per guardarlo negli occhi, incrociando le sue iridi ambrate già intente a scrutarla. Arrossì appena sotto quello sguardo così intenso, indagatore. "...Rin sta facendo davvero dei passi da gigante negli allenamenti! Potresti venire a vederla, un giorno..."
Proprio non riusciva a decifrare lo sguardo con cui il demone la fissava, sentiva la sua anima completamente nuda, esposta.
D'improvviso lui invertì le loro posizioni, sovrastandola col suo corpo, i lunghi capelli argentei scendevano lisci come seta ad accarezzarle la pelle scoperta. Non distoglieva gli occhi dai suoi, anche quando la baciò, travolgendola con la sua passione. Le sue mani presero ad esplorare avidamente le curve del corpo di Kagome, la bocca scese a mordicchiarle quel suo collo niveo così dannatamente invitante.
   "Lo sai che potrei costringerti a dirmi quello a cui stavi pensando..." Le sussurrò lui sulla pelle, mentre con la lingua scendeva verso i suoi seni, lasciandole scie infuocate. Kagome sorrise, inebriata dalle sensazioni che provava il suo corpo.
   "...non credo che questo tipo di tortura funzioni..."
Sesshomaru ghignò, divertito dalla sua sfacciataggine. Alzò la testa, incatenando nuovamente i loro sguardi. Kagome avrebbe voluto annegarci in quelle pozze ambrate.
   "Va bene..." Disse lui, mentre sfiorava le labbra della sua donna con le sue. "...passerò a trovare Rin, un giorno."
Il sorriso che fiorì sulle labbra di Kagome, così felice e sinceramente grato, rendeva la sua bocca terribilmente invitate per il demone, che se ne appropriò famelico. In quel momento poco importavano i pensieri che li turbavano entrambi, tutto sembrava infinitamente piccolo e lontano quando erano rinchiusi nella loro bolla d'amore, contava solo la fame che le loro anime avevano l'uno dell'altra. Contavano solo loro, sul resto del mondo calava il sipario.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 22, 2020 ⏰

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