Il giorno seguente, poco prima dell'alba, Shippo bussò alla porta di Kagome. Non si aspettava diversamente, la trovò sveglia e pronta a partire, raggiante mentre gli aprì la porta con un sorriso.
"Beviamo una tazza di tè caldo? Ci farà bene prima di partire con questo freddo!" La sacerdotessa lo invitò ad entrare.
La brina ricopriva ogni cosa come una leggera coperta ghiacciata, il villaggio e la foresta erano immersi in un vitreo silenzio. Erano tutti ancora assopiti mentre i due compagni di viaggio chiacchieravano davanti ad una tazza fumante.
"Sei pronta Kagome?" Chiese Shippo tra un sorso e l'altro. "Intendo dire, ti senti totalmente in forze per affrontare questa missione?"
"Ma certo Shippo! Per chi mi hai presa? Sono ancora così vecchia, mi riprendo abbastanza in fretta!" Scherzò Kagome. Ma quello dell'amico non era un sorriso disteso.
"Ovvio che no, sono solo preoccupato...l'ultima missione ti ha letteralmente prosciugato le energie." Rivelò i suoi timori.
Kagome lo guardò negli occhi con espressione seria.
"Shippo credimi, se non fossi stata pronta non avrei accettato. Me la sento." Sorrise e stavolta riuscì a dipanare le preoccupazioni dell'amico.
"Ti credo, ti credo! Ora ci conviene andare, non vorrei cominciare la giornata con un rimprovero di Kaede."
Raggiunsero la capanna dell'anziana sacerdotessa avvolti nel silenzio, quasi timorosi di rompere quella quiete surreale che regnava così presto al mattino. Vennero accolti dalla miko e da un assonato Yamato, che parve ringalluzzirsi di colpo all'ingresso di Kagome.
"Siete pronti?" Chiese Kaede.
"Certo, saremo di ritorno per cena se le cose non si complicano." Rispose Shippo, una leggera tensione scese tra i compagni di viaggio.
"Fate attenzione. Aspetto il vostro ritorno."
L'anziana li guardò allontanarsi dallo stipite della porta, avvolta da un pesante scialle.
"È strano che tu non faccia storie per non essere andato con loro."
Appollaiato sopra al tetto di casa sua Inuyasha osservava il trio dileguarsi tra le fronde scure.
"Tsk." Commentò seccamente, prima di balzare altrove.Camminarono a passo spedito, non volevano perdere tempo, inoltre li aiutava a scaldarsi in quella fredda mattinata. La foresta cambiava forme e colori mano a mano che il giorno avanzava, Kagome amava osservare questa mutazione, anche se con la testa rimaneva concentrata sulla missione. Shippo non aveva tutti i torti, l'ultima missione non è stata un successone per il suo fisico, ma sentiva che stavolta ce l'avrebbe fatta. La sua mente era più libera dai pensieri negativi, il cuore si sentiva più leggero...una forza estremamente positiva la muoveva dal profondo.
Arrivarono al villaggio Komoro circa a metà mattina, avevano camminato per quasi quattro ore senza sosta, ma non c'era segno di stanchezza sui loro volti, la tensione teneva tutti svegli e concentrati. Alcuni contadini si accorsero del loro arrivo e spedirono i figli a chiamare il capo villaggio, che non tardò a presentarsi. Di fronte a Kagome si prostrò in un profondo inchino, imitato da chi si era presentato con lui. Gran parte del villaggio, accolta la notizia dell'arrivo della miko, si affrettò per vedere colei che li avrebbe salvati. Si narrava tra i villaggi vicini della sua bellezza, pura e delicata come un fiore d'inverno, oltre che del suo grande potere benefico.
"Divina sacerdotessa, vi ringrazio con tutto il cuore a nome dell'intero villaggio per aver accettato di aiutarci." La voce del capo villaggio, arrochita dalle ultime notti passate insonni, ruppe quel silenzio riverente.
"Signor Misuzu, è mio dovere aiutare chi si trova in difficoltà come voi. E vi prego, chiamatemi Kagome." Il suo sorriso incantò i presenti. Era proprio vero, la sua bellezza era quasi divina.
"Vi prego, seguitemi."
Misuzu fece loro strada verso la sua capanna, così da avere più tranquillità per discutere sul da farsi. Quando Kagome appoggiò la faretra sul pavimento, si sentì subito leggera come una piuma. Forse aveva esagerato con le frecce. Nel frattempo, Shippo si era messo a gironzolare qua e là nel villaggio, cercando tracce del demone che infestava quel luogo. Perché c'era, sia lui che Kagome avevano percepito un'aura demoniaca avvicinandosi al villaggio.
Alla sacerdotessa venne offerta una tazza di tè mentre Misuzu le raccontava nuovamente per filo e per segno ogni dettaglio delle intrusioni notturne del demone. Kagome sorseggiava dalla tazza bollente, rimuginando e facendosi un'idea di ciò che avrebbero affrontato, quando anche Shippo fece il suo ingresso nella capanna. Notò il capo villaggio irrigidirsi istintivamente, quasi nessun essere umano era abituato ad avere un così stretto contatto con un demone, soprattutto se questo non cercava di ucciderlo, perciò capiva la sua apprensione. Lo rassicurò con un sorriso, prima di rivolgersi all'amico.
"Scoperto qualcosa?"
"Certo, è un tanuki. E anche bello grosso. Odio i tanuki..." Shippo non nascose il suo disprezzo verso quella razza di demoni. Erano abili truffatori, oltre che ladri e scrocconi. Spesso venivano paragonati alle kitsune, cosa che il giovane Shippo non gradiva affatto.
"Di solito non si spostano con la famiglia al completo?"
"Già, ma io ho sentito un unico odore. Dev'essere un maschio solitario, non proprio un'ottima notizia."
I tanuki, goffi e ciccioni, mettevano su famiglia molto in fretta, diventavano un gruppo molto affiatato e la probabilità che i colpi riuscissero si alzava. Un tanuki solitario non era un buon segno, se non trovavano una compagna in breve tempo i maschi diventavano sempre più tesi, carichi di ostilità. Anche se avevano a che fare con un goffo ciccione nevrotico non dovevano assolutamente abbassare la guardia.
"Bene direi. Come dici di procedere?"
"Lo staniamo! Dobbiamo coglierlo di sorpresa, probabilmente starà dormendo cercando di digerire la scorpacciata della scorsa notte. Avremo più chance di stenderlo velocemente, i tanuki non amano quando i loro piani vengono rovinati."
"Perfetto, al lavoro!"
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L'Amore è un Gioco Pericoloso
Fiksi PenggemarQuesta mia prima fan fiction tratta di una coppia non-canon di uno dei miei manga preferiti, Inuyasha. Ho sempre immaginato uno sviluppo diverso dalla storia originale, nel quale la vita dei protagonisti cambia radicalmente una volta concluso l'arco...