PARTE SETTE

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Theo
Appena Scott si trasforma, inizio a temere per la sua incolumità.
Non sa con chi ha a che fare.
«Credevo non ti piacessero gli spargimenti di sangue.» ghigna lei, provocandolo.
«Non costringermi ha farlo, Elsa.»
Probabilmente lo fa per intimorirla, ma non so quando funzionerà.
«Tranquillo.» fa lei, completamente calma, ma con la furia negli occhi. «Sarà il tuo sangue ad essere sparso per tutti il pavimento, mica il mio.»
Dopo questa frase, Scott si scaglia contro di lei, con gli artigli testi.
Elsa si scansa di un lato, lasciando che Scott finisca in avanti, gli afferra il polso, impedendogli di voltarsi, mentre con la sinistra si aggrappa ai suoi capelli spingendo la sua testa con violenza, verso il pavimento.
«Sia chiaro, non sono venuta fino a qui, solo per farti a pezzi, ma per far fuori una bastarda che cerca di uccidermi da due anni, quindi, per la mia breve permanenza qui, ti consiglio di non metterti sulla mia strada, perché ti passerò sopra.» sibila.
«Elsa, lascialo.» prega Stiles.
Lo spinge verso di lui, con ancora la furia che le esce dalle orbite.
«Se hai ancora intenzione di metterti contro di me, fallo, ma te lo ripeto, mettiti sulla mia strada non sarà piacevole.»
Scott si rimette in piedi e, per alcuni secondi si guardano sprezzanti, l'uno negli occhi dell'altra.
La forza di Elsa sovrasta di gran lunga quella di Scott.
«Facciamo ciò per cui siamo venuti.» si intromette Noah. «Dobbiamo fermare quella stronza, no? Allora muoviamoci; lasciamo gli affari personali fiori da questa cosa.»
Vado vicino ad Elsa, che fino ad ora non ha fatto altro che guardare male Scott.
La tiro indietro per un braccio, portandola vicino a suo fratello.
Mi ringrazia con gli occhi.
Tutto ad un tratto la sua espressione sembra più rilassata, la sua fronte non è più aggrottata, i suoi occhi non esplodono più di rabbia.
«Ok, ora che ci siamo calmati tutti, parliamo di cose serie.» fa Derek, avvicinandosi agli altri. «Che cosa avete trovato in questi giorni?»
«Un simbolo.» risponde Stiles.
Elsa si avvicina, titubante.
«Vedete, il simbolo è questo. Un asola intrecciata nera e poi, una x rossa sopra essa. Crediamo che sia il loro "stemma", ma non abbiamo ancora capito di cosa si tratta.»
Non hanno ancora capito di cosa si tratta...
Noi abbiamo passato tre giorni a convincere Elsa a venire qui e loro, hanno trovato solo uno stupido simbolo...
«Cosa credete significhi?» chiede Peter, a braccia conserte.
«Io credi sia un simbolo celtico, tutto unito, ma non si trova nulla su internet.» sospira Stiles.
«Non è un simbolo tutto unito.» interrompere Elsa, subentrando nella conversazione.
«Cosa intendi?» le chiedo.
«Come hai detto tu, Stiles, queste sono un asola intrecciata nera con sopra una x rossa, sono due simboli uniti, non uno unico.» ragiona lei.
Si guarda in torno, per capire se qualcuno ci è arrivato, ma con scarsi risultati.
Sospira. «Il simbolo dell'asola intrecciata simboleggia un Unione infinita e perfetta con tutte le cose.»
«Tutto è parte del Tuttuno...» commento, riflettendo.
Lei annuisce, guardandomi.
«La x simboleggia il ripudio di questo simbolo e del suo significato.»
«In pratica...» inizia Hayden. «Il loro "stemma", indica l'odio per l'Unione tra umani e licantropi, non vogliono un tutt'uno, vogliono la nostra estinzione e la sola e unica esistenza degli umani.» riflette lei.
«Wow.» ghigna Elsa appoggiandosi al tavolo. «Noah ti ha addestrata bene.»
«Ero già così brillante anche prima, per tua informazione.» sorride lei.
Sembrano proprio sorelle.
«Aldilà del simbolo, come facciamo a trovarli?» chiede Liam.
«Non dobbiamo trovarli, tanto saranno loro a trovare noi per primi.» ribatto, facendo un mezzo sorriso.
«Ha ragione.» Elsa si appoggia al tavolo. «Ma c'è un altro problema ora.»
«Le armi che utilizzano...» la precede Noah, leggendole, molto probabilmente, nel pensiero.
«Che intendete?» chiede Scott.
«Derek, ricordi i cacciatori che abbiamo incontrato alla raccolta di beneficenza?» Elsa si avvicina a lui.
Annuisce.
«Come ti sono sembrati?»
«Inesperti.»
«Già!» Esclama lei.
«Cosa stai dicendo?» chiede Liam. «Che, essendo inesperti, saranno più facili da battere?!»
«Anche dei cacciatori inesperti possono colpire. Io mi sono concentrata di più sui fucili.»
Gira intorno al tavolo, squadrando ogni persona che si trova davanti.
«Quei cacciatori, si, erano inesperti, ma i fucili no.»
«Sei un esperta di fucili?» ride Scott, ironico.
È un coglione...
«Si, se vuoi tanto saperlo.» risponde, ringhiando. «Erano degli ARX 160, con proiettili da 5,56 x 45 millimetri.»
«Non capisco dove vuoi arrivare...» le dico, guardandola dritta negli occhi.
«Cacciatori inesperti, fucili da professionisti.» esclama, esasperata. «Quelle armi sono d'assalto, di conseguenza, quegli idioti non avrebbero mai potuto possederli, perché sono armi da esercito, armi militari.» spiega.
«Stai dicendo, che li hanno equipaggiati apposta per attaccarci?!» chiede Noah.
«Minchia, ci sei arrivato!» esclama.
La sua conoscenza delle armi è decisamente sexy.
«Ho capito dove vuoi arrivare...» sospira Hayden, appoggiando la testa sul tavolo.
«Dobbiamo addestrarvi.»
«Addestrarci?!» chiedo.
«Si, Elsa ha allenato me, io ho allenato Hayden; sappiamo combattere anche senza trasformarci, questo è l'obbiettivo... poi ci sono cose che noi, non avendo fatto l'Accademia militare, non sappiamo fare, come fermare a mani nude un proiettile lanciato da un fucile d'assalto.» ghigna Noah, guardandola.
Riceve un sorrisetto dalla sorella, che evidentemente non si aspettava.
«Riusciamo a controllare le nostre emozioni, così come la trasformazione.» continua.
«Perché dovreste addestrarci?!» interrompe Scott, aggrottando la fronte.
«Dovete sembrare più umani possibili, dovete saper controllare la rabbia, dovete saper controllare la paura.» si intromette Hayden.
«Dovete saper dominare la paura.» ribatte Elsa, correggendola. «Iniziamo domani mattina presto.» dette queste ultime parole, si gira, andando verso la porta.
«Dove vai?!» grida Noah.
«Ci vediamo all'albergo più tardi.» risponde lei.
Quanto vorrei capirla...
Ma forse la conosco ancora abbastanza bene e, so dove sta andando.

QUELLO È IL PASSATO... -Theo Reaken-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora